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TORINO - CERES, Avetta: "Si procede senza certezze, solo per ipotesi"

Lo slittamento della data di riapertura della tratta al gennaio 2024 non era mai stato annunciato in modo formale

TORINO - CERES, Avetta: "Si procede senza certezze, solo per ipotesi"

alberto avetta

Non c'è più alcuna certezza sulla data di riapertura della linea ferroviaria Torino Ceres.

Ormai l'appuntamento del 9 dicembre 2023 è sfumato.

A dirlo è stata la Regione stessa nelle pieghe di un comunicato in cui conferma la riapertura della TO - Ceres nel gennaio 2024 senza neppure spiegare i motivi. Come se fosse già deciso così.

Un modo di operare che sta infastidendo un po' tutti.

Il vicepresidente della commissione trasporti in Regione, il consigliere Pd Alberto Avetta, dichiara: "La data di riapertura della Torino -Ceres era stata fissata al 9 dicembre 2023. Capisco che qualcosa possa andare storto e ciò causi un ritardo. Ma non può succedere che la Giunta Cirio non dia spiegazioni chiare su quanto sta capitando. A questo punto anche gennaio 2024 potrebbe essere una mera ipotesi. I pendolari hanno diritto ad avre certezze per una linea fondamentale per l'aeroporto e per tutta la vallata fino a Ceres".

E poi aggiunge: "Parliamo di lungaggini burocratiche. I lavori, infatti, sono già terminati. E proprio per questo motivo questo senso di insicurezza è inaccettabile. Oggi hanno spostato a gennaio la riapertura. Domani chissà... Non ci sono più certezze e questo è davvero inaccettabile".

IL CONSIGLIERE REGIONALE PD ALBERTO AVETTA

Poi Avetta aggiunge: "Hanno ragione i pendolari dell’Osservatorio sulla ferrovia Torino-Ceres nell’evidenziare che è inesatto parlare di “apertura del collegamento diretto tra Torino e l’aeroporto di Caselle”, poiché la linea Ceres-Caselle-Torino è un  asse strategico che collega le valli di Lanzo con il nostro aeroporto e il capoluogo, con un ampio bacino di utenza che utilizza quel servizio per lavoro, per studio, per turismo e non solo per andare e venire dall’aeroporto".

Dalla parte dei pendolari: "Pendolari e studenti hanno patito in questi anni tutti i possibili disagi, hanno toccato con mano lo sbando dei servizi sostitutivi (navette affollate, persone lasciate a piedi), pertanto sapranno sopportare anche questo nuovo ritardo. Resta più difficile sopportare l’atteggiamento remissivo della Giunta Cirio di fronte a RFI e quello arrogante verso gli utenti ai quali non si ritiene neppure di dover spiegare perché gli annunci di riapertura a fine anno sono stati smentiti”.
 

Tutto ha avuto inizio ieri, mercoledì 26 luglio, quando, con una disinvoltura che ha fatto strabuzzare gli occhi a tutti, la Regione in un comunicato stampa emesso in seguito ad un incontro con Rfi, ha scritto: "È stata confermata a gennaio 2024 l’apertura del collegamento diretto tra Torino e l’aeroporto di Caselle, che la Regione considera strategico per la mobilità sia dei pendolari sia dei viaggiatori che, sempre di più, scelgono di volare da e per Torino".

L'INCONTRO TRA REGIONE E RFI DEL 26 LUGLIO

Ma come, "confermata a gennaio"? Si sono chiesti in molti.

Possibile che non si ricordino una data così importante per un territorio che sta attendendo con ansia di riappropriarsi della propria normalità anche per ciò che riguarda i trasporti?

L'Osservatorio sulla Torino Ceres ha subito cercato di mobilitare i sindaci del territorio chiedendo risposte certe.

"Ieri pomeriggio - spiegano dall'Osservatorio - al termine di una riunione tra i vertici regionali e #RFI sulle infrastrutture ferroviarie in Piemonte, la Regione, con sole quattro righe dentro un più ampio comunicato stampa, ha spostato la riapertura della Torino-Ceres di un mese".

Una vera e propria doccia fredda.
"Riteniamo - continua l'Osservatorio - che il territorio meriti, ancora una volta, maggiore rispetto e una reale condivisione delle informazioni, dopo anni di disagi e problematiche e dopo che la data del 9 dicembre era stata data come quasi-certa".
Ed ecco la richiesta ai sindaci di far sentire la loro voce.
"Chiediamo ai sindaci di farsi sentire, per capire se quella di gennaio 2024 è solo una "svista" o se effettivamente siamo davanti a un ennesimo slittamento dei tempi, per un territorio che vive oggi una gravissima situazione di mobilità e viabilità; e se così davvero è, di battere i pugni e di pretendere dalla Regione serietà e maggiore concertazione, e una data certa e definitiva".
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