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Il caso
03 Dicembre 2023 - 14:24
Una multa su un cruscotto, immagine di repertorio
Il Sindaco “firma” multe a sua insaputa. È questo quanto succede a Rivarossa, un piccolo Comune del Canavese.
Il caso è scoppiato qualche giorno fa quando l’ex consigliere comunale, Paolo Cinquanta, si è visto recapitare una multa per divieto di sosta. L’auto, come ammette anche Cinquanta, si trovava effettivamente in divieto.
Sopra la multa c’era scritto e c’è scritto: “Noi sottoscritti Vallino Enrico - Sindaco Rivarossa... Abbiamo accertato che...”.
In foto le immagini del verbale, il Sindaco Enrico Vallino è tra i sottoscrittori della multa
Dunque parliamo di una multa fatta dal Sindaco Enrico Vallino?
No. La curiosità sta tutta qui: la multa non è stata fatta dal Sindaco ma è “firmata” dal Sindaco. Le spiegazioni ce le ha date il primo cittadino, in due occasioni.
Qui durante la prima telefonata: “Io non faccio multe, mi pare curioso che ci sia una multa dove io figuro tra gli accertatori. Io non ho il libretto, non faccio multe ma comunque mi informo, la ringrazio per questa informazione”.
Poco dopo, poi, il Sindaco ci richiama e ci dà una spiegazione piuttosto curiosa: “Allora, ho chiuso il cerchio: io non faccio le multe ma spesso capita che l’amministrazione possa fare una segnalazione alla polizia locale. Su un camion che passa in città, un’auto parcheggiata male e questo può poi portare ad una sanzione accertata dalla polizia locale. Le formule, poi, che usa la polizia locale per mandare le sanzioni io non le conosco”.
Il mistero si infittisce: la polizia locale firma le multe a nome del Sindaco? È il Sindaco a fare le multe? Il Sindaco segnala un’auto parcheggiata male, la polizia fa la multe ma poi tra gli accertatori compare il Sindaco?
Tutto molto curioso e infatti anche l’ex consigliere comunale, Paolo Cinquanta, vuole vederci chiaro.
“Io - ci racconta - parcheggio lì da 16 anni e non ho mai preso una multa, specialmente nel fine settimana l’auto non dà fastidio a nessuno. In ogni caso è vero che c’è un divieto. Ma è il Sindaco a fare le multe? E da quando? Ne ha fatte tante anche per i camion che passano in città? Oppure come funziona? Lui segnala un’auto parcheggiata male e la polizia va a fare le multe? Mi pare assurdo”.
Il Sindaco Enrico Vallino
Gli automobilisti possono essere fermati e devono favorire patente e libretto direttamente nelle mani del sindaco. Ma solo nei piccoli comuni, in orari prestabiliti e senza ricorrere all’autovelox automatico.
A stabilirlo è il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, con il parere n. 1039/2015, secondo il quale i sindaci dei piccoli centri possono vestire i panni dei vigili e, prendendo
carta e penna, cominciare a fare le multe ai propri concittadini.
Il parere positivo però, inoltrato in risposta al quesito posto dalla regione Piemonte alla direzione generale sicurezza stradale del ministero, è condizionato da determinati “paletti”.
La possibilità per i sindaci dei paesi in cui non sono presenti corpi di polizia nazionali (polizia, finanza, carabinieri, ecc.) di ricoprire la qualifica di ufficiali di polizia giudiziaria, nasce direttamente dall’art. 57, comma 1, lett. c) del codice di procedura penale.
In virtù di questa qualifica, gli stessi sono abilitati all’espletamento dei servizi di polizia stradale, ai sensi dell’art. 12, comma 2, del codice della strada.
Il problema (da cui il quesito posto dalla regione Piemonte) era capire se le funzioni di polizia stradale in capo ai sindaci fossero complete (comprendessero cioè tutte le attività tipiche di accertamento e prevenzione infrazioni, rilevazione degli incidenti, direzione del traffico, ecc.) oppure limitate.
Secondo il parere del Ministero, pertanto, le funzioni di polizia stradale al posto dei vigili potranno essere esercitate dai sindaci ma limitatamente all’accertamento delle infrazioni e alla rilevazione degli incidenti.
Inoltre non potranno essere svolte di continuo ma fissando un orario di servizio ben preciso e il sindaco, peraltro, dovrà rendersi “riconoscibile” come qualsiasi agente di polizia stradale. Ciò significa che, in assenza di divisa, dovrà portare, come agente “in borghese” una paletta regolamentare.
Quanto all’autovelox, infine, potrà essere utilizzato soltanto previo “presidio”, ossia non con postazioni fisse che funzionano automaticamente ma con la “garanzia” che la rilevazione della velocità venga individuata dal primo cittadino in persona.
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