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Quincinetto perde la causa con Ativa: il ponte dell'autostrada rischia di chiudere

La copia originale del contratto stipulato negli Anni Sessanta non si trova più e il Tribunale non può imporre alla società autostradale di fare la manutenzione

Clapetto perde la causa con Ativa: il ponte dell'autostrada rischia di chiudere

Il sindaco di Quincinetto, Angelo Canale Clapetto

Il contratto originale non si trova. Non si trova più. E già ce lo immaginiamo il sindaco, Angelo Canale Capletto, mentre mette sottosopra quegli uffici dove ha trascorso  oltre trent'anni come amministratore comunale. 

Per uno come lui, che vive il municipio come una seconda casa, non riuscire a trovare un contratto così importante dev'essere stato uno smacco da non crederci.

Parliamo del contratto stretto con la società autostradale Ativa 60 anni fa, quando è stata realizzata la Torino-Quincinetto e quello svincolo che, tramite questo ponte sulla Dora, collega alla Statale 26 e al paese. Un documento fondamentale che stabilisce chi debba occuparsi delle manutenzioni dell'infrastruttura.

Un documento sul quale si basava interamente la causa intentata dal Comune di Quincinetto nei confronti Ativa.

Facciamo un passo indietro. Il 13 agosto del 2018, il sindaco di Quincinetto, denunciava la pericolosità del ponte sulla Dora, sollecitando degli interventi che risolvessero il problema dei tralicci danneggiati. Il giorno dopo, a Genova, crollava il ponte Morandi.

Un anno dopo, era l'agosto del 2019 il Comune decideva di portare Ativa a giudizio per la mancata manutenzione del ponte sulla Dora Baltea. Parliamo di un'infrastruttura che fino a dieci anni fa aveva una portata illimitata. Poi, per motivi di sicurezza, si era passati a 44 tonnellate e, all'indomani del crollo del ponte Morandi, il Comune aveva deciso il divieto totale di transito ai mezzi pesanti per i problemi strutturali.

Ora la portata è di 26 tonnellate, con limite di velocità a 30 chilometri orari e distanza obbligatoria tra veicoli di 50 metri.

I problemi strutturali ci sono e in questi anni sono anche peggiorati. Per questo motivo il sindaco ha continuato a battere i pugni affinché Ativa se ne occupasse. Così come si era impegnata a fare sessant'anni fa negli accordi originari.

Clapetto puntava molto, se non tutto, sulla pronuncia del Tribunale. Sapeva e sa di essere dalla parte della ragione come sindaco. Perché tutte quelle cose, sul documento, sono scritte nero su bianco. Ma le cose non sono andate nel modo sperato.

La copia originale del contratto di convenzione che stabiliva responsabilità e obblighi è sparita. E il Tribunale non ha potuto far altro che respingere l'istanza di Quincinetto.

Ativa, dunque, non dovrà fare i lavori di manutenzione del ponte.

Un vero e proprio colpo di scena. Perché il documento era stato prodotto, ma in fotocopia e per i giudici della prima sezione civile del Tribunale di Torino è come se quella convenzione non fosse mai stata scritta.

Senza parole, il sindaco Canale Clapetto che allargando le braccia afferma: "No, questa proprio non me la sarei aspettata".

Ed ora?

Il problema principale resta quello della sicurezza e la priorità è che non si arrivi alla chiusura dell'infrastruttura. Quel ponte, infatti, collega Quincinetto dalla Statale 26 per la Valle d'Aosta allo svincolo autostradale. Sia in entrata che in uscita.

Se si arrivasse alla chiusura del ponte, sarebbe un disastro. E non solo per chi abita a Quincinetto. Perché da lì passa tutto il traffico per la Val d'Aosta.

"Siamo in attesa dei risultati delle prove statiche che ha fatto la Città Metropolitana: dobbiamo capire se mantenere il distanziamento attuale tra un mezzo e l’altro a 50 metri o se dovremo aumentarlo ancora. Ed è probabile che dovrò abbassare nuovamente la portata che oggi è di 26 tonnellate”.

Fino a quando non sarà disponibile la relazione di Città Metropolitana non sarà possibile quantificare l'importo necessario per eseguire i lavori. E come sarà il Comune a sobbarcarsi questo impegno economico

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