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Costume e società
15 Luglio 2023 - 01:54
Le terre "rare" (dette anche REE o Rare Earth Elements) sono diventate nel giro di un secolo tra gli elementi più ricercati al mondo.
Le loro proprietà magnetiche sono essenziali in campo industriale, specialmente nel mercato dell'elettronica, ormai sempre più legato a questi elementi per il suo sviluppo. Ma cosa sono di preciso queste terre rare? E dove vengono estratte?
Le terre "rare" sono un gruppo di 17 elementi chimici dalle utilissime proprietà tecnologiche e industriali: presenti in computer e turbine eoliche, smartphone e macchine elettriche, sono considerati elementi strategici perché permettono la creazione di moltissimi dispositivi elettronici di cui nel XXI secolo non possiamo più fare a meno.
Un rapporto del 2017 della Banca Mondiale sostiene che la domanda di questi elementi non può far altro che crescere.
Ma in Italia, ci sono giacimenti di terre "rare"? Sì, certamente. Dalle Alpi alla Sicilia. Anche perché a dispetto del nome, sono abbastanza comuni in natura.
I giacimenti di terre rare si trovano soprattutto sulle regioni dell'arco alpino, dal Friuli al Piemonte, e poi in Liguria, Toscana, Nord del Lazio, Abruzzo e Sardegna. In Friuli si trova il cobalto, in Veneto il magnesio e il rame.
In Trentino sono stati trovati cobalto, manganese, magnesio, barite, rame, in Lombardia si segnalano rame, barite, cobalto, berillio.
Sotto le Alpi piemontesi ci sono cobalto, grafite e manganese.
La Liguria possiede il maggior giacimento italiano di titanio, sui monti del parco del Beigua, fra Genova e Savona, oltre a rame, grafite, manganese e barite.
La Toscana è ricca di rame e antimonio, e possiede anche manganese e magnesio. Nel nord del Lazio ci sono alcuni giacimenti di cobalto, di manganese e di barite.
La barite c'è anche in Sardegna, insieme al rame e all'antimonio.
Sull'Appennino abruzzese ci sono diversi giacimenti di bauxite e uno di manganese.
Si trova bauxite anche nel nord della Campania e in varie zone della Puglia.
In Calabria si segnalano manganese, barite e grafite, in Sicilia antimonio e manganese.
Le miniere italiane di terre rare sono state abbandonate nei decenni scorsi, in parte per esaurimento, in parte perché era più conveniente importare questi minerali dall'estero.
Nella bozza di regolamento della Commissione europea, le "materie prime critiche" sono 34: Antimonio, Arsenico, Bauxite, Barite, Berillio, Bismuto, Boro, Cobalto, Carboni da coke, Rame, Feldspato, Fluorite, Gallio, Germanio, Afnio, Elio, Elementi delle terre rare pesanti, Elementi delle terre rare leggere, Litio, Magnesio, Manganese, Grafite naturale, Nichel - grado batteria, Niobio, Fosforite, Fosforo, Metalli del gruppo del platino, Scandio, Silicio metallico, Stronzio, Tantalo, Titanio metallico, Tungsteno, Vanadio.
Di queste materie prime "critiche", 16 sono considerate "strategiche": Bismuto, Boro - grado metallurgico, Cobalto, Rame, Gallio, Germanio, Litio - grado batteria, Magnesio metallico, Manganese - grado batteria, Grafite naturale - grado batteria, Nichel - grado batteria, Metalli del gruppo del platino, Element
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