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Il caso

Elettrificazione Aosta-Ivrea: i comuni del Canavese esclusi dal progetto

La tratta ferroviaria chiuderà a febbraio, ma che ne sarà della viabilità in Piemonte?

Elettrificazione Aosta-Ivrea: i comuni del Canavese esclusi dal progetto

Non sono rimasti soddisfatti i sindaci del Canavese che, durante la mattinata di venerdì 16 giugno, hanno partecipato all’incontro tenutosi a Pont-Saint-Martin per parlare del progetto di elettrificazione della linea ferroviaria Aosta-Ivrea

L’inizio dei lavori è previsto per febbraio 2024, un’enorme opera pubblica del valore di 146 milioni di euro, di cui 80 verranno utilizzati per l’elettrificazione di per sé e la restante parte per degli interventi di ammodernamento e adeguamento della linea e delle varie stazioni. 

Ma qual è il problema? Sempre lo stesso: i comuni della Valle d’Aosta sono privilegiati rispetto a quelli del Canavese. I “nostri vicini” sono stati coinvolti nel progetto, hanno un’idea di come si svilupperanno gli interventi e di quali soluzioni si sceglieranno per i flussi di traffico (dato che la linea ferroviaria resterà chiusa per 3 anni, fino al 2026); nella zona della Dora, invece, la situazione non è così rosea. 

A Pont-Saint-Martin erano presenti quasi tutti i sindaci del territorio: Fausto Francisca (Borgofranco d’Ivrea), Angelo Canale Clapetto (Quincinetto), Sabrina Noro (Settimo Vittone), Giovanni Franchino (Tavagnasco), Matteo Chiantore (Ivrea) e Renzo Galletto (Montalto), senza contare gli assessori regionali piemontesi Marco Gabusi (Trasporti e Infrastrutture) e Fabrizio Ricca (Sicurezza). 

Il sentimento che accomuna i presenti? Una velata delusione. 

Fausto Francisca, sindaco di Borgofranco d'Ivrea

“Quello di questa mattina - spiega a caldo Francisca - era un incontro interlocutorio, ma fin da subito è stato evidente, anche solo guardando le slide, come i comuni della Valle d’Aosta siano stati molto più coinvolti di noi. Nessuno sa bene cosa accadrà sul nostro territorio: se verranno realizzati degli interventi sui passaggi a livello, degli ammodernamenti nelle stazioni, o che aree nei paesi verranno utilizzate per i lavori. Da parte piemontese c’è molta confusione”. 

Il problema “dell’essere esclusi” dai tavoli di lavoro, tuttavia, non è nuovo: già a settembre dell’anno scorso, i piccoli comuni della Dora lamentavano un certo caos attorno al progetto dell’elettrificazione, con il rischio di chiusura delle stazioni più piccole e di ingorghi per le strade di paese. 

Che sia, il tema della viabilità è preoccupante. Il traffico del Canavese è da tempo considerato una criticità, basti pensare al ponte di Quincinetto (subito dopo il casello autostradale), la cui portata è stata ridotta a 26 tonnellate per via di alcuni problemi strutturali; ancora, l’eterno dilemma della frana, sempre a Quincinetto, che potrebbe far chiudere un tratto della A5 e i frequentissimi ingorghi di tir e mezzi pesanti sulla statale 26 nel centro di Borgofranco d’Ivrea.

In questo calderone, quando la linea ferroviaria sarà chiusa per gli interventi di elettrificazione, gran parte del trasporto effettuato su rotaia verrà convogliato su gomma, con pullman e autobus sostitutivi che transiteranno, come appena visto, per ponti pericolanti e strette stradine di paese. Se a tutto ciò aggiungiamo anche il fatto che nel progetto dell’elettrificazione, il grosso dell’attenzione sia stata riservata alla Valle d’Aosta e non al Canavese, la situazione non promette per niente bene.  

Unico lato positivo della vicenda, ciò che è riuscito a portare a casa l’assessore Ricca: un accordo non scritto tra i Sindaci della zona, che saranno coordinati da Francisca e dovranno stilare un documento con un elenco di tutte le richieste del territorio da parte piemontese, atto che verrà poi consegnato a RFI e alla controparte valdostana. 

L'assessore regionale Fabrizio Ricca

“Già solo su Borgofranco abbiamo delle istanze ben precise: il capire se si interverrà o meno sui sovrappassi, vedere dove passeranno i mezzi pesanti e come verrà utilizzata “l’area d’impresa” prevista nel nostro Comune - spiega Francisca - le richieste sono molte, comunque, e anche i dubbi”. 

L’appuntamento, adesso, per sindaci e assessori è fissato per settembre, momento in cui si tornerà a discutere del progetto. Un po’ tardi, forse, dato che i lavori sulla linea dovrebbero cominciare a febbraio 2024. Ma com’è che si dice? “Meglio tardi che mai?”.

Insomma, se i dubbi sull’elettrificazione dell’Aosta-Ivrea sono molti, di certezza ce n’è una: la situazione “traffico” nel Canavese nei prossimi mesi si prospetta sempre più grigia.

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