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Villareggia

Rischio ambientale, il paese si ribella al biometano: "Vergognatevi"

Annunciato il ricorso al Tar contro la decisione della Città Metropolitana

Rischio ambientale, il paese si ribella al biometano: "Vergognatevi"

Uno dei cartelli comparsi per le strade del paese

Vergognatevi! Villareggia non ha bisogno del vostro impianto”. Continua la protesta nel basso canavese contro la costruzione di un impianto per la produzione di biometano autorizzato dalla Città Metropolitana di Torino nonostante le crescenti preoccupazioni dei residenti.

I cittadini, che si sono costituiti in un comitato, attraverso il blog su internet annunciano il ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale del Piemonte.

Ma facciamo un passo indietro. 

Lo scorso 8 agosto la Città Metropolitana di Torino ha inviato l’atto di autorizzazione formale alla realizzazione dell’impianto per la produzione di biometano a Villareggia. L’atto era atteso dopo che lo scorso 13 aprile la conferenza dei servizi si era chiusa con un parere favorevole nonostante il parere contrario del Comune e le numerose problematiche ancora non risolte, evidenziate dal Comitato.

L’impianto autorizzato da Città Metropolitana a parere del nostro comitato e dei tanti cittadini che lo sostengono - scrivono -  sarà dannoso per Villareggia e per i suoi abitanti, a causa della sua grande dimensione rispetto all’area di riferimento, dell’eccessiva vicinanza dell’impianto alle abitazioni e al paese. È evidente che l’impianto produrrà odori, rumore 24 ore su 24, emissioni di gas di scarico e altri gas dispersi o bruciati nella torcia dell’impianto. Produrrà un aumento del traffico di mezzi agricoli e pesanti, andrà a cementificare e deturpare una vasta area agricola proprio alle porte del paese, interferendo con la vita dei villareggesi e con le altre attività che si svolgono nelle aree circostanti, riducendo la qualità della vita di chi vive nel territorio. L’approvazione da parte della Città Metropolitana di Torino sottovaluta l’impatto della sostenibilità ambientale e sociale dell’impianto che a sua volta deve la sua sostenibilità economica ai soli fondi del PNRR”.

Insomma: di motivazioni ce ne  sarebbero più d’una per fermare il progetto. Ma così sinora non è stato.

Nonostante l’autorizzazione il nostro comitato proseguirà con ulteriore maggiore impegno la sua attività avviata fin dal giugno 2021 - concludono -, di opposizione al progetto di realizzazione dell’impianto nella localizzazione scelta da Capac e dalla cooperativa Dora Baltea. Valuteremo l’atto autorizzativo emesso e insieme al Comune la possibilità di un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale e agli altri organi competenti contro questa autorizzazione che riteniamo errata, piegata agli interessi di Capac, Dora Baltea e dei loro soci e indifferente alle richieste dei cittadini di Villareggia e dei comuni vicini”.

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