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"Troppe domande senza risposte: ci dicano se hanno un piano"

Futuro incerto per il settore infermieristico: Nursind Piemonte solleva preoccupazioni

Nursind

Nursind (foto dalla pagina Facebook del sindacato)

"Sappiamo che senza un numero sufficiente di infermieri e in assenza di una seria programmazione, non vedremo ne case e ne tanto meno ospedali di comunità indicate come la soluzione alle criticità del nostro sistema sanitario e previste dal Pnrr".

Ad affermarlo, in una nota, è la segreteria regionale del sindacato Nursind del Piemonte.

"E' anche certo - prosegue il comunicato - che le politiche di reclutamento del personale attualmente disponibile con le risorse messe a disposizione dalla Regione che dovremmo ancora vedere, non basteranno a soddisfare nemmeno il fabbisogno necessario degli ospedali, nell'emergenza, ancorché a potenziare l'assistenza domiciliare. E' ormai anche evidente come l' abbandono della professione e l'allontanamento dal servizio sanitario nazionale sta assumendo dimensioni preoccupanti. Ogni giorno, qualcuno lascia e sommando questo dato all' uscita per pensionamenti, attualmente sono molto di più quelli che escono rispetto a quelli che entrano o meglio che probabilmente entreranno".

"Una forbice che tenderà ad allargarsi in futuro, anche per un secondo fattore, non da poco conto".

Infatti - continua Nursind Piemonte - i posti universitari a disposizione per infermieri non si riempiono e tra gli iscritti, solo il 75% finisce gli studi. Quindi, tenuto conto anche di questo importante elemento che dovrebbe far riflettere e non poco, perdiamo e pensioniamo più infermieri di quante ne formiamo. D’altro canto Italia e il Piemonte ancor di più è uno dei paesi più anziani del mondo dove prevalgono patologie croniche e fragilità che richiedono poche prestazioni cliniche e lunghi percorsi assistenziali che prevedono un numero considerevole di infermieri per affrontarle."

"Nei pronto soccorso l’80% dei pazienti sono codici bianchi e verdi, ovvero non emergenze,  separare i pazienti leggeri da quelli gravi, lasciando solo i secondi al lavoro del medico specializzato in emergenza/urgenza sarebbe la risposta, come lo faremo non è dato sapere".

"Un analisi - conclude Nursind Piemonte - che non dovrebbe lasciare dubbi a chi è chiamato a responsabilità di governo. Manca un piano, non c'è una visione e nessuna programmazione. Da parte nostra, in Piemonte, non staremo a guardare, con la ripresa dei lavori metteremo in campo una stagione d iniziative a sostegno di proposte concrete ma anche di rivendicazioni per situazioni che non siamo più disponibili ad accettare, coinvolgendo tutti coloro che hanno delle responsabilità a proposito".

Giuseppe Summa lancia l'allarme: "Il futuro dell'assistenza sanitaria a rischio"

"Anche in ASL TO4 la situazione non è migliore - dichiara Giuseppe Summa-  Ivrea è sede del Corso di Laurea in Infermieristica e anche se a pochi giorni dalla chiusura delle iscrizioni, i numeri sono in proporzione migliori rispetto a Torino, non si è arrivati a saturare i posti disponibili e gli stessi sono assolutamente insufficienti per le strutture della nostra Azienda.
Un grave dramma che non può non interessare gli Amministratori del nostro territorio, Di questo passo nei prossimi 10 anni, non avremo più infermieri sul mercato.
Chi si prenderà cura dei cittadini?"

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