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27 Settembre 2023 - 18:51
Tra esattamente un mese, tornerà l'evento che attrae appassionati di tradizioni e amanti della buona cucina da ogni angolo della regione. Parliamo della Sagra del Mais Rosso, un appuntamento che ormai è diventato un vero e proprio punto di riferimento a livello regionale, celebrando la ricchezza della biodiversità locale e l'orgoglio dei produttori di Pignoletto rosso.
L'organizzazione di questa festa è merito dell'associazione Pignoletto rosso, un gruppo che non solo si dedica alla produzione del prelibato mais, ma ne promuove con passione la valorizzazione. Quest'anno, l'evento giunge alla sua diciassettesima edizione, prevista per il prossimo 28 e 29 ottobre, e l'entusiasmo è alle stelle.
Il sindaco di Banchette, Antonio Mazza, parlando della Sagra del Mais Rosso, spiega che questo evento non è solo una celebrazione gastronomica, ma un momento che promuove l'immagine della comunità e il recupero delle tradizioni e dei prodotti tipici locali, portando beneficio all'economia della città.
L'evento culminante della sagra è il mercato dei prodotti tipici del Piemonte e della Valle d'Aosta, che richiama ogni anno una miriade di produttori, agricoltori, artigiani, commercianti e antiquari. Le strade del centro, via Roma e via Circonvallazione, si animano fin dalla mattina presto, e l'aria si riempie dell'irresistibile profumo di polenta appena cucinata nei tradizionali paioli.
Ma il vero protagonista indiscusso di questa festa è il Pignoletto rosso, un'antica varietà di mais che è stata riscoperta da un gruppo di appassionati coltivatori. Questi pionieri hanno acquistato terreni nell'area del parco della Roggia Rossa e hanno costituito la società agricola Biocolture per la produzione e la commercializzazione di questo tesoro locale.
Il raccolto del mais rosso è attualmente in corso, e l'annata si preannuncia eccellente, anche se è necessario attendere qualche giorno per un bilancio preciso sulla quantità.
Come spiega il presidente dell'associazione Pignoletto rosso, Giampiero Cresto, il processo produttivo è scrupolosamente seguito in azienda. Il mais viene macinato secondo l'antica tradizione, ottenendo una farina biologica dal caratteristico colore giallo dorato con venature rossicce e un gusto inconfondibile. Tutto il processo è eseguito con metodo biologico certificato e macinatura a pietra, garantendo una farina di altissima qualità.
La raccolta avviene come una volta, con pannocchie selezionate attentamente, e solo le migliori vanno alla sgranatura. Questa attenzione al dettaglio è ciò che rende il Pignoletto rosso un prodotto di nicchia che soddisfa i palati più esigenti.
La Sagra del Mais Rosso è molto più di un semplice evento culinario; è un tributo alla cultura, alla tradizione e alla passione dei produttori locali. Rappresenta l'opportunità di gustare piatti autentici e genuini, preparati con ingredienti locali di alta qualità. Quindi, segnatevi le date: il 28 e 29 ottobre, Ivrea vi attende per una festa che celebra il meglio della tradizione piemontese e la straordinaria diversità del mais rosso.
Il mais Pignoletto rosso del Canavese ha la sua origine nell’omonimo territorio e fino agli anni ’50 del 900 è stato il principale ingrediente di tanti prodotti dell’alimentazione locale, per poi lasciare spazio ad altri tipi di cereali. Era la principale fonte di sostentamento alimentare poiché accessibile a tutti per il suo basso costo.
Da molti anni gli agricoltori locali sono impegnati nella tutela delle diverse varietà disponibili, dopo che il Pignoletto rosso aveva rischiato la totale estinzione nel secondo dopoguerra. Agricoltori appassionati con il supporto dell’amministrazione comunale di Banchette e della Confagricoltura di Torino, hanno consentito di recuperare l’antica varietà di mais da agricoltura biologica.
Il consumatore che vuole essere sicuro di aver acquistato la vera farina di Pignoletto Rosso deve fare attenzione all’etichetta, imparando a leggerla.
Il mais rosso di Banchette con il marchio biologico certificato dall’organismo di controllo Ecocert è garantito a partire dal seme autoctono, che viene selezionato accuratamente di anno in anno. La semina viene effettuata su un terreno circondato da boschi, che costituiscono una barriera naturale contro l’impollinazione con altri mais ibridi. I processi produttivi sono eseguiti con metodo biologico certificato.
La raccolta viene eseguita come un tempo, in pannocchie. Durante la cernita tutte le pannocchie vengono selezionate e solo le migliori vanno alla sgranatura. L’essiccazione viene eseguita con un bruciatore a metano a bassa temperatura, per mantenere inalterate le proprietà del prodotto. La macinatura viene eseguita con un mulino a pietra. Questo tipo di macinazione è più lento e riscalda meno la farina, mantenendo in questo modo intatto il contenuto di vitamine e di grassi insaturi del germe.
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