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Il sindaco si vuole disfare della "Casa delle Bambole" di Rosanna, una preziosa collezione donata al Comune

In paese sono state raccolte 150 firme per chiedere che restino a Trausella e venga fatto un museo

Il sindaco si vuole disfare della "Casa delle Bambole" di Rosanna, una preziosa collezione donata al Comune

C’era una volta una casa delle bambole. Non un giocattolo, ma una vera e propria casa dove una donna dalla grande passione, ne ha collezionate per tutta la vita.

E proprio grazie alla Casa delle Bambole di Rosanna, Trausella era diventata famosa.

Anni in cui, chi saliva in Valle, una visita in questo tempio antico, non trascurava di farla.

Rosanna Scavino Riccardi è mancata nel dicembre 2021 a 90 anni.

ROSANNA TRA LE SUE AMATE BAMBOLE

Da allora nulla è stato più come prima, nonostante qualche tentativo di riaprire la sua casa museo ci sia stato, fino allo scorso anno grazie a Marta, l’ex badante cui Rosanna ha deciso di lasciare la sua casa.

LA DONAZIONE AL COMUNE

Prima di morire, però, aveva lasciato quella sua preziosa collezione di bambole al Comune, convinta che solo la comunità avrebbe potuto prendersene cura.

Oggi, invece, si è diffusa la notizia secondo la quale il sindaco vorrebbe disfarsene. Portarle tutte via.

Marta avrebbe messo in vendita la casa e il Comune, proprietario della collezione, non saprebbe proprio che farsene della collezione. Quindi, via, verso una destinazione per ora ignota.

Ma Rosanna ha avuto ragione, prima di morire. La comunità si sarebbe presa cura delle sue bambole.

ROSANNA SCARAVINO RICCARDI, SI E' SEMPRE SPESA MOLTO PER IL PAESE

LA RACCOLTA FIRME

Ed è così che nei giorni scorsi è partita una raccolta firme per chiedere al sindaco di Valchiusa di fermarsi, trovare un posto qui in paese per le centinaia di bambole di Rosanna.

Queste bambole rappresentano, con le loro ambientazioni, la storia locale e sono ormai parte del patrimonio culturale di Trausella - scrivono i firmatari della petizione -. Ciascuna bambola veniva curata, vestita con abiti confezionati da Rosanna, pettinata e “battezzata” con un nome - quasi sempre di uno dei compaesani - ed entrava quindi a far parte di vere e proprie scenografie o ricostruzioni di scene di vita. Indimenticabile il gruppo che rappresentava le bimbe del paese vestite con gli abiti tradizionali”.

Queste bambole sono un valore aggiunto per il paese.

La casa di Rosanna e suo marito Tino, è sempre stata aperta per amici, compaesani o semplici conoscenti e, con la creazione della “Casa delle Bambole” si è aperta anche agli abitanti della valle e, man mano, a turisti provenienti da Italia e Europa che, spesso dopo un buon pranzo da Anita, andavano in cerca del “Museo delle Bambole””.

E’ per questo che si chiede al Comune un locale dove poter continuare ad esporle.

Le bambole di Rosanna sono in cerca di una nuova casa, sempre a Trausella, come da volontà di Rosanna e dove ancora oggi la gente le cerca. chiediamo quindi al Comune di Valchiusa di destinare uno dei locali comunicali, nel territorio di Trausella, al “Museo delle bambole di Rosanna”.

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