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Chiude il traforo del Bianco. Stop di nove settimane. Gli albergatori: "è una iattura"

Riaprirà prima di Natale. Anche Ivrea e il canavese subiranno dei danni economici

Traforo del Monte Bianco

Traforo del Monte Bianco

Prima avrebbero dovuto essere 15 settimane, poi sei. Oggi è arrivata la decisione: il traforo del Monte Bianco chiuderà nove settimane per lavori "non procrastinabili".

Dal 16 ottobre al 18 dicembre, nonostante la richiesta del presidente della Regione Valle d'Aosta, Renzo Testolin, di anticipare se possibile questa data. Se i vertici della locale Confindustria, oggi in trasferta a Bruxelles, non si esprimono ancora, il presidente degli albergatori valdostani, Luigi Fosson, è lapidario: "Il tunnel del Monte Bianco chiuso per noi è una iattura".

La preoccupazione è per il venir meno degli sciatori francesi a inizio stagione.

La preoccupazione serpeggia anche a Ivrea. Esiste infatti un vero e proprio pericolo "isolamento" provocato dalla chiusura del traforo ma anche e soprattutto dalla chiusura per lavori di elettrificazione della linea ferroviaria Ivrea-Aosta. 

"Siamo impegnati a rispettare l'obbligo di riapertura entro il 18 dicembre. Ovviamente c'è l'impegno di tutti i tecnici, di tutte le imprese, a cercare di riuscire ad anticipare la riapertura, ma in questo momento non siamo in grado: per noi la riapertura ad ora è il 18 dicembre", dice Riccardo Rigacci, direttore gerente del Geie-Tmb, il gruppo europeo di interesse economico che gestisce la galleria italo-francese.

In mattinata il prefetto dell'Alta Savoia (Francia) e Testolin, nell'ambito delle sue attribuzioni prefettizie, si sono confrontati sul calendario dei lavori proposti dal Geie.

Il primo via libera è arrivato da parte italiana. I percorsi alternativi indicati per i veicoli leggeri sono il traforo del Gran San Bernardo e - fino a quando non sarà chiuso per l'arrivo della stagione invernale - il passo del Piccolo San Bernardo.

I mezzi pesanti saranno indirizzati al traforo del Fréjus.

Proprio la galleria tra Piemonte e Savoia era stata chiusa ai camion per 12 giorni dopo la frana caduta in Maurienne (Francia) il 27 agosto scorso. Uno stop che aveva intasato il Bianco. Facendo inoltre slittare di un anno il cantiere-test di 15 settimane per ristrutturare 600 metri di volta, previsto dal 4 settembre al 18 dicembre.

Dopo la riapertura del Fréjus, nel tratto più a rischio dell'autostrada francese A43, si viaggiava su una sola corsia per senso di marcia.

Intanto domenica scorsa sono iniziate le operazioni di bonifica della frana. Dalla riunione della commissione intergovernativa del 7 settembre era emersa la necessità di uno stop di sei o sette settimane nella galleria tra Courmayeur e Chamonix, ora salite a nove.

Per "la sostituzione della soletta - spiega Rigacci - nella zona centrale, devono essere eseguite delle operazioni di taglio che devono osservare prescrizioni piuttosto importanti dal rischio amianto, secondo le norme francesi. Questo comporta una modifica della produttività delle attività che si ripercuote sulla durata della chiusura".

Durante lo stop si prevede anche di sostituire tutti i 76 ventilatori della galleria e si svolgere "indagini tecniche e dei controlli sulla volta, ma non strettamente legati ai lavori" più importanti, slittati all'autunno 2024. 

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