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Castiglione
09 Ottobre 2023 - 00:15
C’è fermento in città per l’uscita della seconda stagione della serie Tv “Cuori”, girata a Torino e anche a Castiglione.
La fiction Rai torna sugli schermi con il secondo atto, a un anno di distanza dalla prima stagione, con le prime due puntate rilasciate una decina di giorni fa e gli episodi 3 e 4 andati in onda lunedì 9 ottobre.
I protagonisti della vicenda sono gli attori Pilar Fogliati, Matteo Martani e Daniele Pecci, che vestono i panni di un’équipe medica degli anni ‘60, al lavoro all’ospedale Molinette di Torino per studiare le prime tecniche di trapianto di cuore, con la seconda stagione che vedrà l’utilizzo del primo pacemaker.
Matteo Martani, Pilar Fogliati e Matteo Pecci, protagonisti di Cuori2
Oltre agli splendidi scorci del nostro capoluogo, in televisione ci sarà anche Castiglione: alcune riprese sono state effettuate presso lo stabilimento della famiglia Bosio, la fabbrica che si può trovare subito dopo la rotonda sulla SP 590, tra Gassino a Castiglione.
“Attualmente la fabbrica produce iniettori di gasolio ed è gestita dal fratello dell’ingegnere Roberto Bosio; quest’ultimo, adesso non più in vita, era originario di Castiglione e fu l’inventore del cuore artificiale” ci spiega il sindaco Loris Lovera.
E sì, nella serie tv è presente un riferimento storico alla collina non da poco. Roberto Bosio, infatti, veniva proprio da Castiglione e nel lontano 1977, nel corso di una conferenza tenutasi all’Ospedale Universitario di Zurigo, veniva annunciato il primo felice impiego di un “cuore artificiale”.
Il professore e ingegnere Roberto Bosio
“L’ingegnere ad aver effettuato quest’operazione era un italiano, Bosio - si legge nell’introduzione del libro “Un Cuore per la Vita, una Vita per il Cuore”, scritto proprio dall’ingegnere castiglionese - Bosio aveva costruito il nuovo congegno pulsante nel suo laboratorio a Castiglione. Altrove, soprattutto negli Stati Uniti e in Germania, vari programmi costosi erano stati predisposti per ottenere lo stesso risultato; il cuore di Bosio coronava invece lo sforzo e la passione di un singolo, una ricerca compiuta tra lo scetticismo di molti, in 15 anni di ostinazione”.
Immancabile (attuale allora come adesso) il riferimento alla sanità pubblica: “questo libro racconta una storia purtroppo molto italiana, di un’intraprendenza e un’inventiva private che si sono scontrate con una sordità pubblica e ufficiale - scrivono i curatori nella sinossi - l’insieme, però, restituisce il resoconto di una grande conquista scientifica e tecnologica, tessuta di incertezze e emozioni vive, come tutte le imprese fortemente individuali e fortemente ostacolate”.
Il cuore artificiale esterno applicato in emergenza sulla prima paziente della storia medica; scatto dal libro di Roberto Bosio
A seguito dell’uscita della serie tv, in città sabato prossimo (15 ottobre alle 10 del mattino) si terrà anche un’altra iniziativa, con delle visite cardiologiche gratuite presso l’infermeria di Castiglione, svolte proprio da Elena, figlia dell’ingegner Bosio.
“Non è la prima volta che organizziamo eventi del genere - spiega il primo cittadino - un’ottima occasione per usufruire di visite cardiologiche, soprattutto per chi non può permettersi di aspettare la sanità pubblica o andare nel privato”.
In un momento in cui si parla molto di territorio, bandi e MaB UNESCO, la domanda sorge spontanea: una serie tv del genere, collegata a una lodevole storia locale, può rappresentare un incentivo per il turismo della collina?
“Decisamente - commenta il sindaco Lovera - attualmente è in corso il recupero dell’ex asilo Fiorio, in frazione San Rocco. Il primo lotto è già stato finanziato e stiamo per fare il secondo, che verrà intitolato al pittore Ettore Fico, che per molto tempo ha vissuto qui in città assieme all’etnologo Angelo De Gubernatis. Ancora, la nostra biblioteca è dedicata ad Ada Bursi, anche lei vissuta in paese e prima donna a iscriversi all’Ordine degli Architetti di Torino. Da ultimo, voremmo nominare la nostra infermeria proprio in onore dell’ingegner Bosio. Di personaggi famosi o di rilievo ne sono passati un bel po’ sul nostro territorio, e saperli valorizzare può sicuramente rappresentare un incentivo per il turismo”.
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