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10 Giugno 2023 - 23:49
Orso
Nella serata di ieri, i militanti del movimento Centopercentoanimalisti hanno reso nota la loro intenzione di organizzare un presidio davanti al Casteller, il centro faunistico situato nel capoluogo trentino.
Lo hanno fatto affiggendo un manifesto sul muro della stazione ferroviaria di Nichelino.
Il motivo principale di questa protesta riguarda gli orsi che attualmente sono rinchiusi nel centro, con l'accusa di aver avuto la sfortuna di vivere in Trentino e di essere stati catturati o addirittura uccisi.
Il movimento Centopercentoanimalisti, noto per la sua determinazione nel difendere i diritti degli animali, sostiene che la "grazia" concessa agli orsi non sia sufficiente e che essi debbano essere rilasciati in natura, tornando così alla loro libertà originaria.
Questa posizione ha trovato il sostegno di numerose associazioni e attivisti che si battono per la tutela degli animali, i quali ritengono che la detenzione degli orsi rappresenti una violazione dei loro diritti e un'ingiustizia nei confronti di questi animali selvatici.
Il Casteller, situato nel cuore delle montagne trentine, è stato creato con l'obiettivo di fornire un rifugio sicuro per animali feriti, malati o che hanno subito maltrattamenti. Il centro si impegna nella riabilitazione e nella cura di diverse specie di fauna selvatica, tra cui gli orsi, al fine di poterli reintrodurre successivamente nell'ambiente naturale.
Tuttavia, secondo i militanti del movimento Centopercentoanimalisti, la permanenza degli orsi nel Casteller costituisce un trattamento ingiusto, privandoli della possibilità di vivere liberi nella loro habitat naturale.
Per approfondire la questione, è importante analizzare alcune informazioni di carattere scientifico e normativo riguardanti la conservazione degli orsi in Italia.
Attualmente, il lupo e l'orso bruno sono le due specie di grandi carnivori presenti sul territorio italiano. Mentre il lupo gode di una protezione legale, l'orso bruno è considerato una specie a rischio di estinzione ed è protetto dalla Convenzione di Berna e dalla legislazione nazionale. Tuttavia, la coesistenza tra gli orsi e le comunità umane rappresenta una sfida complessa, in quanto possono verificarsi conflitti con l'agricoltura, la zootecnia e altre attività umane.
La gestione degli orsi in cattività e la possibilità di rilasciarli nell'ambiente naturale è un tema dibattuto. Alcuni sostengono che gli orsi che hanno vissuto a lungo in cattività potrebbero non essere in grado di sopravvivere autonomamente in natura, mentre altri ritengono che la reintroduzione sia possibile, a patto che vengano adottate misure adeguate e un programma di riabilitazione specifico.
Secondo gli esperti, il processo di riabilitazione degli orsi è un'operazione complessa e delicata che richiede un'attenta valutazione delle capacità di sopravvivenza dell'animale, nonché un ambiente adatto e la disponibilità di risorse alimentari naturali. In alcuni casi, la riabilitazione può comportare la creazione di aree di rilascio protette, in cui gli orsi possono acclimatarsi gradualmente all'ambiente selvatico.
In Italia, sono stati sviluppati diversi progetti di reintroduzione dell'orso bruno, come il progetto Life Ursus e il progetto Life Arctos, che hanno lo scopo di promuovere la convivenza tra l'orso bruno e le comunità locali attraverso l'adozione di misure di prevenzione dei danni e di gestione del territorio. Questi progetti dimostrano che è possibile conciliare la conservazione degli orsi con le esigenze umane, garantendo al contempo la sopravvivenza di questa specie minacciata.
È importante tenere presente che la gestione della fauna selvatica, compresi gli orsi, deve essere basata su un approccio scientifico e responsabile. Le decisioni riguardanti la detenzione degli orsi in cattività o il loro rilascio devono essere prese sulla base di valutazioni dettagliate e nel rispetto delle norme e delle leggi che regolano la protezione delle specie.
Il presidio organizzato dal movimento Centopercentoanimalisti davanti al Casteller evidenzia l'importanza di un dibattito aperto e costruttivo sulla conservazione degli orsi e sul loro benessere. Tuttavia, è fondamentale che questo dibattito si basi su dati scientifici, sul rispetto delle leggi vigenti e sul coinvolgimento di tutte le parti interessate, compresi gli esperti, le istituzioni e le comunità locali.
La questione legata agli orsi nel Casteller e la richiesta di liberarli rappresentano un tema complesso che merita attenzione e una riflessione approfondita. L'obiettivo finale dovrebbe essere quello di garantire il benessere degli animali e la conservazione delle specie, nel rispetto dei principi etici e delle norme di protezione della fauna selvatica.
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