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Torre Canavese

Il Comune si inventa un Bed&Brekfast per salvare la Società Agricola Operaia

Si rischiava di perdere per sempre un luogo di storia nato nel 1876

Il Comune si inventa un Bed&Brekfast per salvare la Società Agricola Operaia

La Società Agricola Operaia di Torre Canavese

Quello che si è rischiato di perdere a Torre Canavese, è un pezzo di storia. Un luogo aperto da un gruppo di 68 cittadini nel 1876 e chiuso nel 2021 quando anche gli ultimi gestori hanno gettato la spugna.

Parliamo della Socità Agricola Operaia.

Per non perdere questo luogo così importante per una piccola comunità come quella di Torre Canavese dove gli anziani sono sempre di più e i servizi sempre meno, l'amministrazione comunale guidata dal sindaco Gian Piero Cavallo è intervenuta acquisendola come donazione dall'ultimo direttivo dell'associazione e lavorando per ben due anni alla ristrutturazione ampliandola anche.

"L'intervento completo ci è costato 345mila 500 euro" spiega il sindaco Cavallo contando fin i centesimi di quello che per il suo Comune può essere definito un investimento memorabile.

I lavori sono stati molti e al piano superiore sono state realizzate anche quattro camere da adibire a Bed and Brekfast.

"Tutte con bagno - precisa Cavallo -. Una ha anche un salottino e un'anticamera".

L'intero edificio è stato messo a nuovo mantenendo, però le caratteristiche tipiche delle Società/Trattorie di Paese.

Cuore dell'attività, resterà il bar.

"Qui a Torre Canavese, il bar della Società è stato da sempre il punto fulcro della vita sociale. Un vero e proprio punto di riferimento. Soprattutto per gli anziani. Quando è stato chiuso, qui in paese non è rimasto più nulla. Per un periodo ha aperto un baruccio, ma è durato poco". 

In questo borgo di circa 600 anime a dire il vero il necessario non manca. Ci sono due negozi di alimentari e uno dei due vende anche giornali e tabacchi. Poi c'è una macelleria, sopravvive l'ufficio postale, aperto tre giorni a settimana e un dispensario farmaceutico collegato alla farmacia di Agliè, aperto due ore al giorno dal lunedì al venerdì.

Però, ecco, senza un posto in cui giocare a carte, bere un bicchier di vino e fare una partita a bocce, il paese è morto.

Terminati i lavori, il Comune ha emesso un bando per dare in gestione i locali nuovi di zecca e a partecipare sono stati ben due soggetti che si sono contesi l'esercizio a colpi di rialzi.

"Noi siamo partiti chiedendo un canone d'affitto mensile di mille euro - spiega il sindaco -, ma la gestione è stata affidata ad una cifra ben più alta".

IL SINDACO GIAN PIERO CAVALLO

I nuovi gestori per i prossimi sei anni (rinnovabili per altri sei), sono Mariana Moise, di 46 anni e Giovanni Ferrero, di 51. Arrivano da Agliè, dove Ferrero aveva una tabaccheria. Mariana, invece, lavorava alla Belmonte, una ditta di ristorazione di Salassa.

"Hanno lasciato tutto per intraprendere questa nuova avventura - racconta Cavallo -. E con che entusiasmo ed energia! Io ho 70 anni, ma di persone con una volontà di ferro come Marian, ne ho viste davvero poche. Sono molto felice del fatto che saranno loro a gestire la Società".

La nuova attività verrà inaugurata sabato 28 ottobre e sarà una festa per tutto il paese.

STORIA DELLA SOCIETA'

La storia della Società inizia nel 1876 quando un gruppo composto da 68 torresi fondarono “La Cooperativa di Mutuo Soccorso” uno dei primi esempi nella zone del Canavese di forma associativa moderna in cui si concentravano il principio della solidarietà e dell’assistenza.

Disponeva di un magazzino di previdenza, atto allo spaccio di qualunque genere alimentare e derrate di prima necessità, gestiva un pubblico esercizio di bevande vinose, possedeva un torchio per le uve che veniva annualmente concesso in affitto nel periodo della campagna vinicola e vi trovava riparo una autobotte con carro da utilizzare in caso di incendi.

Nel 1992 la Società di Mutuo Soccorso Operai modificava la denominazione in Associazione Agricolo-Operaia.

Nel corso degli anni e a memoria storica la Società è diventata un circolo ricreativo in cui i torresi si incontrano per quattro chiacchiere, una partita a carte oppure, se il tempo lo permette, una sfida a bocce e per consumare una merenda sinojra con un bicchiere di buon rosso.

Non viene posto in secondo piano l’attività della Trattoria di paese con buon cibo tradizionale.

"Ai nuovi gestori che si apprestano ad iniziare questa avventura tutta la popolazione torrese augura “in bocca al lupo”...mica per niente siamo conosciuti come Braja Luv" termina con entusiasmo il sindaco Cavallo.

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