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Lui invalido, la moglie malata di sclerosi multipla e due figli autistici: la storia di un uomo licenziato

Un racconto che spezza il cuore: "A volte vorrei farla finita"

Lui invalido, la moglie malata di sclerosi multipla e due figli autistici: la storia di un uomo licenziato

Immagine di repertorio

Qualche giorno fa ci ha contattato Francesco da San Benigno Canavese, un piccolo comune della provincia torinese. Lo chiameremo così, con un nome di fantasia, perché ha scelto di raccontarci la sua storia in totale anonimato, a tutela sua e dei suoi figli.

Tutto parte da una sua mail, arrivataci qualche giorno fa, che si concludeva così: "Grazie per attenzione e scusi il disturbo, sono disperato e non posso difendermi da loro. A volte vorrei farla finita, ma ho paura di lasciare la mia famiglia in queste condizioni".

Nel 2016 Francesco viene assunto dal Comune di San Benigno. "Un lavoro - ci spiega - che mi permetteva di avere qualche soldo e poi di accompagnare la mia famiglia a fare le visite necessarie". 

L’assunzione in questione veniva effettuata a seguito dell’intervento degli assistenti sociali e ciò in considerazione della gravissima situazione familiare di Francesco, sua moglie e i due figli. La prima affetta da sclerosi multipla, ai figli invece sono state diagnosticate sindromi dello spettro autistico. Per il primo anno e mezzo tutto procede bene: Francesco lavora e riesce a coniugare tutti gli impegni con la famiglia.

Il Municipio di San Benigno Canavese

Nel 2018, però, tutto cambia. Francesco comincia ad avere dei problemi di salute, accusati in prima battuta durante il lavoro. Un infortunio arrivato dopo aver sollevato un macchinario molto pesante. Da lì in poi inizierà una lunga contesa che porterà al licenziamento dell'uomo. L'ultimo atto di questo conflitto è andato in scena poche settimane fa, con l'ennesimo ricorso respinto in Tribunale.

Senza entrare troppo nella vicenda legale, che qui non siamo interessati a raccontare, quello che conta è come vive oggi una famiglia di 4 persone, di cui 2 bambini, senza un lavoro, senza un aiuto dello Stato, senza niente di niente.

"Ho ereditato una casa da mio papà - continua Francesco - ma siamo senza riscaldamento. Scaldiamo solo una stanza con una stufa ad aria che ero riuscito a comprare anni fa. I genitori di mia moglie sono malati, anche loro, non possono aiutarci. Ogni tanto mi dà una mano mia madre, è ipovedente, non sta benissimo neanche lei. Mi hanno abbandonato tutti, anche il sindacato. Ora devo andare, porto mio figlio a fare un'altra visita".

Ed eccola, dunque, la storia di una famiglia colpita da una tragedia, o forse anche da più tragedie. Sono queste le storie che, purtroppo, molto spesso lo Stato, i Comuni, la Regione e tutti gli enti preposti non riescono a vedere. La nostra, dunque, è una piccola goccia che speriamo possa essere utile a Francesco e alle tante persone che si trovano nella sua stessa difficile e precaria condizione. 

Quanti poveri ci sono in Italia? Ce lo dice l'Istat

Nel 2022 si trovavano in condizione di povertà assoluta poco più di 2,18 milioni di famiglie (8,3% del totale da 7,7% nel 2021) e oltre 5,6 milioni di individui (9,7% in crescita dal 9,1% dell’anno precedente). Questo peggioramento è imputabile in larga misura alla forte accelerazione dell'inflazione.

L’incidenza della povertà assoluta fra le famiglie con almeno uno straniero è pari al 28,9%, si ferma invece al 6,4% per le famiglie composte solamente da italiani. L’incidenza di povertà relativa si attesta al 10,9% (stabile rispetto all’11,0% del 2021) e le famiglie sotto la soglia sono 2,8 milioni.

L’incidenza delle famiglie in povertà assoluta si conferma più alta nel Mezzogiorno (10,7%, da 10,1% del 2021), con un picco nel Sud (11,2%), seguita dal Nord-est (7,9%) e Nord-ovest (7,2%); il Centro conferma i valori più bassi dell’incidenza (6,4%).

Tra le famiglie povere il 41,4% risiede nel Mezzogiorno (41,7% nel 2021) e il 42,9% al Nord (42,6% nel 2021).

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