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Ciriè

Alberi tagliati a palazzo D’Oria: “Non è restyling: è scempio!”

E’ partito il cantiere per il rifacimento del giardino dello storico palazzo

Alberi tagliati a palazzo D’Oria: “Non è restyling: è scempio!”

E’ partito il cantiere per il rifacimento del giardino dello storico palazzo D’Oria, sede del Municipio ed edificio storico patrimonio della Città.

Un lavoro di restyling reso possibile dal fatto che la città si aggiudicato il bando del Pnrr “Proposte di intervento per il restauro e la valorizzazione di parchi e giardini storici”.

I lavori prevedono il design complessivo del giardino, il potenziamento della fontana centrale, la realizzazione dell’impianto di irrigazione, di illuminazione e videosorveglianza, la creazione di un rinnovato spazio di socialità.

Peccato che preveda anche il taglio di tutti i pini divenuti simbolo di quel giardino e tanto cari ai ciriacesi.

L’amministrazione comunale lo aveva annunciato: “È purtroppo stato confermato che i pini presenti oltre ad essere intaccati da organismi patogeni risultano pericolosi per il tipo di impianto e di apparato radicale, per la crescita incontrollata e, soprattutto, per la loro vicinanza a fabbricati, residenze e allo stesso Palazzo D’Oria, bene di grande pregio architettonico da preservare”.

Il taglio, puntuale come un orologio, è iniziato  mercoledì 13 settembre e a nulla è valso quell’avviso preventivamente fatto a tutta la cittadinanza.

Per molti, l’abbattimento di quegli alberi è stato un vero e proprio colpo al cuore.

La protesca è scoppiata soprattutto a mezzo social dove c’è anche ha pubblicato una “Lettera aperta di un albero alla città di Ciriè”.

Il consigliere comunale Davide D’Agostino si limita a gettare benzina sul fuoco con un post provocatorio in cui domanda: “Cosa ne pensate dei lavori di restauro dei giardini di Palazzo D’Oria?”.

A chi gli chiede se fossero piante sane, il consigliere risponde: “è principalmente una scelta estetica/progettuale, ma le piante avevano bisogno di intervento da tempo”.

Insomma, un capriccio estetico?

Non so quanto tutto possa essere ridotto ad un capriccio estetico: se parlassimo di risorse altrimenti spendibili, che so su un ospedale, sarebbe un capriccio ma in questo caso c’è stato un progetto ed uno studio. Peraltro non serve essere botanici per sapere che il pino marino non è esattamente una pianta delle nostre zone. A me preoccupa un po’ la scomparsa dell’ombra ma è anche vero che con il viale e, in teoria, villa Remmert non ne mancherebbe e da quello che ho visto il progetto finale sembra pregevole”.

L’amministrazione comunale aveva spiegato bene le ragioni a supporto di questa scelta: “Si tratta di piante che, per loro natura, si trovano solo in zone montane in alta quota e lontane da abitazioni, principalmente a causa delle caratteristiche del terreno e del clima di cui hanno bisogno: come evidenziato dagli agronomi, infatti, il giardino di Palazzo D’Oria non era il sito adatto per il loro impianto (e difatti non facevano parte del disegno originario) e la loro presenza è ora di fatto un pericolo, anche e soprattutto in considerazione del cambiamento climatico in atto, che sempre più spesso provoca nubifragi e downburst, con conseguenze spesso devastanti”.

IL PROGETTO

Nell’ambito del progetto di riqualificazione è stato previsto di salvaguardare, conservare e valorizzare molte delle altre piante presenti nel giardino ed è stato anche pianificato di sostituire i pini con specie arboree più adatte alla tipicità dello stile all’italiana, e soprattutto prive di quegli elementi di pericolo che purtroppo caratterizzano gli attuali pini.

Non solo la piacevolezza del giardino verrà garantita - spiega l’amministrazione -  ma saranno anche create adeguate zone d’ombra e punti di socialità che renderanno il giardino ancora più accogliente e piacevolmente fiorito”.

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