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Venaria

Le scuole della città? Un colabrodo! "Le bidelle girano con i secchielli per raccogliere l'acqua"

L'assessore descrive una situazione disastrosa

Le scuole della città? Un colabrodo! "In una le bidelle girano con i secchielli per raccogliere l'acqua"

Immagine di repertorio

Gli istituti scolastici della città fanno sostanzialmente schifo. 

L’ha detto l’assessore ai lavori pubblici di Venaria, Giuseppe Di Bella, durante l’ultimo Consiglio Comunale di martedì pomeriggio.

Ad innescare l’argomento alcune riflessioni portate avanti dal consigliere del Partito Democratico, Raffaele Trudu.

Ci piacerebbe sapere - interviene - se l’hub della Cultura previsto nell’ex Caserma Beleno prevede anche la realizzazione di una scuola. Ha senso spendere per nuove scuole in una situazione di denatalità? I bambini sono sempre meno”.

Ed è da qui che è partita l’invettiva dell’esponente della giunta.

la scuola Di Vittorio

Ne stiamo ragionando con gli istituti - precisa Di Bella - ma se il Pnrr fosse stato acuto avremmo dovuto buttare giù tutte le scuole e rifarle. Alla Gramsci, proprio qalche giorno fa, abbiamo fatto precipitare dei calcinacci. Sono andato sul tetto della scuola e ho visto cose inenarrabili, sembrava di essere in Africa. Pannelli di 30 anni fa, mai un intervento manutentivo. È logico pensare ad una ottimizzazione su strutture fatiscenti? Nate fatiscenti. Poi sono andato alla Boccaccio, alla Di Vittorio, mi sono vergognato come amministratore di quello che è stato di fatto. Le bidelle raccolgono gocce d’acqua che cadono da tutte le parti”.

Poi arriva anche l’invettiva contro i dipendenti.

È una lacuna - conclude Di Bella - forse dell’organizzazione strutturale dell’ente, nessuno segue le imprese che operano in questa zona e poi ci troviamo in questa situazione. L’ho già detto anche ai miei uffici”.

L'assessore Di Bella

Dunque speriamo che l’azione dell’assessore “sceriffo” serva a migliorare la situazione delle scuole della città.

In realtà, però, i problemi legati alle scuole sono diffusi su tutto il territorio nazionale.

Negli ultimi giorni, proprio a seguito delle piogge, a Leinì il piano di una scuola è stato chiuso. A Volpiano sono crollati dei controsoffitti in una scuola elementare.  

C’è solo una questione che sembra “stonare” in tutto questo.

Lamentarsi delle scuole fatiscenti ci può stare, lo fanno i genitori, i cittadini, gli studenti.

Gli amministratori non devono lamentarsi delle scuole fatiscenti ma devono intervenire, fare in modo che gli istituti del territorio siano il più dignitosi possibile.

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