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Calcio

Bambino autistico fa Goal. Due squadre di calcio esaudiscono il suo sogno!

A proposito di "Inclusione". Un esempio da seguire...

Il Goal del ragazzo autistico che ha scaldato i cuori sul campo della Pro Eureka

E' entrato in campo. Piede destro, piede sinistro. Piede destro, piede sinistro. Palla. Passaggio. Avanti. Piede destro, piede sinistro. Passaggio. Palla. Compagno. Tiro... Goal.

Il primo goal della sua vita. E' successo ieri al campo da calcio della Pro Eureka, a Settimo Torinese, intorno alle 17,45, in una partita contro l'Accademia Rebaudengo, nel girone dei ragazzi classe 2015.

L'Accademia Rebaudengo

Il primo goal di Yousself Khoulassi, 9 anni, autistico, piccolo grande eroe della giornata.

Sugli spalti un'emozione mai vista prima, quasi da finale di Champion. Un momento magico che rimarrà scolpito nella memoria di tutti i presenti. Con i piccoli giocatori, carichi di grandi sentimenti, che s'abbracciavano tra di loro, i genitori commossi e con il cuore pieno di orgoglio, il tifo, gli applausi, le lacrime agli occhi. Un entusiasmo contagioso. Tutti testimoni di un momento irripetibile. "Goal", hanno cominciato ad urlare.

Goal! Goal! Goal! In mezzo al campo lui con il sorriso che più radioso di così non se n'erano mai visti prima...

Giocare una partita di calcio, entrare in campo e fare rete era sempre stato il suo sogno. 

"Un momento bellissimo - commenta il Mister dell'Accademia Giorgio Anzil - Avevo chiesto se era possibile che il bimbo facesse un goal e ho subito trovato la disponibilità della Pro Eureka. Li ringrazio. Era la sua prima esperienza... Non aveva ancora mai giocato una partita vera. Un sogno che è riuscito a materializzarsi grazie a dei bambini fantastici che in campo sono riusciti a creare tutte le condizioni necessarie...".

I genitori avevano iscritto il proprio figlio al calcio qualche tempo fa.

"Ci siamo posti come obiettivo di provare a farlo giocare…  - racconta ancora Anzil - La famiglia non era d’accordo ed era spaventata ma grazie al supporto di Sonia, l'assistente sociale dell'Asl, una figura molto importante per Yousself e che gli sta sempre a fianco, a scuola e al campo di calcio, tutte le difficoltà sono state superate.... ".

Morale?

Dopo una serie di incontri la mamma ha acconsentito a farlo partecipare alla partita e tutti, ieri era, grandi e piccini, hanno portato a casa una giornata diversa, ricca di emozioni.

"Ecco che cos’è l’inclusione - sintetizza Anzil - Questi sono fatti concreti. Il mio grazie va alla società Pro Eureka e a tutti i bambini e ai genitori che si sono uniti in questo forte abbraccio...".

Questo è il potere dello sport: unire, superare le differenze e celebrare l'unicità di ogni individuo.

In serata Yousself ha preso carta e matite e disegnato i genitori sugli spalti e i compagni e gli avversari sul campo da calcio. Il disegno, su whatsapp, ha fatto il giro di decine di telefonini. E ancora lacrime agli occhi, e ancora emozioni. 

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