Cerca

Attualità

Bus stracolmi sulla To-Ceres, il Pd attacca: "La Regione non muove un dito!"

Il consigliere regionale Alberto Avetta e il responsabile Trasporti della Segreteria Pd Piemonte Federico Ferrara intervengono a difesa dei pendolari che ogni giorno vivono il disagio

BUS POLLAIO

(immagine d'archivio)

Autobus pollaio. E' bastato riaprire le scuole per ritrovarsi punto e a capo.

Tutto come previsto: con la riapertura delle scuole sulla Torino-Ceres si sono ripresentate le criticità più volte segnalate, ovvero ritardi dei bus sostitutivi, sovraffollamenti, persone lasciate “a terra”".

La situazione è molto complica e per questo motivo il consigliere regionale Alberto Avetta e il responsabile Trasporti della Segreteria Pd Piemonte Federico Ferrara attaccano la Regione.

ALBERTO AVETTA

"Tutto questo nella consueta inerzia da parte della Regione Piemonte, incapace di affrontare i problemi del trasporto pubblico locale. L’inizio dell’anno scolastico non è un evento improvviso e inatteso, pertanto com’è possibile che la Regione non riesca a svolgere un ruolo di regia e di raccordo sui vari territori tra la programmazione scolastica delle ore di lezione e gli orari dei passaggi dei bus?".

FEDERICO FERRARA

Eppure delle proposte erano state fatte.

"Le proposte avanzate più volte dai pendolari non hanno ricevuto risposta. Non resta che attendere la riapertura della linea ferroviaria Torino-Caselle-Ceres, prevista per  gennaio 2024. Nel frattempo, a studenti e pendolari non resta che avere pazienza oppure usare l’auto. Il trasporto pubblico locale non necessita di annunci come quelli a cui ci ha abituati Cirio, né di pannicelli come il Bonus abbonamenti (che fine ha fatto?), bensì di investimenti e di assunzioni".

L'Osservatorio sulla Torino Ceres temeva che alla riapertura della scuola le cose non sarebbero migliorate rispetto allo scorso anno.

"Diciamo che in qualunque altra circostanza in cui un servizio ferroviario che si regge sui pendolari viene sostituito da autobus è abbastanza inevitabile che ci siano dei problemi -  spiega Davide Arminio dell'Osservatorio - A partire dalle capienze dei mezzi: un treno trasporta più passeggeri di un autobus, che per giunta è anche più lento. Già sulla carta quindi è un sistema più complesso. Ci auguriamo per questo che i tempi di riapertura della ferrovia siano rispettati, perché un conto è chiedere agli studenti di stringere i denti di tre mesi, un altro è chiederlo per più tempo.

DAVIDE ARMINIO

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori