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Schianto della Freccia Tricolore: contro il bird strike, a Caselle campi di camomilla

L'Enac ha "promosso" l'aeroporto torinese dal punto di vista delle politiche di gestione del fenomeno

Campi di camomilla

Campi di camomilla

Non solo cani, falchetti, sirene e pistole a salve: anche la camomilla è stata impiegata dall'aeroporto di Caselle come deterrente contro gli uccelli per scongiurare i rischi di un bird strike come quello che, secondo le prime ipotesi, lo scorso 16 settembre ha provocato lo schianto al suolo di una Freccia Tricolore e la morte di una bimba di 5 anni, Laura Origliasso.

E' quanto si ricava dalla documentazione resa disponibile dalla società di gestione dello scalo. Sull'incidente è in corso un'inchiesta della procura di Ivrea, che dopo avere accertato le cause prenderà in esame le misure di prevenzione messe in pratica dall'aeroporto.

LA PROCURATRICE VIGLIONE

LA PROMOZIONE DEL SANDRO PERTINI

Nel suo rapporto annuale, dedicato al 2022, l'Enac ha di fatto "promosso" l'aeroporto torinese dal punto di vista delle politiche di gestione del fenomeno.

A Caselle, fra l'altro, era stato adottato il cosiddetto 'regime di impoverimento' della vegetazione in modo da rendere il prato interno meno attraente per gli animali.

LA CAMOMILLA

A partire dall'autunno del 2021 almeno 15 ettari di terreno erano stati dedicati alla coltivazione della camomilla, che pare favorisca la biodiversità e non attiri avifauna.

Per il mese in corso, secondo la relazione Enac, è previsto uno dei due censimenti annuali sulla presenza di lepri e volpi: in base ai risultati dovrebbero essere valutate eventuali azioni di contenimento.

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