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Nucleare: il sindaco si auto-candida per ospitare il deposito, i cittadini protestano

E' nato un comitato spontaneo. Martedì la presentazione

Trino Vercellese

A Trino Vercellese è in corso un dibattito sul deposito delle scorie radioattive

A Trino, in provincia di Vercelli, è in corso di costituzione un comitato di persone contrarie al possibile arrivo sul territorio del Deposito nazionale unico dei rifiuti radioattivi, un'eventualità ipotizzata dal sindaco Daniele Pane nelle scorse settimane dopo che il governo ha aperto la porta alle autocandidature.

Il comitato si chiamerà "Tri-No - No al Deposito nazionale", e arriva dopo le due serate organizzate a Brusaschetto (Alessandria) e l'ultima a Trino, voluta da Legambiente.

Entrambe, dicono i promotori, vogliono essere assemblee aperte alla cittadinanza, per dire no a un Deposito "ipotizzato in un luogo assolutamente non idoneo, scartato dall'elenco della Cnai, ma che per ragioni incomprensibili ai più si vuole rimettere politicamente in gioco. Sono invitate a partecipare - riferiscono - tutte le persone contrarie all'ipotesi portata avanti in assoluta solitudine da Pane, che vuole firmare per la nostra terra una 'maledetta cambiale', sgradita alla maggior parte della popolazione. Una cambiale che durerà centinaia di anni, e coinvolgerà decine di generazioni dopo la nostra".

Deposito "nucleare"? Sindaco di Trino
disponibile ad un'indagine sul proprio territorio

Martedì alle 21 nel salone dell'oratorio Don Bosco di Trino ci sarà un primo appuntamento pubblico del comitato in via di costituzione, che unisce il Basso Vercellese e il Basso Monferrato.

Tutto nasce dalle dichiarazioni rese durante l'audizione del sindaco di Trino Daniele Pane, alla Commissione Ambiente della Camera, lo scorso 8 novembre a proposito della proposta di legge di modifica dell'articolo 27 del decreto legislativo 15 febbraio 2010, n. 31, in materia di procedimento per l’individuazione dell’area destinata alla realizzazione del Parco tecnologico e del Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi a bassa e media intensità.

Daniele Pane sindaco di Trino

Nessuna auto candidatura, nemmeno la nostra, senza che sia prima pubblicata la CNAI e si sia concluso l’iter di legge attualmente previsto” – è quanto ha ribadito il sindaco di Trino Daniele Pane  A valle del procedimento, se si concludesse in maniera infruttuosa, rimaniamo disponibili a sederci al tavolo per valutare nuovamente se sul nostro territorio è possibile individuare un’area idonea a una tecnologia sicura”. 
“L’area attorno a Trino, dove c’era la centrale Enrico Fermi, fiore all’occhiello del nostro territorio fino al suo spegnimento e la trasformazione in deposito temporaneo che comprende anche l’area di Saluggia, vede nel raggio di pochi chilometri in Piemonte il 73% di rifiuti radioattivi e il 90% dei materiali di scarto. Abbiamo dunque interesse che questo deposito venga realizzato quanto prima con il relativo parco tecnologico” – ha sottolineato Pane, ponendo l’attenzione anche sulla necessaria conclusione dell’iter per l’individuazione del deposito unico nazionale – Ho sempre manifestato perplessità sull’iter per i tempi troppo lunghi. Ci sono voluti sette anni per la pubblicazione della Cnapi diventata poi Cnai (Carta nazionale aree idonee) e che non è stata ancora pubblicata...".
"Per questo – ha precisato Pane – è necessario concludere l’iter come previsto dalla legge e avviata l’interlocuzione con i territori individuati come idonei. Se non ci dovesse essere ‘accordo’ tra questi ultimi e lo Stato ci rendiamo disponibili ad effettuare una ulteriore indagine sul nostro territorio per trovare una soluzione alternativa. Va pubblicata però la Cnai e bisogna permettere autocandidature e disponibilità da parte dei territori interessati”.

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