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Candia
22 Maggio 2023 - 19:24
Terminata l’emergenza Covid, il servizio postale non è più stato ripristinato integralmente.
L’ufficio di via Cesare Battisti continua ad essere aperto a singhiozzo. A giorni alterni.
Lunedì sì, martedì no, mercoledì sì, giovedì no, venerdì e sabato sì.
Una cosa inspiegabile per tutti quei cittadini ai quali era stato chiesto di aver pazienza, che la pandemia sarebbe finita e che tutto sarebbe ritornato come prima.
L’unico passo avanti, rispetto a quei giorni, è stata la reintroduzione dell’apertura del sabato, l’essere dunque passati da tre giorni di apertura a quattro.
Tutto a posto?
“Neanche per sogno - sbotta uno dei cittadini che con l’ufficio ha a che vedere tutti i giorni -. Il Sindaco del paese, Mario Mottino, particolarmente attento alle esigenze dei propri cittadini, ha iniziato a scrivere già nel 2021 alla Direzione Generale delle Poste, alla Regione Piemonte, alla Città Metropolitana di Torino e anche all’Anci Piemonte, lamentandosi della situazione di disagio e dei problemi causati alla cittadinanza ma, purtroppo senza nessun esito positivo”.
Nel 2022 il Consiglio dei Ministri, con il Decreto Legge N° 24 di Marzo, disponeva la chiusura dello stato di emergenza dichiarato per il contrasto alla diffusione dell’epidemia del Covid 19 e dato che , nel caso l’ufficio postale del paese continuava a rimanere aperto solo 4 giorni, il sindaco Mottino, ha nuovamente inviato una lettera ai vertici aziendali, per rinnovare la richiesta di riapertura dell’ufficio tutti i giorni, come lo era prima della pandemia.
LE POSTE DI VIA CESARE BATTISTI sono aperte a giorni alterni
“Lo stesso Sindaco - prosegue il cittadino indignato - chiedeva con forza di sapere per quale ragione, nonostante la chiusura con Decreto dell’emergenza, l’ufficio postale non riprendeva il servizio regolare tutti i giorni, ma anche in questo caso, la Direzione Generale delle Poste ha fatto “orecchie da mercante” e incurante dei disagi e problemi che i cittadini di Candia devono affrontare, hanno continuato a mantenere l’ufficio aperto solo 4 giorni a settimana. in tutto il Paese si è tornati alla normalità, ma stranamente in alcuni ambienti di lavoro Pubblico, come gli uffici postali o anche aziende sanitarie, si vuole mantenere questo “status” acquisito durante la pandemia (che sicuramente ha reso il loro lavoro più “ vantaggioso) e adesso , sembra che non si voglia più tornare indietro per non perdere i vantaggi acquisiti”.
Il sindaco Mottino conferma tutto: “E’ vero, di lettere ne ho scritte ben cinque. Alle prime quattro, tutte risalenti in epoca Covid, ho ricevuto in risposta grandi rassicurazioni. Sembrava davvero che dopo l’emergenza sarebbe tornato tutto alla normalità. Il problema era che non avevano personale per coprire tutto il servizio e così, quello presente, lo facevano girare su tutti gli uffici”.
IL SINDACO MARIO MOTTINO
E terminata l’emergenza?
“Dichiara finita l’emergenza Covid ho ancora scritto alla direzione delle Poste, ma questa volta non mi hanno più risposto. Volevo continuare a farmi sentire: scrivere lettere, battere pugni. Ma poi, lo scorso anno, sono stato tra i sindaci dei piccoli comuni invitati a Roma proprio dalle Poste in quel grande evento organizzato per illustrare i nuovi progetti e in nuovi servizi su cui sta lavorando l’azienda. In quel contesto non ho potuto che constatare che la nostra è una realtà felice. Ci sono paesi delle Valli dove l’ufficio postale ha chiuso e non ha più riaperto. In molti altri paesi piccoli come il nostro, l’ufficio resta aperto solo due giorni alla settimana. In altri tre. Qui, guardandoci intorno, siamo davvero fortunati perché l’ufficio è aperto anche il sabato. E per chi lavora questa è una vera e proprio manna”.
E per il futuro?
“Sarà sempre peggio. Hanno parlato di nuove assunzioni, ma non andranno mai a coprire il personale già carente e quello che nel frattempo andrà in pensione. Inoltre ci è stato illustrato come il servizio verrà sì potenziato, ma anche automatizzato. In Posta, nei prossimi anni, sarà possibile rinnovare documenti come la carta di identità e il passaporto. Mi domando come si possa abilitare a simili servizi un’azienda privata, ma questo sarà il futuro. Inoltre, presto compariranno dei totem erogatori di servizi automatici. Un vero e proprio self service. Come le casse veloci del supermercato. In un primo tempo ci sarà un operatore per assistere la clientela, poi chissà”.
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