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Tutti i misteri della Collegiata di Chivasso svelati dallo storico Claudio Anselmo

L'appassionante serata è stata organizzata dal Rotary Club di Chivasso

Tutti i misteri della Collegiata di Chivasso svelati dallo storico Claudio Anselmo

Una serata a base di Storia, quella organizzata dal Rotary Club di Chivasso giovedì sera presso il ristorante Dei Cacciatori in frazione Rolandini a Verolengo.

Ospite e relatore della serata che si è aperta con il ricordo del cavalier Mario Vivenza, socio del Club - mancato pochi giorni prima ad 84 anni - è stato lo storico brandizzese Claudio Anselmo che ha scelto di parlare di un argomento da lui stesso definito di nicchia: “La Collegiata di Santa Maria e Pietro di Chivasso”.

Un viaggio nella storia della città attraverso questa prestigiosa istituzione ecclesiastica, unica all’interno della diocesi di Ivrea.

Un argomento nel quale Anselmo si è imbattuto casualmente, studiando alcuni eventi relativi agli anni di Carlo Alberto.

Ho trovato pagine e pagine all’interno delle quali il consiglio comunale in un momento critico per la città, perorava la ricostruzione della collegiata di San Pietro. Da lì ho iniziato ad interessarmi all’argomento e ho scoperto che la Collegiata non era mai stata  studiata”.

Lo storico Claudio Anselmo

Anselmo scopre, così dei documenti relativi alla Collegiata conservati nell’archivio parrocchiale, che risalgono al 1500.

Dalle antiche mappe della città Anselmo ha mostrato come, nel 1450, la Collegiata fosse all’interno del Borgo San Pietro, il primo nucleo della città. Si trattava di una chiesa romanica. Anselmo ha evidenziato, poi, che le chiavi, simbolo di San Pietro e venerate come reliquie, siano anche entrate nello stemma della Città. Tra i gioielli qui contenuti, Anselmo ha mostrato un pregevole crocifisso gotico contenuto in quella prima chiesa romanica  e poi conservato in Duomo. Scolpito con probabilità nel 1260 forse su committenza dei marchesi del Monferrato. Dal Duomo  quel crocifisso fu poi trasportato nella chiesa degli angeli dove attualmente si trova.

Quell’antica chiesa romanica di Borgo San Pietro, venne poi abbattuta nel 1542. Chivasso, però, non rinunciò alla sua collegiata che venne trasferita nel Duomo di Santa Maria che diventa Collegiata di Santa Maria e San Pietro.

Nel 1775 il vescovo di Ivrea porta il numero dei canonici di Chivasso a dieci.

Il tramonto di questa antica istituzione avviene in periodo napoleonico. Napoleone, infatti, nel 1803 decide di sopprimere la Collegiata e viene soppresso il Capitolo di Chivasso. La città si sente offesa umiliata è un evento traumatico. Chivasso lotta per riavere sua Collegiata, ma la perde definitivamente.

Nel Novecento il Concilio Vaticano Secondo  istituisce a Chivasso il consiglio presbiterale che però ha poco valore rispetto al Capitolo originario.

Nel 1995 Monsignor Bettazzi ricostruisce il Capitolo di Chivasso con decreto e nomina i parroci della zona canonici, ma tutto ciò ha avuto poca risonanza.

Al termine della ricostruzione storica di Anselmo, è stato invitato a parlare un altro ospite della serata organizzata dal Rotary Club, il professor Fabrizio Spegis che ha fatto un approfondimento sulle antiche mura della città di Chivasso.

Le fortificazioni sono state abbattute in epoca napoleonica, ma alcuni resti sono ancora visibili lungo via Siccardi e in altri punti della città.

La serata è stata organizzata dal Rotary Club di Chivasso al ristorante Dei Cacciatori

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