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Settimo
20 Agosto 2023 - 00:53
Sono passate circa 3 settimane dal polverone che si è sollevato attorno al Reddito di Cittadinanza e all’SMS che comunicava la sospensione del sussidio a circa 169mila famiglie italiane.
Spostiamo le lancette dell’orologio indietro a fine luglio. Sui telefoni di moltissimi percettori è giunto un messaggio dell’Inps, per spiegare alle famiglie che l’ultimo sussidio erogato sarebbe stato quello di luglio. Da lì in poi, stop. È proprio questa una delle ultime decisioni della stretta presa dal governo di Giorgia Meloni, nel cui mirino sono rientrate le persone cosiddette “occupabili”, ovvero tutti quei nuclei familiari in cui non sono presenti componenti disabili, minori o over 65.
Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni
Come facilmente prevedibile, questo messaggio di testo ha creato un’ondata di panico non indifferente, con i telefoni dell’Inps che negli ultimi giorni di luglio non hanno smesso un secondo di squillare.
Anche sul nostro territorio, in quel di Settimo Torinese, si è ripetuto lo stesso scenario: in città sono presenti circa 600 nuclei percettori del reddito e, tra questi, 2 terzi avrebbero ricevuto il “fatidico” SMS.
“Sono circa 400 le famiglie che hanno ricevuto questo messaggio - ci spiega l’assessore settimese alle Politiche Sociali e Servizi alla Persona Angelo Barbati - siamo a conoscenza dei nuclei che hanno avuto questo SMS, ma il punto è che poi di fatto non sappiamo chi siano queste persone”.
Angelo Barbati, assessore alle Politiche Sociali e Servizi alla Persona di Settimo
“Mancano delle linee guida comuni - continua l’assessore - noi abbiamo già attivato dei PUC (Progetti Utili alla Collettività, ndr) e il mese scorso siamo riusciti a modificare alcuni regolamenti per innalzare il tetto dell’ISEE e far accedere più famiglie possibile ai sostegni sull’abitare. Il vero problema sarà dal 31 dicembre in poi, momento in cui il reddito non verrà più erogato”.
E sì. Nonostante le misure che l’amministrazione settimese ha già attivato, lo scenario che si profila per fine dicembre 2023 non è dei migliori.
“Un altro problema è il fatto che il Reddito di Cittadinanza prevedeva anche una parte di quota che le famiglie utilizzavano per pagare l’affitto - aggiunge Barbati - inevitabilmente, la situazione sarà quella di un aumento degli sfratti a dicembre. Tutto questo è frutto di alcune scelte fatte a livello nazionale per risparmiare sulle risorse. Peccato che la responsabilità sia stata scaricata sui Comuni, senza dare alle amministrazioni locali nessun tipo di aiuto per stare più vicini alla popolazione. Come se negli ultimi due anni non ci fossero stati abbastanza problemi. Non ci sono delle linee guida dirette: dal canto nostro, quello che possiamo fare è cercare di aiutare il più possibile tutti i nuclei familiari che in questi mesi si troveranno a non percepire più il reddito di cittadinanza”.
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