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Riaprono le linee ferroviarie sospese, tranne la Chivasso-Asti

Il Comitato per la riapertura della tratta torna a chiedere il ripristino del treno sui binari collinari. Non solo a scopo turistico...

Chivasso-asti

Un lenzuolo con la scritta Chivasso-Asti: riapriamola alla stazione ferroviaria di Monteu da Po

Riaprite la linea ferroviaria Chivasso-Asti anche ai pendolari, linea sospesa dal 2011. Riapritela non solo al passaggio dei treni storici, per ora un paio di volte l’anno com’è stato nel 2022 e mai quest’anno, nel 2023.

E’ l’appello che continua a sostenere il “Comitato per la riapertura della linea Chivasso-Asti”. Domenica, con un post su facebook,  è tornato alla carica: “Oggi la linea ferroviaria Asti/Alba ha ripreso il servizio dopo 11 anni di sospensione. Riaperta anche la Casale Monferrato/Mortara, anch’essa sospesa da circa 12 anni. 

Ci auguriamo che queste riaperture segnino una decisa inversione di tendenza nelle politiche regionali piemontesi, ovvero nella Regione che ha visto il maggior numero di tagli e di linee minori sospese: ben 14!!

Ora continuiamo a batterci per far ripartire la Asti/Casale Monferrato e la nostra Chivasso/Asti già attiva da un anno per i treni storico-turistici. È necessario che tutti i soggetti territoriali interessati, associazioni, comitati ed amministrazioni comunali, uniscano le loro forze per il bene del territorio, per ridare un servizio di trasporto sostenibile, per ridurre l’impatto del traffico privato su gomma”.

Nel marzo scorso, durante un convegno a Palazzo Santa Chiara, il consigliere regionale Gianluca Gavazza (Lega) lanciò la sua proposta: un anno di prova del treno sulla linea ferroviaria Chivasso-Asti, da Chivasso appunto fino a Montiglio Monferrato.  Il consigliere di Torrazza, nello specifico, si era impegnato per promuovere un anno di prova nel corso del 2024 con otto coppie di treni da Chivasso a Montiglio.

La proposta, al momento, non ha avuto un seguito.

Intanto a Lauriano, comune del chivassese presente con una stazione sulla tratta,  sono stati avviati nei giorni scorsi i lavori di ristrutturazione della stazione ferroviaria.

“Apprendiamo con grande piacere questa bella notizia” dicono Elio Signoroni e Frediano Dutto, del Circolo “La Nostra Collina”, che quando i binari erano ancora coperti dai rovi avviò una una petizione popolare per la riapertura della ferrovia per la mobilità dei pendolari, raggiungendo 1.200 firme, in banchetti allestiti ai mercati e nelle piazze dei paesi collinari dell’Oltrepo chivassese.

La petizione fu anche presentata ufficialmente, ai sensi dello Statuto regionale, a Palazzo Lascaris, alla presenza del consigliere regionale del territorio, Gavazza, e del presidente dell’assemblea regionale.

I fondi messi a disposizione dalla Fondazione Fs, guidata dal direttore generale Luigi Cantamessa hanno permesso a Rfi non solo di ripulire i binari, ma anche di ripristinare la linea, con interventi strutturali pure alla galleria di Brozolo (con spesa irrisoria, rispetto ai grandi costi che invece furono paventati nel 2011. Circostanza che si è rilevata una sorta di pretesto per giustificare la chiusura della linea).

Il nostro obiettivo è sempre quello di ottenere la riapertura della linea ferroviaria per lavoratori e studenti, non solo per togliere auto, traffico ed inquinamento dalle strade - dicono Signoroni e Dutto -. ma anche per evitare che i nostri paesi siano sempre più depressi, a livello economico e sociale, perché il treno porta ricchezza e più abitanti, invertendo la tendenza allo spopolamento”.

Il 16 maggio 2022, il Circolo “la Nostra Collina” segnalò a Fondazione Fs la necessità di ristrutturare la stazione laurianese, assillata dal degrado ed abbandonata da anni a se stessa. Nella medesima comunicazione, spiegano Signoroni e Dutto, “il Circolo si rese disponibile a gestire i locali, adibendoli come “punto tappa” per i tragitti di piste ciclabili lungo i sentieri, le mulattiere e le strade collinari; abbinare l’offerta naturalistica e turistica del territorio nonché quella commerciale, artigianale, agricola, manifatturiera, industriale. La stazione potrà inoltre diventare “punto espositivo” dei prodotti agricoli, artigianali in collaborazione con Associazioni di settore ed aziende private, oltre ad ospitare la sede de “La Nostra Collina””.

Lo scopo dell’ambizioso progetto, concludono Signoroni e Dutto, “è di proporre, attraverso la valorizzazione della stazione di Lauriano, una bella, importante e interessante vetrina per la promozione del territorio attraverso una ferrovia che speriamo sia al più presto riaperta. Rimaniamo in attesa di leggere i programmi dei partiti e dei candidati sul tema della ferrovia Chivasso-Asti, in occasione delle elezioni del nuovo Consiglio regionale, nella primavera 2024”.

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