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Eroi e Memorie: La Lotta di Resistenza nell'Estate Piemontese

Eroi e Memorie: La Lotta di Resistenza nell'Estate Piemontese

I numerosi appuntamenti memoriali che si tengono d’estate nelle nostre valli e sulle nostre montagne chiariscono bene la diffusione e l’intensità della lotta di resistenza in Piemonte. 

Per rimanere nella provincia di Torino ricordiamo l’attacco partigiano al dinamitificio Nobel di Avigliana, il 26 giugno 1944, la morte del giovane Guerrino Nicoli (medaglia d’oro al valor militare) e il ferimento del comandante partigiano della «Carlo Carli» Eugenio Fassino. La prima domenica di luglio al Colle del Lys, si ricordano gli oltre duemila caduti partigiani delle valli di Lanzo, Susa, Sangone e Chisone. 

L’11 agosto, ricorre l’anniversario della «battaglia di Ceresole» nella quale, 79 anni fa, persero la vita «Titala», il comandante della 77a brigata Garibaldi, e altri cinque partigiani. Più prossimi a noi, rammentiamo i fatti di Ozegna del’8 luglio 1944, l’uccisione dei sei giovani partigiani l’8 agosto 1944 al casello autostradale di Settimo Torinese, l’incendio e la distruzione di Feletto il 15 agosto 1944.

Alla fine di agosto si tiene la manifestazione per la «battaglia del Sestriere», a ricordo dei 210 caduti della Divisione alpina autonoma «Serafino» e delle Brigate partigiane «Garibaldi» e «Giustizia e Libertà». Tutti i fatti dell’estate del 1944 sono la prova della violenza dei militi della Repubblica Sociale e degli occupanti tedeschi, una stagione che si dimostrò decisiva per l’esito della lotta al nazifascismo.

La Resistenza però ha le sue premesse nei lunghi anni di opposizione al regime degli antifascisti che – a prezzo di botte, carcere e confino – non rinunciarono ad avversare il totalitarismo di Benito Mussolini. Con la caduta del fascismo il 25 luglio 1943 e già all’indomani dell’8 settembre – giorno nel quale venne reso noto l’armistizio siglato con gli Alleati – a Pian Audi, frazione di Corio Canavese, si formò un primo nucleo di resistenti, per lo più di ex militari. 

Nella primavera del 1944 Pian Audi divenne il centro della resistenza delle «Garibaldi» nel Canavese: vi si stabilì il comando della IV Divisione che avrebbe inquadrato numerose unità di montagna e di pianura agli ordini del comandante Perotti. 

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Un luogo denso di storia quindi, importante per la Resistenza in Piemonte, un luogo dall’alto valore simbolico e dal denso significato politico. Già nell’estate del 1944 il Canavese fu teatro di un’offensiva partigiana, di scontri, rastrellamenti e rappresaglie, le cui vittime sono rievocate dalle numerose lapidi che punteggiano il territorio. Tra i giovani settimesi che lasciarono la vita nella zona ricordiamo il giovane partigiano Luigi Bosio, i partigiani Luigi Roasio e Giovanni Lucchetti.

La manifestazione di Pian Audi, che si tiene la terza domenica di agosto, costituisce tuttora uno dei più importanti appuntamenti resistenziali, a dimostrazione dell’ampiezza del movimento partigiano che, per la riuscita, poté contare fin da subito sul sostegno della popolazione valligiana. Un fenomeno ben percepito dai militi della Repubblica di Salò e dagli occupanti tedeschi, che reagirono con ferocia e crudeltà nei confronti dei partigiani e della popolazione.

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