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Canavese
10 Gennaio 2023 - 09:49
Durante la sua conferenza di inizio anno, il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ha lanciato in pompa magna la sua scommessa per il Canavese: via alla gara d'appalto per la realizzazione del primo lotto della variante alla 460, la così detta Lombardore-Front, un progetto tanto desiderato dai sindaci e dagli imprenditori dello stampaggio a caldo quanto detestato dai Coltivatori Diretti.
“Il 2023 per la Regione Piemonte - ha detto il presidente - avrà l’immagine di un lucchetto aperto: vuol dire che ci sono tanti progetti che abbiamo finalmente sbloccato e potranno finalmente diventare concreti”. Tra questi ci potrebbe essere proprio quello della Variante alla Provinciale 460.
La conferenza di inizio anno
Il primo lotto del progetto è già finanziato, va "solo" realizzato: 7 kilometri di strada che costeranno alle casse dello Stato 25milioni di euro e che serviranno alla vicina industria dello stampaggio a caldo così come a sciogliere il nodo annoso della circolazione automobilistica nella zona, afflitta dai tir e da altri mezzi pesanti che circolano nelle strade strette e che rendono rischiosa la circolazione per le utilitarie.
La bretella collegherà Lombardore a Front e consentirà di alleggerire il traffico. Il progetto era stato presentato il 18 maggio scorso ai sindaci canavesani in Municipio a Front, che assistevano sorridenti alle parole di Cirio sulla nuova bretella. Qualcuno di loro, come Gianbattistino Chiono, sindaco di Busano, e Roberto Andriollo, sindaco di Rivara, aspettava l'opera da trent'anni.
L'incontro dei sindaci sulla Front-Lombardore
Tra chi in amministrazione ci è entrato dopo, invece, ma che nell'opera ci crede altrettanto c'è Andrea Perino, primo cittadino di Front, che tra l'altro presiede il comitato di monitoraggio sull'opera. "Attualmente - racconta Perino - Città Metropolitana, in convenzione con la Regione, ha in mano il progetto, che è stato assegnato a uno studio ingegneristico di Ivrea".
La Regione ha infatti messo a bilancio 200mila euro per la riprogettazione dell'opera. "Presenteremo lo studio entro questo mese - dice Perino - in Comune a Front". Nel corso dell'incontro il progetto verrà confrontati con gli altri due progetti alternativi, tra cui quello sostenuto da Coldiretti. "Dimostreremo - dice Perino - che questo è il migliore".
Andrea Perino, sindaco di Front
Al momento, il cronoprogramma sulla realizzazione dell'opera parla chiaro, ed è in linea con le idee di Cirio: "Dobbiamo arrivare con un progetto definitivo al 30 di giugno, dopodiché siccome c'è il finanziamento bisogna arrivare a fine 2023-inizio 2024 con l'appalto. I lavori dureranno come minimo 3 anni".
Bisognerà quindi aspettare il 2027 per vedere fatta e finita la nuova bretella. La scommessa di Cirio, dunque, potrebbe realizzarsi, salvo imprevisti (che non mancano mai). Per capirlo bisognerà aspettare. Quel che è certo, almeno dalle parti di Coldiretti, è che la nuova variante consumerà del suolo destinato a uso agricolo.
Coldiretti è da sempre contro la nuova bretella
"In questi 30 anni - ci aveva detto Silvia Marchetto di Coldiretti - è cambiato tutto: si predilige il riuso del suolo e non il consumo. Noi invitiamo a non consumare suolo nuovo. Sono cose di buon senso ma ad oggi non ci prendono in considerazione". E poi ancora: "Ci sono altre zone che non valgono nulla dal punto agricolo, i terreni demaniali delle Vaude, per esempio, che non usa nessuno. Non ci sarebbero problemi per gli agricoltori in quel caso".
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