AGGIORNAMENTI
Cerca
Castelnuovo Nigra
15 Ottobre 2023 - 13:02
Franco Pagnone
Franco Pagnone, classe 1940, è il margaro premiato sabato 14 ottobre dallo SPI-CGIL e dall’associazione “Gli Amici della Montagna” di Castelnuovo Nigra come "Difensore della Montagna".
Ben rappresenta la tenacia di coloro che hanno resistito alle lusinghe della modernità - o che le hanno ripudiate appena possibile - per portare avanti un mestiere antico che fa del bene all’ambiente. Incarna anche nell’aspetto la figura tipica del margaro di montagna: camicia a quadri, ampio cappello di feltro grigio e lunga barba.
Franco Pagnone con il presidente degli Amici della Montagna
Pagnone non è di Castelnuovo Nigra bensì di Lessolo, dove vive nei mesi invernali. Durante la bella stagione, però, sale con il bestiame nei pascoli di Vallossera, sopra il Pian delle Nere (conosciuto per la magnifica fioritura primaverile dei narcisi) e rimane lassù, da solo con i suoi animali, fino alla metà o alla fine di ottobre.
L’alpeggio si trova a 1600 metri di altitudine, a piedi della “Bella Dormiente” e la precoce o tardiva salita e discesa e la maggiore o minor durata della permanenza dipendono ovviamente dalle condizioni del tempo e del clima e dalla conseguente abbondanza o carenza di erba fresca per gli animali. Quest’anno scenderà a vale verso la fine ottobre.
Al contrario di altri suoi colleghi, che si spostano due o tre volte (più in basso ad inizio e fine stagione, in alto nel periodo centrale dell’estate) lui rimane sempre nello stesso luogo, in compagnia delle mucche, delle pecore e dei cani ma pronto ad accogliere premurosamente gli escursionisti che passano da quelle parti.
L’alpeggio è raggiungibile in auto in circa mezz’ora da Castelnuovo Nigra e questo gli consente di rifornirsi del necessario con relativa facilità.
Il lavoro è molto, ovviamente, senza giorni di riposo e senza precise delimitazioni di orario: “Comincio intorno alle 6 del mattino e finisco verso le 9 di sera” – dice. Come tutte le attività che richiedono tanto impegno e dedizione, può svolgerle a lungo solo chi è spinto da autentica passione. Una passione che Pagnone ha sempre avuto benché per parecchio tempo abbia fatto altro nella vita.
Gli anni della sua giovinezza coincisero con quelli in cui contadini ed allevatori lasciavano in gran numero i paesi montani per scendere a fondovalle e diventare operai nelle tante fabbriche di cui era disseminato il Canavese oppure per esercitare il loro mestiere di artigiani in luoghi dove le opportunità di lavoro erano maggiori.
Franco Pagnone premiato con un piatto e con la grolla dell'amicizia
Lui faceva il muratore ma alla fine degli Anni Settanta cominciò a dividersi fra il lavoro nell’edilizia e quello di allevatore, affiancandosi alla moglie; durante l’estate saliva negli alpeggi con lei e con i figli ed ha continuato a farlo anche dopo essere rimasto solo. “Da 44 anni – ricorda - vengo a Castelnuovo e, dopo aver cambiato alcuni alpeggi, ho trovato questo: il proprietario, un signore di Cuorgnè, aveva fatto ristrutturare sia la casa che la stalla, mi sono trovato bene e non ho più cambiato. Ho cucina e camera separate, il bagno, la corrente elettrica”. Del resto il geometra che si è occupato di progettare e seguire i lavori vanta un legame personale con quel luogo e ne parla con affetto: “La prima volta che mi ci portarono- dice – avevo sei mesi. Per dieci anni vi ho trascorso l’estate insieme ai miei nonni”.
Il comfort non è scontato negli alpeggi: ci sono ancora dei margari che trascorrono i mesi estivi in casupole costituite da un unico locale mal illuminato e pieno di spifferi, dove accendere il fuoco vuol dire farsi avvolgere dal fumo e dove la sera – prima della comparsa sul mercato delle lampade a ricarica solare – ci si illuminava con le candele.
Oggi le cose stanno cambiando anche perché, in Canavese come in altre aree, si assiste da da più di decennio ad un fenomeno inverso a quello di 50, 60, 70 anni fa: quello dei giovani (spesso laureati) – o anche dei neo-pensionati che dalle città e cittadine di pianura si trasferiscono in montagna per riprendere il mestiere dei loro nonni.
La scelta di Franco Pagnone è stata precorritrice e ben gli spetta il riconoscimento di "difensore della Montagna": ad 83 anni continua a svolgere la sua opera a presidio del territorio.
Edicola digitale
I più letti
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.