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La polemica

Venaria Città Europea dello Sport? Macché! "Sono più gli impianti chiusi che quelli attivi..."

Il giorno dopo la notizia della candidatura, le opposizioni vanno all'attacco

Reggia di Venaria Reale

Reggia di Venaria Reale

La Città di Venaria Reale ha espresso la candidatura per diventare Città Europea dello Sport 2025. Martedì 19 e mercoledì 20 settembre 2023, una delegazione di ACES Europe e ACES Italia, gli enti responsabili dell'assegnazione del titolo, verrà in
città per la visita ufficiale in attesa del risultato finale.

Questo premio è riservato alle città con più di 25.000 abitanti, e viene assegnato ogni anno a quattro città italiane. Mercoledì 20 in Città arriverà anche il governatore piemontese Alberto Cirio, che assieme a Giulivi, al resto dell'esecutivo venariese e ad altre figure del territorio comunicheranno l'iniziativa a pubblico e giornalisti.

Intanto, però, c'è chi sottolinea i limiti della Città in fatto di promozione dell'attività sportiva. In un comunicato congiunto diramato poco fa, infatti, le tre opposizioni in consiglio comunale venariese (Partito democratico, Movimento 5 Stelle e Progetto civico) non le hanno mandate a dire.

Il sindaco di Venaria Fabio Giulivi

La candidatura, scrivono le tre forze politiche "può essere sicuramente un'occasione di sviluppo". Sembrano peraltro ottime le possibilità di selezione della Città: non manca, infatti, per le vie venariesi, il patrimonio artistico, ambientale e museale, in primis la Mandria e lo Sport Club.

Ebbene, secondo le opposizioni, però, "l'amministrazione Giulivi si fa trovare impreparata all'appuntamento, dopo tre anni di immobilismo". Questo perché, constatano i gruppi, "sono più gli impianti chiusi e non funzionanti che quelli attivi, tanto che è stato necessario edulcorare il dossier di candidatura, visto lo stato in cui versano".

Le opposizioni fanno riferimento al campo di tiro con l'arco in scadenza di concessione, che dovrà andare a bando il prossimo anno, a meno che l'amministrazione non opti per la proroga. C'è poi l'impianto Don Mosso, "in stato di totale abbandono - commentano le opposizioni - e scopriamo che dovrebbe essere affidato alla Lega Nazionale Dilettanti della Regione Piemonte e della Valle d'Aosta per la realizzazione del Centro Federale, invece che coinvolgere le associazioni locali".

Il comunicato delle opposizioni

Situazione drammatica anche per il bocciodromo, che "è in procinto di essere messo a bando, ed è chiuso da anni". Le palestre delle scuole sono inoltre "ancora da sistemare, solo alcune hanno avuto interventi di manutenzione". Pessima sorte anche per l'impianto per il pattinaggio e hockey, che diventerà un centro di aggregazione per il quartiere Salvo d'Acquisto.

"Quindi - constatano le minoranze - non avremo sicuramente la pista di pattinaggio!". Insomma, dal ritratto di Pd, M5S e Uniti per Cambiare non emerge proprio una città sport-friendly. "Per l'ennesima volta - concludono - ci troviamo di fronte a un grande progetto dell'amministrazione che però dimentica che la realtà non è così sfavillante".

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