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23 Dicembre 2023 - 19:45
Gabusi, Cirio e Lorusso sorridenti alla stazione di Corso Grosseto
Una data che sa di liberazione: 20 gennaio 2024. È il giorno per cui cui la Regione Piemonte e le Ferrovie dello Stato hanno fissato la riapertura della Torino-Ceres. L'annuncio non è arrivato in qualche stazione delle Valli di Lanzo o a Cirié, ma a Torino, nella stazione di corso Grosseto.
Ed è arrivato dopo un sopralluogo effettuato dal presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, dall’assessore ai Trasporti Marco Gabusi e dal sindaco di Torino Stefano Lo Russo nella stazione Corso Grosseto, nuova fermata della linea, insieme a Daniele Mari, responsabile Direzione Infrastrutture Piemonte di Rfi ed i rappresentanti di Gtt, Scr e dell’azienda che ha eseguito i lavori.
A ben vedere il luogo dell'annuncio non è casuale: se la riapertura della ferrovia è infatti una buona notizia per tutti i Comuni da cui passa la linea, beh, per qualcuno si tratta di una festa a metà.
"Il collegamento tra Torino e Ciriè sarà ogni mezz’ora con un tempo di percorrenza di 44 minuti. In 31 minuti, invece, sarà possibile raggiungere l’aeroporto dalla stazione di Torino Porta Susa e viceversa. Per l’attuale conformazione infrastrutturale della linea è inoltre garantito ogni ora tra Ciriè e Germagnano, da dove si prosegue con i bus fino a Ceres".
Così la nota stampa ufficiale della Regione in merito alla riapertura della ferrovia. L'informazione è contenuta nelle ultime righe della nota, quasi nascosta. Insomma, i treni per le Valli di Lanzo ci saranno ogni ora, dopo il trasbordo che sarà necessario alla stazione di Cirié, da cui si viaggerà solo coi Minuetto e non con i treni Pop e Jazz, che invece serviranno la parte bassa della linea.
L’8 gennaio la Prefettura di Torino, insieme ai Comuni, ha previsto un’esercitazione propedeutica ai viaggi di prova in vista dell'avvio dei servizi commerciali.
“Finalmente si completa un’opera che Torino, il Ciriacese e le Valli di Lanzo attendono da molto tempo e che negli ultimi due anni ha costretto i pendolari a spostarsi con i bus per consentire le lavorazioni sulla ferrovia”, ha dichiarato il presidente Cirio, puntualizzando che “il collegamento diretto tra il centro di Torino e l’aeroporto di Caselle rende il nostro scalo sempre più comodo per viaggiatori e turisti e sempre più appetibile per le compagnie aeree” e che “si tratta di un passaggio epocale che finalmente restituisce a questo territorio un’infrastruttura che negli ultimi anni è stata oggetto di lavori e quindi di chiusure e che ora sarà in grado di trasformare la mobilità tra la città e l’aeroporto e fino a Ciriè, porta delle Valli”.
“Arriva a conclusione un’opera - ha aggiunto Gabusi - che ci ha visto impegnati sin dall'inizio del mandato, da prima per reperire le risorse necessarie a rendere possibile l'interconnessione e negli ultimi mesi nel coordinamento del lavoro di squadra che ha visto Scr, Rfi e Gtt confrontarsi quotidianamente con la Regione per affrontare e risolvere tutte le problematiche del cantiere e delle autorizzazioni”.
I lavori hanno riguardato la realizzazione di una galleria di oltre tre chilometri a doppio binario a partire dalla stazione Rebaudengo Fossata, sotto Parco Sempione, sotto corso Grosseto e sotto largo Grosseto, ove la nuova tratta si immette sulla linea storica.
Oltre alla nuova fermata Corso Grosseto, realizzata in corrispondenza dell’area del mercato rionale di via Lulli, sono state completate le opere di ammodernamento del tratto di galleria storica in direzione Venaria Reale e della Fermata Rigola Stadio, che renderanno possibile raggiungere l’Allianz Stadium e la Reggia di Venaria in treno direttamente dal centro della città.
Il costo complessivo dell’intervento è stato di 230 milioni di euro, a cui ha contribuito in maniera rilevante la Regione, che ha integrato oltre 33 milioni di risorse proprie lo stanziamento iniziale, cresciuto negli anni a causa dei rincari delle materie prime e delle più recenti normative sulla sicurezza, che hanno reso necessari ulteriori interventi sui binari per rendere maggiormente efficiente e stabile la connessione con la linea storica. Il progetto era stato approvato nel 2012 e i lavori sono stati appaltati nel 2017 da Scr, la società di committenza regionale, ed eseguiti dall'associazione temporanea d'impresa Itinera spa e Consorzio Integra con il coinvolgimento di 2,700 operai e 90 imprese.
Nei giorni scorsi l'Agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria ha rilasciato le autorizzazioni necessarie per la messa in esercizio della linea che sarà gestita da Rfi, dopo il passaggio della rete da Gtt a Rfi approvata nelle scorse settimane e attivo dal 1° gennaio senza alcun contraccolpo occupazionale per 110 operatori impegnati sulla linea che vengono trasferiti da Gtt a Rfi.
"Con successivi interventi e un ulteriore investimento di 350 milioni di euro - scrive invece Rete Ferroviaria Italiana in una nota - nel prossimo futuro, RFI garantirà i più elevati standard di sicurezza e circolazione. La nuova linea SFM A è stata inoltre adeguata al passaggio dei treni di ultima generazione, in grado anche di offrire la massima capienza dei passeggeri, ed è stata certificata per il maggiore peso assiale e sagoma di libero transito fino a Ciriè, standard che prossimamente verrà garantito fino a Germagnano e Ceres. Nelle prossime settimane si concluderanno i lavori di adeguamento della SFM A e saranno predisposti tutti i servizi per la circolazione dei treni".
"20 gennaio 2024. Ci fa piacere sapere che, dopo aver presentato numerose interrogazioni sul tema, ci sia la data ufficiale di riapertura della Torino-Ceres dopo tre anni e mezzo dalla limitazione prima dei treni a Venaria Reale prima e poi dello stop a giugno scorso di tutto il servizio per permettere il completamento dei lavori necessari per il collegamento della linea al passante ferroviario - ha scritto in una nota il capogruppo in consiglio regionale del Movimento 5 Stelle Sarah Disabato -. Ormai manca davvero poco: finalmente tra meno di un mese i pendolari e gli utenti del Ciriacese e delle Valli di Lanzo avranno un servizio efficiente e, si spera, puntuale. Continueremo però la nostra battaglia in Consiglio regionale e non solo affinché il cambio treno a Ciriè sia solo una soluzione temporanea e soprattutto affinché riapra tutta la tratta, anche quella tra Germagnano e Ceres".
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