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Valli di Lanzo

Lo sfogo di una madre sulla Torino-Ceres: "Siamo nel terzo mondo!"

I disservizi hanno creato malcontenti tra la popolazione: i bus sostitutivi sono un flop totale

I bus sostitutivi sono un flop

I bus sostitutivi sono un flop

"2023: per quanto riguarda i trasporti, versiamo in condizioni a dir poco pietose". Comincia così lo sfogo social di Barbara, cittadina balangerese e mamma alle prese con la Torino Ceres che dovrebbe (sottolineiamo il condizionale) portare i figli a scuola a Torino.
"Nel nostro caso la scuola dista 31 km. Il viaggio della speranza dura all'incirca 2 ore e 30. Ci si alza alle 5 per essere a scuola alle 8.20 e si arriva con un ritardo di 20 minuti per una serie di incongruenze negli orari. La linea ferroviaria è chiusa fino a data da destinarsi, i bus sostitutivi per Torino che dovrebbero percorrere la tratta in un'ora e 20 ovviamente sforano in una maniera tale da non permettere di prendere l'autobus cittadino alle 8.03" racconta Barbara.
I disservizi e la mancanza di puntualità hanno conseguenze sulla carriera scolastica dei figli: "Inoltre la scuola che l'anno scorso iniziava le lezioni alle 8.30 ha pensato bene di decretare come orario di inizio le 8.20, finché non sarà approvato il modulo di ingresso posticipato, i ragazzi vengono lasciati tassativamente fuori. In due settimane hanno saltato praticamente tutte le prime ore di lezione. Aggiungiamoci anche l'applicazione per il registro elettronico che fa pietà e magicamente i ritardi si tramutano in assenze".

La provinciale di Balangero che diventa trafficatissima nelle ore di punta, causando ritardi anche nel servizio di bus sostitutivi della ferrovia

I lavori sulla linea hanno reso sicuramente necessario l'arrivo dei bus sostitutivi, che viaggiano in convogli di sei o sette mezzi nelle ore di punta per cercare di non lasciare a terra nessuno studente. E fin qui ci siamo. Il problema fondamentale è la mancanza di chiarezza da parte della Regione Piemonte, che al momento non si è ancora espressa chiaramente sul futuro della parte "montana" della ferrovia.
"Bene - conclude il suo sfogo Barbara - voglio spendere due parole su quei sognatori lungimiranti che usano insieme i termini 'città' e 'metropolitana', siamo nel medioevo, le metropoli lasciatele a paesi civili e organizzati. E voglio dire a quei giornalisti d'assalto che scrivono notizie banali e inutili, che qui ci sarebbe da scrivere tanto ma tanto di più. E chiedo, a chi condivide ogni respiro, di far diventare virali notizie come queste, per aprire gli occhi a tutti sulle condizioni in cui versa il nostro 'bel paese' e far capire che ogni settore è in mano a dirigenti col paraocchi che probabilmente hanno la possibilità di portare i figli a scuola in auto".
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