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Rivarolo

Niente compensazioni al Comune per il parco fotovoltaico: oltre al danno la beffa

La Giunta decide di non accettarle per orgoglio e invece finisce solo per peggiorare la situazione

Un parco fotovoltaico su suolo agricolo (foto di repertorio)

Un parco fotovoltaico su suolo agricolo (foto di repertorio)

Il dubbio se l'è fatto venire l'ex assessore Lara Schialvino tramite un'interrogazione alla Giunta: il Comune avrà accettato le opere di compensazione offerte dall'azienda che sta realizzando il nuovo parco fotovoltaico in frazione Argentera a Rivarolo?

"Nel momento in cui l'autorizzazione è stata data - ha detto Schialvino ieri in consiglio comunale presentando la sua interrogazione - abbiamo incontrato i realizzatori per cercare di avere delle opere compensative che l'impresa stessa si era resa disponibile ad andare ad effettuare, nonostante non fossero dovute".

Giunta e azienda avevano dunque buttato giù una bozza di convenzione che stimava un'opera da 60mila euro per realizzare alcuni interventi di ammordernamento dell'impianto di illuminazione pubblica in via Ivrea. Si era anche pensato di potersi accordare con le scuole per portare i bambini a visitare il parco fotovoltaico, mostrando loro le dinamiche che si nascondono dietro la produzione di energia pulita.

Lara Schialvino, consigliere di maggioranza

"Credo sia giusto che l'assessore ai lavori pubblici lavori per ottenere delle risorse" ha risposto l'assessore al bilancio Francesco Diemoz riferendosi alla Schialvino. Che quando deteneva la delega ai lavori pubblici era sempre attenta a reperire fondi e risorse per manutenzioni e migliorie.

Ciononostante, per Diemoz in questo caso non funziona così. Si tratta di una questione di orgoglio: "Dal momento in cui come Giunta siamo contrari alla realizzazione dell'opera - ha detto - avremmo potuto accettare le compensazioni ma sarebbe stato ipocrita... certo, ormai tanto si fa e tanto valeva accettare le compensazioni, ma sarebbe stato poco corretto".

Per Diemoz "in questa vicenda hanno perso tutti". Cittadini, amministratori, abitanti della frazione, agricoltori. E ha perso pure il bilancio comunale che non ha colto l'occasione quantomeno per rimpolparsi un po' e per mettere a disposizione della cittadinanza i fondi delle compensazioni.

Francesco Diemoz

Anche perché, questo è bene ricordarlo, il Comune non poteva percorrere nessun tipo di opzione per opporsi alla realizzazione del parco fotovoltaico. Il proprietario del terreno aveva sfrattato gli agricoltori che lo coltivavano e aveva opzionato l'appezzamento a favore della multinazionale che ora sta realizzando l'opera.

Una legge regionale glielo consentiva, e a cascata Città Metropolitana non ha potuto fare altro che rilasciare l'autorizzazione. Il Comune di Rivarolo non è neanche mai stato consultato in questa vicenda. Certo, in consiglio comunale si erano fatti fiumi di parole, si era pure consultato un legale e si era fatta una delibera di opposizione. Ma niente.

A maggior ragione viene da chiedersi il perché di questo moto d'orgoglio contro le compensazioni, che è completamente assurdo dal momento in cui, così facendo, dalla realizzazione del parco fotovoltaico il Comune di Rivarolo non piglia che delle sonore batoste: problemi di viabilità, riduzione della superficie coltivabile, danno estetico per una frazione agricola come Argentera.

"Dal momento in cui ci passa sulla testa il palco, avremmo potuto cercare quantomeno di ottenere qualcosa - ha detto Schialvino -. Queste non sono state fatte? Mi dispiace, perché ne ha perso la Città". 

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