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Fiera dell'artigianato 2023
02 Luglio 2023 - 21:39
Uno degli artigiani presenti alla Fiera
C'è chi lavora il legno per creare oggetti di design. C'è chi da un tronco di noce fa nascere sculture dettagliatissime. C'è pure chi consegna il vino a domicilio e chi dal rabarbaro crea decine di prodotti. Poi c'è chi con una stampante 3D crea pezzi d'arte e chi da un pezzo di ferro crea spade e oggetti che ricordano il Medioevo.
Dall'ultima edizione della Fiera dell'Artigianato Tipico delle Valli di Lanzo di Cantoira, andata in archivio questa sera dopo due giorni di esposizione, emerge un variopinto mosaico di saperi e di mestieri, quelli che ancora trainano l'economia valligiana e che la rendono viva. Tutti caratterizzati dalla capacità di creare.
I 75 artigiani che oggi e ieri esponevano con orgoglio i loro pezzi migliori sono quelli che la pandemia, l'inflazione e la marginalità territoriale hanno obbligato a trasformarsi e ad allacciare l'innovazione aziendale ai saperi tradizionali.
E proprio il tema della reinvenzione percorre come un filo rosso tutti gli stand: c'è chi ha aperto un "artiturismo", cioè un albergo in cui l'attrazione principale sono le architravi, le sedie, le finestre, tutte di fattura eccellente; c'è chi è stato costretto dalla pandemia a spedire il vino online; c'è chi con le biciclette elettriche porta da una parte all'altra delle Vallate turisti e residenti. E così via.
"Queste attività sono perlopiù a conduzione familiare, molto piccole ma non fragili: portano avanti mestieri legati alla tradizione ma si muovono anche nel campo dell'innovazione - ci ha detto Vitaliano Alessio Stefanoni, responsabile comunicazione di CNA -. In questa fiera vogliamo comprendere l'enorme ricchezza dell'artigianato locale".
Ed è proprio vero. In montagna il sapere tradizionale si fa manufatto e la cultura viene messa a valore per diventare economia.
Dalla capacità di lavorare il legno o il ferro dipende il bilancio di una famiglia, ma anche la tenuta e il futuro dell'economia alpina. Mai come oggi, reinventare sé stessi significa reinventare tutto un settore economico, e di conseguenza far crescere un territorio, quello delle Valli di Lanzo, che dei frutti della tradizione vive tutti i giorni.
Ed è attorno a questo cardine che ruota la sfida di una rassegna come questa. Senza dimenticare chi ha contribuito al rafforzamento e alla difesa dell'artigianato locale. A questo proposito è stata consegnata la prima targa intitolata a Domenico Ciccaldo, storico presidente Cna scomparso nel 2018, a Marco Tarricone, giovane artigiano emergente che da un pezzo di ferro crea spade e oggetti ornamentali.
La Voce pubblicherà nei prossimi giorni su questo sito e sul settimanale cartaceo tutte le interviste degli artigiani in Fiera. Un piccolo tributo a questo evento e all'economia montana.
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