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Sanità
01 Luglio 2023 - 14:36
"Avevo la pancia molto bassa". Ed era una condizione più unica che rara: una gravidanza con un utero 'erniato', vale a dire sistemato in una sorta di grande sacca fuoriuscita dalla cavità addominale. Con rischi altissimi. Sia per la mamma sia per la piccolina che aspettava di nascere. Ma la signora Nicole, con l'aiuto dei medici dell'ospedale Sant'Anna di Torino, ce l'ha fatta. E adesso può coccolare la sua bimba, che è stata chiamata Vittoria.
"In oltre cinquant'anni - spiegano dalla Città della Salute del capoluogo piemontese - sono stati descritti solo sedici eventi del genere. E non tutti hanno avuto un esito felice".
E' stato un lavoro di squadra che ha coinvolto ginecologi, ostetriche, chirurghi, radiologi e anestesisti dell'ospedale Sant'Anna a risolvere una situazione che si presentava drammatica.
Nicole, 43 anni, residente in provincia di Cuneo, sposata (il marito è un militare con una lunga esperienza di missioni all'estero), madre di altri quattro figli di 2, 8, 13 e 16 anni, era stata seguita regolarmente durante le prime fasi della gestazione, anche se a gennaio, intorno al quinto mese, aveva dovuto cambiare ginecologo.
Sembrava che fosse tutto a posto. "Nel giorno stabilito - racconta - mi sono presentata a Torino in ospedale. Nel giro di poco tempo i sanitari si sono accorti che qualcosa non andava".
Pensavo ai miei figli: se fosse successo l'irreparabile cosa ne sarebbe stato di loro? Ma io sono una guerriera, una combattente..
Una risonanza magnetica aveva permesso di inquadrare il problema: un'ampia ernia della parete addominale complicata dalla presenza dell'utero gravido.
"Quando me ne hanno parlato - dice Nicole - mi sono spaventata tanto. Pensavo ai miei figli: se fosse successo l'irreparabile cosa ne sarebbe stato di loro? Ma io sono una guerriera, una combattente. Non amo piangermi addosso. Ed è finita bene".
L'intervento (alla trentasettesima settimana di gravidanza) è stato eseguito da un'equipe composta da Chiara Benedetto, Luca Marozio e Maurizio Giarola che ha praticato un taglio cesareo avvalendosi di un controllo ecografico intra-operatorio. Una seconda squadra (Francesco Moro e Luca Grasso) ha proceduto, contestualmente, alla ricostruzione della parete addominale con l'utilizzo di una protesi biologica.
Dopo avere dato alla luce Vittoria (peso: 2.240 grammi) la neomamma è stata portata in terapia intensiva, poi in ostetricia. In sei giorni, visto il decorso senza complicanze viste le ottime condizioni della piccina, è stata dimessa.
"I medici - dice - sono stati uno migliore dell'altro. Delle persone veramente speciali. E ringrazio anche l'ostetrica, che non mi ha lasciato sola neppure per un istante".
Per Giovanni La Valle, direttore generale della Città della Salute, si è trattato di "un intervento miracoloso".
"Ancora una volta - sottolinea - la nostra struttura conferma di essere un'eccellenza a livello piemontese e italiano in tutti i campi della sanità. I miei complimenti al lavoro sinergico delle numerose equipe che vi hanno preso parte".
"In base a quanto risulta dai report scientifici - informano dal presidio sanitario - questo è il primo caso gestito con successo in una donna ad alto rischio ostetrico e chirurgico, considerati i quattro cesarei precedenti e le importanti comorbilità associate".
Il presidente della Regione, Alberto Cirio, applaude via social: "Ancora una volta un intervento tra i pochi al mondo che ci riempie di gioia e di orgoglio. Una mamma e una bimba salve grazie alla straordinaria equipe sanitaria dell'ospedale Sant'Anna della Città della Salute di Torino. Un fiocco rosa speciale: benvenuta nel tuo Piemonte, piccolina".
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