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Il caso
22 Novembre 2023 - 19:01
A questo punto potremmo quasi dire, con una metafora, che il Comune di Venaria Reale ha "acquistato" il titolo di Città Europea dello Sport. Non è proprio un acquisto ma poco ci manca. La Città ha dovuto sborsare, tra annessi e connessi, più di 20 mila euro. Soldi necessari per presentare la candidatura, il dossier e per ospitare (e sfamare alla grande) i commissari della Aces (l'associazione no profit che concede il riconoscimento).
Andando a spulciare le determine vengono fuori cifre piuttosto imbarazzanti: il Comune ha speso 1200 euro per il pranzo del 20 settembre al "Dolce Stil Novo", il ristorante stellato della Reggia di Venaria. Era proprio necessario pranzare lì, era necessario portare i commissari nel ristorante più caro della città?
Ma andiamo oltre: il pranzo del 19 settembre, presso "Il Convito della Venaria", è costato 764 euro, un'altra cifra tutt'altro che economica. Non c'era un altro ristorante in città dove pranzare?
E il rinfresco non lo vuoi fare? Sono altri 600 euro...
Poi ci sono ancora 2 mila euro per il video promozionale, 5 mila e 800 euro per la preparazione del dossier per la candidatura, ecc ecc...
Alcune spese di rappresentanza
Dunque tra pranzi, cene, pernottamenti dei commissari Aces, rinfreschi, fiori e riprese video arriviamo a circa 13 mila euro di spese di rappresentanza? Erano davvero necessarie? Mah...
Dunque uno sforzo enorme, per cosa? Per un titolo che tutte le città che si sono candidate hanno ottenuto. Quindi qual è il merito di Venaria? Boh.
In pratica ci troviamo davanti ad un immenso marchettone pagato con i soldi dei contribuenti: 20 e passa mila euro buttati da Giulivi e Co per poter raccontare ai cittadini che Venaria è "Città Europea dello Sport".
Dubbi e perplessità che solleva anche il consigliere di minoranza Alessandro Brescia.
"È tutto paradossale, - attacca - un premio va a riconoscimento di qualcosa di fatto. Ti sei distinto per gli impianti più belli, per qualcosa qui invece il Comune non si capisce per cosa si sia distinto. Non si capisce la natura del premio, perché se avessero fatto un giro in città non avrebbero premiato nessuno. Poi queste spese sono spropositate e imbarazzanti, 3400 euro per pranzi e pernottamenti, di cui 1200 al ristorante della Reggia, forse bisognava fare bella figura. Poi ci sono 2 mila euro di spese per il rimborso dei commissari, oltre 5 mila euro solo per queste cose. Viene da chiedersi se questa sia una priorità. Senza contare che sono volutamente faziosi, il Sindaco parla di "Bruxelles" facendo credere che si tratti dall’Unione Europea e invece non è così, scrivono in modo ambiguo".
Polemiche analoghe, in questi giorni, sono nate anche in altre due città premiate: Chieti e Seregno. In quest'ultima è proprio il centrodestra a puntare il dito sull'inutilità del riconoscimento e sui costi esorbitanti.
Venaria Città Europea dello Sport. È una barzelletta? No, è tutto vero. La comunicazione ufficiale è arrivata da ACES Europe, Federazione delle Capitali e Città Europee dello Sport, venerdì 17 novembre dopo aver terminato le visite delle Commissioni di Valutazioni alle Città candidate.
Una scelta curiosa visto che il Comune di Venaria vanta una serie di particolarità sullo sport: gli impianti abbandonati a sé stessi da anni. Ma, evidentemente, i campi di calcio in totale degrado sono sinonimo di grande interesse per lo sport, chissà...
Il momento della presentazione della candidatura
Con una lettera ufficiale firmata da ACES Europe, avendo tutti i Comuni superato il punteggio minimo per il riconoscimento, ottengono il titolo di European City of Sport 2025 i Comuni di Ascoli Piceno, Chieti, Jesolo, Mogliano Veneto, Novara, Seregno, Taranto e Venaria Reale.
I consiglieri di Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Uniti per Cambiare e Sinistra Civica, poche ore fa, hanno diffuso un comunicato dove smontano, passo dopo passo, tutte le balle dell'amministrazione del Sindaco Fabio Giulivi.
""Venaria è stata nominata 'Città Europea dello Sport 2025". A comunicare la lieta notizia - scrivono i consiglieri di minoranza - è il Sindaco sui social, sempre pronto a vendersi la pelle dell'orso prima di averlo ucciso. Ed anche le parole usate, "Sembrava una sfida impossibile. con tanto lavoro e determinazione", meritano una contestualizzazione per avere tutti il quadro di quello che è successo".
E qui c'è da ridere... Hanno vinto tutti: per ottenere il riconoscimento bastava candidarsi, non ci sono meriti...
"Va detto - spiegano dall'opposizione -che il titolo è stato attribuito a otto città italiane: Seregno, Mogliano Veneto, Jesolo, Taranto, Venarla Reale, Chieti, Ascoli eNovara. Tutte le otto città che hanno fatto richiesta e pagato perla tassa di iscrizione ad Aces Europe sono state premiate".
"Va inoltre detto - continuano dalla minoranza - che il titolo non è di competenza istituzionale, ma lo assegna un'associazione no profìt dal nome Aces Europe, che ha sede a Bruxelles e non è un organo dell'Unione europea. A questo punto verrebbe da chiedersi, quali sono i vantaggi per Venaria?".
E arriviamo al capitolo dei costi...
"All'atto della candidatura - si legge nel comunicato dell'opposizione - il comune ha pagato €. 2.350,00 cui si sono aggiunti altri 20 mila euro spesi dalla Giunta per la preparazione del dossier di candidatura e per ospitare i Commissari In visita. E seguiranno altre spese! Capiamoci siamo contenti del riconoscimento, e faremo di tutto affinché questa non sia solo una vetrina, ma anche un modo di parlare di sport come coesione sociale e si traduca in un vantaggio economico e reputazionale per Venaria, ma il lavoro è ancora tutto da fare".
E in effetti la situazione degli impianti sportivi venarlesi non merita di certo premi.
"Non possiamo essere indifferenti - continuano dalla minoranza - a questa narrazione dell'amministrazione più social di sempre quando gli impianti della Città versano in pessime condizioni, piove nelle palestre e si tenta un'operazione di marketing politico, facendo credere che ci sia un riconoscimento istituzionale. Poi va capito come politiche che prevedano l'assegnazione sistematica a privati possano garantire l'accessibilità e l'inclusività. Diciamo che da una città che si candida come città dello sport e quindi ad esaltare i valori di correttezza, ci si aspettava di più, soprattutto nei confronti dei propri cittadini ma in questo caso purtroppo di sportivo non c'è stato nulla...e di sportività neanche l'ombra!".
Un'immagine simbolo di una parte del campo Don Mosso, in degrado da anni
Al centro della polemica, da tempo, c’è la gestione degli impianti sportivi messa in atto dall’amministrazione del Sindaco Fabio Giulivi. Anzi: il problema è proprio la non gestione.
Dopo 3 anni di governo, infatti, sono ancora molte le questioni irrisolte e gli spazi sportivi inutilizzati o rimasti vuoti.
Nelle ultime settimane l’amministrazione ha messo in campo due nuove idee per riempire due vuoti: campi da padel all’interno del vecchio bocciodromo di via Giolitti (chiuso dal 2019) e una mega struttura federale, per il calcio, all’interno del don Mosso. Parliamo di progetti che, però, al momento, non hanno nessun certezza in merito alla loro realizzazione.
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