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Il Governo Meloni taglia 350 milioni di euro dal "Fondo per le politiche in favore delle persone con disabilità"

Mancano i decreti attuativi e si spenderanno per far fronte ai costi in più del Superbonus

Il Governo Meloni taglia 350 milioni di euro dal "Fondo per le politiche in favore delle persone con disabilità"

Legge di bilancio e maxi taglio ai fondi per le persone disabili. L’ultima versione, datata 26 ottobre, stanzia per il nuovo Fondo unico per l’inclusione delle persone con disabilità solo 231,8 milioni l’anno dal 2024 in avanti, contro i 581,8 previsti per il 2024 e 2025 dal testo precedente, che disponeva anche un aumento a 666 milioni nel 2026.

Una sforbiciata di 350 milioni che replica anche per l’anno prossimo la decurtazione già decisa per il 2023 con il decreto Anticipi  (decreto legge) del 18 ottobre con cui il Governo aveva introdotto alcune misure urgenti di tipo economico e fiscale, tra le altre cose aumentando di 15 miliardi di euro per il 2023 i soldi a disposizione del fondo che copre gli oneri per il Superbonus e gli altri bonus edilizi.

Nel provvedimento (toh! guarda) si elencano 15 fonti di finanziamento da cui prendere le risorse per far fronte a tutte le spese, compresi  i 350 milioni di euro, solo per il 2023, del “Fondo per le politiche in favore delle persone con disabilità”. Di sottofondo la promessa 

La verità è che mancano i decreti attuativi, per questo quei 350 milioni erano ancora a disposizione. Non sono mai stati approvati. Si prevede di farlo nella primavera del 2024 e questo significa che se tutto va bene entreranno in vigore il 1° gennaio 2025. 


Ricapitolando: è vero che il governo Meloni ha deciso di utilizzare 350 milioni di euro destinati al “Fondo per le politiche in favore delle persone con disabilità” tra le coperture economiche del decreto “Anticipi”. È anche vero che al momento queste risorse non erano state utilizzate a causa della mancata approvazione dei decreti legislativi per attuare la legge delega sulla disabilità. 


Che cos’è il Fondo per i disabili

Alla fine del 2019 il secondo governo Conte con la legge di Bilancio per il 2020  aveva creato il “Fondo per la disabilità e la non autosufficienza”. Questo fondo, gestito dal Ministero del Lavoro e della Politiche sociali, poteva contare su 29 milioni di euro nel 2020, 200 milioni di euro per il 2021 e 300 milioni di euro l’anno dal 2022 in poi. 

La legge di Bilancio spiegava che questi soldi dovevano servire per finanziare interventi di «riordino» e «sistematizzazione delle politiche di sostegno alla disabilità». Per fare ciò dovevano essere approvati «appositi provvedimenti normativi» anche detti “attuativi”

Due anni dopo il governo Draghi ha cambiato il nome del fondo con la legge di Bilancio per il 2022, trasformandolo nel “Fondo per le politiche in favore delle persone con disabilità”, sotto il controllo del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Dal 2023 al 2026 le risorse per il fondo sono state aumentate di 50 milioni di euro, sempre con l’obiettivo di «dare attuazione a interventi legislativi» per il «riordino e la sistematizzazione delle politiche di sostegno alla disabilità».

Fresia Valentino


“Questa situazione - commenta l'imprenditore Valentino Fresia di Fresia Alluminio molto sensibile a questo argomento - mette in luce la necessità di un approccio più accurato e tempestivo nell'elaborazione e nell'attuazione delle politiche a favore delle persone con disabilità. Il governo deve dimostrare un impegno concreto nell'assicurare che i fondi assegnati alle persone con disabilità siano effettivamente utilizzati per migliorare la loro qualità di vita e garantire una società più inclusiva… È essenziale che il governo faccia tutto il possibile per garantire che le risorse destinate alle persone con disabilità siano utilizzate in modo efficace e tempestivo. La creazione del "Fondo per la disabilità e la non autosufficienza" nel 2020 era un passo positivo, ma ora è fondamentale che i decreti legislativi necessari per il suo funzionamento siano approvati in fretta…”.

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