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Viabilità

Ponte sulla Dora: saltano le giunture. Il prospetto? Tir incastrati per le strade di paese (VIDEO)

Se il ponte dovesse chiudere il traffico sarebbe bloccato da Aosta ad Ivrea

Giunti ammalorati, piante che crescono fra i piloni e giunture che saltano con dislivelli di 8 centimetri: questa la non rassicurante immagine del ponte sulla Dora a Quincinetto, asse viario che connette il casello locale della A5, la Torino-Aosta, con la strada provinciale 26. 

Sul ponte, da 3 settimane, vige un’ordinanza sindacale che impedisce, per ragioni di sicurezza, il passaggio dei mezzi che pesano più di 26 tonnellate. 

Il ponte sulla Dora a Quincinetto 

La domanda da porsi, in questo contesto, è: ma se la portata del ponte venisse ancora ridotta, dove verrebbe dirottato il traffico pesante? Per le strette stradine della valle? In più, se partissero gli interventi sulla A5, tra Ivrea e Pont-Saint-Martin (tratto che nel 2019 era stato colpito da una grossa frana), la situazione diventerebbe ancora più esplosiva, con il prospetto di un traffico bloccato da Aosta a Ivrea, con l’incombente problema dei mezzi pesanti che, in sostanza, si imbottiglierebbero per le stradine dell’eporediese.  

Le piante che crescono tra i piloni

Tutto cominciò nell’agosto del 2018, momento in cui Angelo Canale Clapetto, sindaco di Quincinetto, denunciò la pericolosità del ponte sulla Dora, sollecitando degli interventi che risolvessero il problema dei tralicci ammalorati. 

Con i lavori sono state riprese tutte le campate, rinforzandole: a quel tempo la portata era di 3 tonnellate e mezzo ed è stata riportata a 26 e poi 44 - spiega il sindaco di Quincinetto - tutto questo ha funzionato, fino al momento in cui si sono rilevate delle difficoltà in alcuni giunti e quindi cautelativamente siamo ritornati a 26 tonnellate. Ci sono stati dei sopralluoghi con Città Metropolitana, ma al momento siamo in stand-by”.

Angelo Canale Clapetto, sindaco di Quincinetto

E sì, lo stallo c’è. Tanto per dirne una: al momento sul ponte i mezzi pesanti possono transitare non superando i 30 km/h e con una distanza di 50 metri l’uno dall’altro. Mesi fa il Comune di Quincinetto aveva chiesto l’installazione di alcune fotocellule, che controllassero che effettivamente la distanza fosse rispettata. A quasi inizio aprile, delle fotocellule ancora non c’è traccia.

Riportare la capacità del ponte a 44 tonnellate sarebbe utilissimo, soprattutto in caso di interventi sul tratto autostradale interessato dalla frana (tra Pont-Saint-Martin e Quincinetto), lavori che prima o poi andranno fatti - continua Canale -  se non si interviene urgentemente, la conseguenza sono i mezzi pesanti che si ritroveranno a passare per la statale, con l’ingorgo a Borgofranco, per non parlare dell’impatto con Ivrea, dove i ponti hanno una portata limitata a 26 tonnellate”. 

Le giunture del ponte saltano

Per avere una conferma di quanto affermato, basta spostarsi con la macchina a Borgofranco, dove comincia il centro paese a ridosso della Statale 26. 

È proprio qui che c’è una strettoia, punto da cui tir e camion dovrebbero passare in caso di chiusura del ponte o del tratto autostradale. La situazione? Abitazioni al bordo della carreggiata e due sensi di marcia in cui, solo con un camion e una macchina che provengono da direzioni opposte, il traffico è già rallentato. 

La strettoia sulla statale 26 in centro a Borgofranco; con un camion e una macchina il traffico è già rallentato

“In questo abitato due tir non potrebbero transitare: in caso di blocco dell’autostrada ho fatto emettere un’ordinanza per cui i camion hanno un divieto assoluto di passaggio per il centro paese” dice il sindaco di Borgofranco d’Ivrea, Fausto Francisca. E quindi? Quale strada dovrebbe percorrere il traffico pesante? “Le alternative sono molto precarie: i bilici passerebbero al di là di Montebuono in strade di meno di 3 metri l’una - continua Francisca - è necessario un sovrappasso ferroviario che colleghi la Statale 26 a nord di Borgofranco con la provinciale di Baio Dora, dove potrebbe essere aperto un casello libero per spostare il traffico pesante direttamente in autostrada, di modo da non avere ingorghi né a Borgofranco, né a Montaldo Dora né a Ivrea”. 

Fausto Francisca, sindaco di Borgofranco d'Ivrea

Le proposte ci sono, ma la mancanza di una politica comune sulla viabilità è evidente. 

“Ivrea è socia di ATIVA (società che gestisce l’autostrada, ndr), e non sono stati in grado di presentare un piano o un progetto - aggiungono i due sindaci - anche il rapporto con il traffico della Valle d’Aosta è drammatico, le strade non sono adatte per il passaggio dei mezzi pesanti e manca totalmente una visione d’insieme”. 

Città Metropolitana di Torino, due settimane fa avrebbe realizzato alcuni sopralluoghi sul ponte, ma chissà quando la situazione arriverà ad uno sblocco effettivo.

In sostanza, se nel torinese si parla di camion incastrati e ribaltati in collina a causa dello stallo del progetto della Tangenziale-Est, in questa parte di eporediese il prospetto è che i tir si incastreranno non per le strade collinari, ma bensì per i centri paese.

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