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Il caso

Sopralluoghi a Quincinetto: traffico in tilt nel Canavese se il ponte sulla Dora dovesse chiudere

Ci sono già stati degli interventi, ma alcuni pilastri continuano ad avere dei problemi...

Un tratto della A5 (immagine d'archivio)

Un tratto della A5 (immagine d'archivio)

Sembra che sul fronte della viabilità Città Metropolitana abbia ben poco per cui stare tranquilla. Se la collina attorno a Torino si è fatta bacino di raccolta per le lamentele inerenti al progetto della Tangenziale Est (tra chi è favorevole e chi invece non ne vuole proprio sapere), nelle ultime settimane il Canavese è diventato epicentro di un’altra criticità inerente ai trasporti: quella che coinvolge il ponte di collegamento tra il casello autostradale di Quincinetto e la strada statale 26. 

Tutto cominciò nell’agosto 2018, momento in cui Angelo Canale Clapetto, sindaco di Quincinetto, denunciò la pericolosità del sopracitato ponte, sollecitando dei lavori per risolvere il problema dei tralicci ammalorati. 

Il ponte che collega il casello di Quincinetto e la SS26

Detto fatto, la struttura fu oggetto di interventi da parte di Ativa (società che gestisce l’autostrada) e tutto sembrava (quasi) risolto: massimo carico sopportabile dal ponte 44 tonnellate, tenendo conto che tra un tir e l’altro avrebbero sempre dovuto esserci 50 metri di distanza e non superando mai la velocità di 30 chilometri orari. 

Due settimane fa, tuttavia, spuntauna nuova ordinanza: “ai fini di salvaguardia e sicurezza del Ponte sulla Dora Baltea a Quincinetto, il transito sarà consentito ai veicoli con massa non superiore alle 26 tonnellate” si legge in uno degli ultimi documenti firmati proprio da Canale Clapetto.

Pare che, nonostante gli interventi di Ativa, siano comunque stati riscontrati dei problemi sui giunti delle travi che poggiano sui piloni. 

Il sindaco Canale (a sinistra) con l'ingegner Giuseppe Manzone, che ha redatto una mappa con tutte le disfunzioni della viabilità della zona

Ci vorrebbe un nuovo ponte, sono anni che lo chiedo” affermava tempo fa il primo cittadino quincinettese. E sì, anche perché nel 2018 a Genova abbiamo già visto a quali tragiche conseguenze può portare la non manutenzione dei ponti, e quello sulla Dora è sicuramente un tratto molto trafficato ed utilizzato. 

Tir, bilici e mezzi pesanti percorrono costantemente questo tratto da Torino ad Aosta e viceversa: cosa succederebbe se il ponte sulla Dora venisse chiuso? O se SAV (Società Autostrade Valdostane) dovesse decidere di chiudere la A5 per via di movimenti franosi? Come potrebbero tutti questi mezzi raggiungere la statale 26 per poi andare a Ivrea o Torino? Ecco, un bel problema. Non è che un collegamento alternativo non ci sia: i camion potrebbero passare dalle strette stradine di paese, per sottopassi troppo bassi e centri storici. 

Il ponte ancora non è chiuso, ma tanto per dirne una è già da tempo che il sindaco di Borgofranco d’Ivrea, Fausto Francisca, lamenta il passaggio di bilici e mezzi pesanti per le strade del paese, causando non pochi disagi a traffico e cittadini. 

Sembra che in questo “allegro quadretto”, da Città Metropolitana di Torino finalmente qualcosa si sia sbloccato. È andato proprio in questo senso l’incontro tenutosi lunedì 13 marzo a Quincinetto, un sopralluogo a cui hanno presenziato Canale Clapetto, Francisca, Sabrina Noro (sindaca di Settimo Vittone), Agostino Blanc (sindaco di Quassolo) e il vice-sindaco di Città Metropolitana Jacopo Suppo

“Torino ha da anni attivato un servizio trimestrale di verifica tecnica a supporto del Comune per valutare le condizioni del ponte - afferma Suppo - alla luce delle esigenze espresse da Quincinetto, tuttavia, siamo pronti ad intensificare queste attività anche mensilmente”. 

L'incontro tra i sindaci e assessori della zona con il vice-sindaco di Città Metropolitana Jacopo Suppo (l'ultimo sulla destra)

Da Torino poi proseguono: “abbiamo anche esaminato la situazione della strada provinciale 69: si è concordato sulla necessità di procedere con interventi concordati territorialmente e non per singole realtà comunali - dicono - quest’arteria è importantissima e molto trafficata: diventerebbe il collegamento alternativo in caso di un’eventuale chiusura dell'autostrada A5 tra Quincinetto ed Ivrea”.

La giornata si è conclusa con la garanzia che, nel giro di poco, Torino insedierà un tavolo di lavoro per monitorare e cercare di risolvere la situazione. Che sia la volta buona? Fin troppe volte i “tavoli di lavoro” sono sinonimo di stallo nei vari progetti, andrà diversamente adesso? O quella sulla A5 diventerà un’altra questione irrisolta come quella della “Gronda Est” nel torinese? Una cosa è certa: sul fronte viabilità, nei prossimi mesi, Città Metropolitana dovrà assolutamente rimboccarsi le maniche. 

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