Cerca

Politica

La Lombardore-Front rischia di "saltare": manca ancora la convenzione con Città Metropolitana

Il protocollo d'intesa deve essere firmato dalla Regione con l'obiettivo di appaltare i lavori nei primi mesi del 2024

Tronzano, Perino e Cirio

Tronzano, Perino e Cirio

“Il 2023 per la Regione Piemonte avrà l’immagine di un lucchetto aperto: vuol dire che ci sono tanti progetti che abbiamo finalmente sbloccato e potranno finalmente diventare concreti”. L'aveva detto in pompa magna a fine 2022 il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio.

Tra i progetti che avrebbero preso il via, diceva Cirio allora, c'era anche la variante alla Provinciale 460, anche conosciuta come Lombardore-Front. L'appalto dell'opera dovrebbe partire nei primi mesi del 2024, ma ora da Palazzo Lascaris arrivano notizie d'altro tipo.

Condizione fondamentale per avviare i lavori, infatti, è la convenzione per la realizzazione dell'opera che la Regione dovrebbe siglare con Città Metropolitana per realizzare l'opera. La 460 ricade infatti sotto la competenza dell'ente di area vasta guidata dal sindaco di Torino Stefano Lorusso. Questa convenzione, però, non sarebbe ancora stata firmata. 

Uno degli incontri dei sindaci del territorio sulla Lombardore Front

E così il comitato di monitoraggio sull'opera, guidato dal sindaco di Front Andrea Perino, ha chiesto un incontro ai vertici della Regione e di Città Metropolitana per chiarire i contorni della situazione. La Lombardore Front ha già ricevuto un finanziamento di 31.828.000 euro come progetto prioritario del Fondo di Sviluppo e Coesione 2021-27.

L'arrivo del finanziamento dallo Stato era stato celebrato da Cirio e dai suoi assessori proprio a Front, un anno e mezzo fa, durante un partecipatissimo e acclamatissimo incontro a cui avevano partecipato tanti sindaci canavesani.

Poi era arrivata la promessa dell'appalto entro i primi mesi del 2024, con Cirio che aveva anche annunciato chiaramente di non voler sentire le ragioni dei coltivatori diretti, che criticavano l'opera in quanto la sua realizzazione comporterà la cancellazione di alcune superfici coltivabili.

Diversi presidi e cortei sono stati organizzati da Coldiretti nel corso degli ultimi mesi. L'opera, però, pare ormai essere arrivata la dunque: "Ascoltiamo tutti ma poi andiamo avanti" aveva detto Cirio l'anno scorso durante la conferenza di presentazione dell'opera a Front rispondendo al rappresentante Coldiretti.

Il presidente della Regione Alberto Cirio

L'opera, lo ricordiamo, risponde a una doppia necessità: quella di snellire il traffico nelle strette stradine dei centri abitati altocanavesani, asfissiato dalla presenza dei mezzi pesanti, e quella di favorire lo sviluppo del polo dello stampaggio a caldo altocanavesano, che grazie a quei tir può continuare a produrre.

L'opera viene attesa dai sindaci e dagli imprenditori del territorio da almeno trent'anni. "Stiamo seguendo il progetto da quando la nuova Giunta regionale è stata eletta" ci diceva Perino qualche mese fa. Completare l'opera significherebbe, per Cirio e per i due assessori Marco Gabusi e Andrea Tronzano, potersi appuntare una spilla alla giacca, dopo trent'anni di tentennamenti da parte della Regione e dello Stato.

"Questi soldi - spiegava ancora il primo cittadino di Front - venivano stanziati dalla Regione per l'opera ma venivano messi poi all'ultimo per coprire i buchi della Sanità. Penso che invece questa sia la volta buona perché questi fondi sono governativi e non regionali e non si possono spostare dalla viabilità alla sanità. Per questo sono molto contento". 

E chissà però ora che succede. Chissà che i sindaci, i cittadini e gli imprenditori non debbano aspettare. Di nuovo.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori