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Telecomunicazioni
16 Giugno 2023 - 16:46
Dopo una serie di incontri durati oltre due mesi, è stato raggiunto un importante accordo tra le Segreterie Nazionali e Territoriali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, le RSU e Vodafone Italia. L'accordo prevede il ritiro della procedura di licenziamento avviata dall'azienda nel mese di aprile, che avrebbe comportato la riduzione del personale di 1.003 lavoratori.
In Piemonte il numero degli esuberi dichiarati era di 118 su 484 per la sede di Ivrea (quasi il 25% della forza lavoro) e 6 per la sede di Torino.
Uno degli elementi chiave dell'accordo è rappresentato da un mix di ammortizzatori sociali che sarà applicato per un anno. Inoltre, sono previsti prepensionamenti, un programma di riqualificazione professionale pluriennale e un sistema di uscite volontarie entro il 2023.
La solidarietà difensiva sarà introdotta a partire dal 1° luglio e sarà in vigore fino al 30 giugno 2024. Per il settore dei call center, l'ammortizzatore sociale sarà del 25%, mentre per gli altri reparti sarà del 5%. I reparti IT e VBI (Sales, Presales in presidio sui territori) sono esclusi dalla solidarietà. Come compensazione per la perdita salariale derivante dall'ammortizzatore sociale, i lavoratori riceveranno un'indennità al 100% per le giornate di formazione, compresa la tredicesima, un ticket restaurant per tutte le giornate e un premio di risultato completo, che neutralizzerà l'impatto dell'ammortizzatore.
Nell'ambito del progetto di riqualificazione, saranno investiti importanti fondi per la formazione di 300 lavoratori nel corso di 30 mesi. Nel 2024, sono previsti 200 lavoratori coinvolti, mentre nel 2025 saranno altri 100. Il programma sarà completato entro il 31 dicembre 2025 e si concentrerà sulla reintegrazione delle attività e sulla copertura delle posizioni vacanti attraverso lo sviluppo delle competenze interne.
Per coloro che raggiungeranno i requisiti pensionistici entro il 31 marzo 2029, sarà possibile accedere allo scivolo pensionistico quinquennale previsto dall'art. 4 L92/2012. Inoltre, l'azienda fornirà un contributo aziendale forfettario di 3.000 euro per ciascun anno di isopensione.
L'accordo prevede anche un sistema di incentivi all'esodo, che varia in base al settore e all'anzianità.
Nel settore dei call center, le uscite entro il 31 luglio saranno compensate con 48 mensilità e 38.000 euro, non riproporzionate in base al part-time.
Le uscite previste entro l'8 settembre saranno compensate con 48 mensilità e 30.000 euro. Le uscite tra il 9 e il 30 settembre riceveranno 48 mensilità, mentre le uscite entro il 30 ottobre avranno 24 mensilità di compensazione. Per gli altri reparti, il numero di mensilità di compensazione varierà in base all'età anagrafica e all'anzianità di servizio, secondo la tabella riportata nell'accordo. Inoltre, saranno previsti anche 35.000 euro di incentivo per le uscite entro il 31 luglio, 27.000 euro per le uscite entro l'8 settembre, 18.000-48.000 euro per le uscite dal 9 settembre al 30 settembre e 9.000-24.000 euro per le uscite entro il 30 ottobre.
"L’ipotesi di accordo sottoscritto - commentano le Segreterie Nazionali SLC CGIL FISTEL CISL UILCOM UIL - è frutto di un lungo confronto, in un contesto complicato di settore, con una procedura di riduzione del personale che interessava il 20% dell’intero perimetro occupazionale. Una intesa, sicuramente di carattere difensivo, che ha visto la delegazione sindacale impegnata prioritariamente a scongiurare un esito drammatico in assenza di accordo. Il tentativo di continuare a puntare sulla riqualificazione professionale, trasformando le competenze delle lavoratrici ed i lavoratori verso quelle nuove attività che il mercato e la digitalizzazione richiedono, è la dimostrazione di una consapevolezza che la contrattazione debba essere lo strumento cardine per accompagnare i percorsi di trasformazione del settore delle telecomunicazioni...".
Ora spetta ai lavoratori esprimersi sull'ipotesi di accordo durante le assemblee che si terranno entro il 21 giugno. Successivamente, il 22 giugno si terrà un incontro con il Ministero del Lavoro, nel corso del quale verrà comunicato l'esito della consultazione.
E mentre in Italia si taglia di qua e si taglia di là in Inghilterra Vodafone Group si prepara a fondersi con CK Hutchison Holdings. Se l’accordo otterrà il via libera dalle autorità di regolamentazione, darà vita al più grande operatore wireless del Paese.
L’accordo prevede che Vodafone abbia il diritto di acquisire l’intera attività risultante dalla combinazione dopo tre anni, a condizione che raggiunga un valore di almeno 16,5 miliardi di sterline (20,9 miliardi di dollari) comprensivo del debito. Le due aziende prevedono di concludere la transazione entro la fine del 2024.
La fusione, di cui si era parlato per la prima volta oltre un anno fa, unirà i due più piccoli tra i quattro operatori mobili del Regno Unito, eliminando un concorrente e dando vita a un nuovo leader nel settore dei ricavi da servizi mobili. Il settore ha affrontato rendimenti stagnanti negli ultimi anni, con gli investimenti nella rete 5G che hanno eroso i profitti. Le aziende coinvolte hanno dichiarato che il nuovo operatore investirà 11 miliardi di sterline nell’arco di un decennio per creare una rete mobile 5G indipendente.
Invece di apportare liquidità, Vodafone e l’unità locale di CK Hutchison, Three UK, si sono impegnate ad assumersi 6 miliardi di sterline di debito. Vodafone si farà carico di 4,3 miliardi di sterline, mentre Three UK si occuperà di 1,7 miliardi, che verranno rifinanziati, secondo quanto dichiarato dalle aziende.
Le azioni di Vodafone viaggiano in rialzo dell’1% a Londra.
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