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Il caso

È polemica sull'apertura della terza farmacia in città: "laggiù è isolata, non servirà a nulla"

Sulla questione è anche intervenuto il Sindaco per fare chiarezza

Farmacia (immagine d'archivio)

Farmacia (immagine d'archivio)

Da tempo ormai a Gassino si parla dell’apertura, assolutamente non imminente, di una terza farmacia, servizio che andrebbe ad affiancare gli altri due punti già presenti in paese. 

Al momento la città conta 2 farmacie, ma in proporzione al numero di abitanti e stando a quanto afferma la legge, ne occorrerebbe una terza. Tra i corridoi del parlamentino locale, ultimamente, l’argomento “terza farmacia” è sempre più chiaccherato e la cosa non è sfuggita ai cittadini che, come spesso accade, non hanno perso occasione di fare polemica

“In una delle ultime delibere di consiglio si parlava dell’apertura di una terza farmacia, che per normativa è necessaria stando al numero di abitanti di Gassino - spiega una cittadina - la questione si era già posta nel 2015, e sappiamo tutti quanto ci sia bisogno di un altro esercizio commerciale, viste le continue code e ricordando i disagi in tempi di pandemia. Nel testo della delibera si legge che “l’iter burocratico si prospetta però molto lungo”. Peccato che tutti questi anni sia già passati a vuoto”

E sì. Il riferimento temporale qui è al 2015, ma per sbrogliare questa matassa in realtà bisogna andare ancora più indietro, in particolare sotto la giunta di Sergio Argentero (2009-2014)

In rosso, il punto di via Bussolino (relativamente isolato) in cui dovrebbe essere aperta la farmacia

È durante questo mandato, infatti, che venne presa la decisione che molti cittadini al momento contestano: quella relativa alla posizione dell’esercizio, che verosimilmente verrebbe aperto in via Bussolino all’incrocio con strada Rivalba (più o meno tra i civici 26 e 31).

“La zona scelta per la localizzazione - continua la gassinese - è stata identificata come “povera di locali commerciali in buone condizioni e a prezzi accessibili”; più che povera io direi proprio che ne è priva! Il domandone però è: perché e chi ha scelto che quella era la zona più idonea? Un’area isolata e in cui non si può nemmeno parcheggiare?”.

Il dubbio esposto dalla donna, effettivamente, è condiviso da più cittadini. La scelta del luogo, di fatto, venne presa nel 2012 (appunto sotto Argentero) e sembra che i farmacisti dell’epoca si fossero “coalizzati” per evitare di avere in paese un terzo concorrente. Da lì, un po’ per il problema della localizzazione e un po’ per la mancanza di spazi disponibili, il progetto è naufragato. 

Altro tassello da aggiungere a questo puzzle, il fatto che quando venne presa questa decisione c’era la concreta possibilità che la farmacia si insediasse vicino all’ASL, in via Foratella, punto comodo, relativamente centrale e ben accetto dagli abitanti. Ma quindi perché la giunta di allora scelse come ubicazione via Bussolino? Che ci fossero dietro degli interessi economici non proprio “pubblici”? Il dubbio, forse, viene. 

La zona di via Foratella, vicino all'ASL

Ipotesi a parte, la realtà rimane questa: al momento a Gassino ci sono due farmacie, una in Corso Italia e una all’inizio di via Bussolino (poco prima della scuola Savio). Di fatto, e per legge, ce ne vorrebbero 3. 

Sulla questione, per fare un po’ di chiarezza, è intervenuto anche il primo cittadino attuale, Paolo Cugini. “Le lamentele degli abitanti su questo argomento sono comprensibili - dice - quando a suo tempo il Comune prese questa decisione, venne scelta una zona (l’incrocio tra via Bussolino e strada Rivalba, ndr) effettivamente poco attrattiva e con scarse attività”.

Paolo Cugini, sindaco di Gassino

La sanità, per completezza, è di competenza regionale, quindi per sbloccare questa impasse servirebbe molto di più dell’operato della giunta gassinese. A sorpresa, però, spunta una spiraglio

“Da poco più di un mese, per la prima volta, la Regione ha rimesso la palla in mano ai Comuni, dando agli enti locali la possibilità di aprire una farmacia che però dovrà essere comunale - spiega Cugini - se così fosse forse, e dico forse, la questione della localizzazione potrebbe essere rivista, scegliendo un luogo più idoneo. In che area la potremmo aprire? Beh, va bene qualunque zona scoperta, a patto che il nuovo esercizio sia a 300 metri di distanza da una farmacia pre-esistente. La cosa comunque è complicata e non risolvibile in tempi brevi. Quello che posso dire, però, è che tutti gli atti firmati sotto la giunta Cugini sono fatti esclusivamente nell’interesse pubblico e dei cittadini; se avessimo una mano da Regione o dall’ASL, che abbiamo allertato, allora forse le tempistiche potrebbero accorciarsi”.

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