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11 Luglio 2023 - 13:46
L'ex Residenza per anziani diventerà un ricovero per padri separati
L'ex hotel "Monferrato" di Caselle Torinese, successivamente trasformato in "La Porta del Sole" e infine nella residenza per anziani "Aurelia", avrà un nuovo futuro. La struttura ospiterà ora padri divorziati in difficoltà e persone segnalate dagli enti locali che non hanno più una casa dove vivere.
L'infermiere Luigi Ronzulli, che lavora presso l'ospedale Regina Margherita, è il presidente dell'associazione "Misericordia spa" - Società per Amore, fondata a Caselle nel 1997 per assistere prostitute, detenuti e ragazze vittime della tratta. L'associazione ha preso in affitto l'edificio al fine di fornire un rifugio sicuro a coloro che ne hanno bisogno. Sette anni fa, Ronzulli ha aperto la prima "casa per i papà divorziati" in difficoltà economica in corso Ciriè a Torino, seguita poi, quattro anni dopo, dalla "Cascina Solidale" di Fiano.
L'associazione riceve quasi quotidianamente richieste di aiuto provenienti anche da altre regioni. L'hotel di Caselle ospiterà 12 camere con 22 posti letto e una grande sala da pranzo. Coloro che possono permetterselo contribuiranno finanziariamente, mentre per gli altri ospiti i costi saranno coperti dai Comuni. È previsto che i primi ospiti entreranno tra una decina di giorni, e tra di loro potrebbero esserci anche donne vittime di violenza.
Ecco dove sorgerà l nuovo rifugio per padri separati
Le persone che contattano l'associazione "Misericordia" non cercano solo un tetto sopra la testa e un luogo sicuro per vivere con i propri figli, ma anche un supporto psicologico e legale a causa della separazione, assistenza nell'ottenere un lavoro o semplicemente qualcuno che ascolti le loro storie.
L'iniziativa di Luigi Ronzulli e dell'associazione "Misericordia spa" offre una luce di speranza per coloro che si trovano in situazioni di vulnerabilità, offrendo un rifugio accogliente e supporto emotivo in un momento di grande bisogno. L'hotel di Caselle diventa così un simbolo di solidarietà e recupero, trasformandosi in un luogo che offre una seconda possibilità a coloro che ne hanno più bisogno.
"La realtà dei padri - ci aveva raccontato qualche mese fa Ronzulli - separati è sempre grave. Il covid ha peggiorato le cose, il caro energia anche continua a non esserci interesse verso questa realtà. Se hanno un lavoro e un certo stipendio, almeno 2 mila euro, sopravvivono. Se ne hai di meno non vivi, la metà dello stipendio finisce nel mantenimento del figlio/a e al padre non resta niente. Vivere con 700-800 euro è impossibile. Eppure la stragrande maggioranza dei padri separati vive con meno di 800 euro e si ritrova in situazione precarie. Per altro parliamo di persone che non possono neanche usufruire del gratuito patrocinio per l'avvocato, hanno un reddito più alto infatti, ma la metà di quel reddito viene "mangiato" dal mantenimento. È fondamentale: quando ci si separa servono una casa, uno psicologo e un avvocato e spesso un padre separato non ha i soldi per tutte e tre le cose".
Luigi Ronzulli
Dopo la separazione, infatti, inizia il dramma che a volte sfiora la tragedia.
"Sono persone - continuava il responsabile dell'associazione - che finiscono in ricoveri di fortuna, spesso se non si fa quella esperienza è perché si hanno parenti oppure si ha una nuova relazione e si va a convivere. Magari il papà separato contribuisce poco alle spese in quest'ultimo caso ma almeno ha una casa. Se non ci sono queste condizioni il papà finisce male. Anche perché parliamoci chiaro: non ci sono centri che aiutano padri separati sul territorio, in Italia ogni anno ci sono 4 milioni di padri in difficoltà, i servizi sociali non ti aiutano. C’è un pregiudizio contro di loro, non c’è sensibilità, tanti dicono che se ti separi è perché qualcosa hai fatto e magari è anche vero. Io penso, però che la separazione dovrebbe essere il più consensuale possibile, c’è gente che spende 20-30 mila euro di cause, c’è chi arriva a 100 mila euro. Con queste spese come puoi vivere? Avere una casa? Comprare un regalo a tuo figlio?".
Spesso anche il rapporto con i figli viene meno...
"Le festività - continuava Ronzulli - sono un dramma per i padri separati, il papà non festeggerà più nulla. Spesso perdono tutto. A Volpiano, a fine ottobre, si è suicidato un papà che non vedeva la figlia da tempo. L’unico interesse diventa il mantenimento, spesso scompare il rapporto affettivo".
I papà, da qualche anno, possono trovare rifugio nelle case dell'associazione Misericordia Spa, società per amore. Con "Adotta un Padre". Il progetto ha lo scopo di dare ospitalità a papà separati che si trovano in emergenza abitativa.
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