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Settimo Torinese
30 Settembre 2023 - 02:00
E chi l’ha detto che i ragazzi affetti da disabilità fisiche o intellettive non possono vivere da soli? Affrancandosi dai genitori e creandosi una loro indipendenza?
È proprio su questo tema che è incentrata una delle ultime iniziative del Comune di Settimo, coprogettata assieme all’Unione Net e alla Cooperativa il Margine.
Nello specifico, stiamo parlando di alcuni ragazzi diversamente abili, che grazie a questo progetto stanno progressivamente lasciando le loro case per andare a vivere in alcuni alloggi (di proprietà pubblica) siti in via Amendola a Settimo, con l’obiettivo di crescere in maniera autonoma e "distaccandosi" dai nuclei familiari di origine.
Via Amendola a Settimo Torinese, sito degli alloggi per il co-housing
“Il gruppo dei beneficiari è composto da ragazzi provenienti da Settimo, Volpiano, San Benigno e Leinì- fanno sapere dal Comune di Settimo - Stanno lasciando per la prima volta la famiglia d’origine e vivono “da soli”, sostenendosi l’un l’altro e essendo opportunamente seguiti dai servizi sociali”.
“È una sorta di palestra di vita - spiega la sindaca di Settimo Elena Piastra - Abbiamo deciso di destinare questi appartamenti ad un progetto oltremodo coraggioso e impegnativo. Sostenere le persone fragili e le loro famiglie è complicato: ci sono esigenze specifiche e una generale scarsità di risorse. È per questo che adottare strumenti così innovativi rappresenta un valore essenziale per le nostre città, migliorando la vita dei beneficiari e della comunità”.
Il Comune, dal canto suo, avrebbe investito circa 40mila euro per sistemare i vari appartamenti, con l’Unione Net che ha ottenuto un finanziamento di 715mila euro dai fondi provenienti dal PNRR.
Rosa, una dei residenti, in uno screenshot estrapolato dal video di presentazione girato dal Comune di Settimo
E dunque, mentre gli operatori passo dopo basso insegnano ai ragazzi a fare il bucato, la spesa, cucinare e prendersi cura della casa, i beneficiari si accingono alla loro prima esperienza da soli: “Nel mio futuro immagino di avere un lavoro fisso e una casa tutta per me - dice Rosa, una dei residenti - mi piace l’ambiente, io spazzo i pavimenti e lavo i piatti, mentre i miei compagni fanno qualcos’altro”.
"Il progetto è modulato sulle esigenze del singolo: qualcuno vive stabilmente in via Amendola, altri frequentano questo spazio solo di giorno. E tutto è condiviso con le famiglie di origine, che sono coinvolte in tutti i passaggi” - spiega il vice-sindaco settimese Giancarlo Brino.
Mentre questo lodevole progetto prende sempre più forma, però, si attende anche il secondo “step”, come ha illustrato il presidente dell'Unione Net Renato Pittalis: “Fra qualche mese anche a Volpiano, come a Settimo, partirà un'esperienza analoga. È un modo per mettere a sistema le competenze maturate in seno all'Unione Net, su una scala territoriale più ampia”.
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