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Mobilità sostenibile

“Mobilitiamoci”, il convegno del Co.M.I.S per una viabilità più green

Il Co.M.I.S., Rete Asti Cambia, AMODO-Alleanza Mobilità Dolce e Legambiente hanno organizzato un seminario pubblico con un pool di esperti del settore della mobilità sostenibile

Fulvio Bellora

Fulvio Bellora, responsabile del Co.M.I.S. apre il convegno pubblico sulla mobilità sostenibile.

Il Co.M.I.S. (Coordinamento Mobilità Integrata e Sostenibile) torna a discutere di ‘mobilità sostenibile’ nel corso di un convegno pubblico presso il polo universitario Uni-Astiss di Asti dove, lo scorso venerdì 19 maggio, un pool di esperti, docenti e ricercatori del settore trasporti e viabilità, si è dato appuntamento al seminario "Mobilitiamoci. Le ferrovie del Piemonte: motore di sviluppo dal passato al futuro", organizzato dallo stesso  Co.M.I.S., in collaborazione con la Rete Asti Cambia, con AMODO-Alleanza Mobilità Dolce e con Legambiente.

Il punto di partenza è il Green Deal europeo, che prevede un piano d'azione che consiste nel promuovere l'uso efficiente delle risorse passando ad un'economia pulita e circolare, volta al ripristino della biodiversità ed alla riduzione dell'inquinamento. Da qui prende forma la necessità di introdurre forme di trasporto privato e pubblico maggiormente pulite, economiche e sane. Una sfida aperta che rende evidente l'urgenza di una società che, a livello globale, deve concretizzare l'idea di "transizione ecologica" mediante il cambiamento degli stili di vita, individuali e collettivi. 

Il fulcro del dibattito ha riguardato il superamento del concetto di mobilità intesa come utilizzo primario dell’auto personale, ponendo in evidenza come la situazione ambientale complessiva e i temi sanitari impongano una nuova visione strategica basata sull'integrazione dei mezzi di trasporto ‘eco friendly’:ferrovie, bus urbani ed extraurbani, biciclette, auto collettive ed altri mezzi più ‘sostenibili’.

Ad aprire il convegno è stato Stefano Maggia, docente dell'Università di Siena e studioso dei temi legati alla modernizzazione della società e del territorio fra Otto e Novecento, il quale ha fornito un inquadramento storico delle infrastrutture ferroviarie dell'Italia, cadenzandone i cambiamenti sociali e urbanistici avvenuti per effetto dei mutamenti nell'ambito dei trasporti e delle comunicazioni.

Giorgio Stagni, dirigente della Programmazione del Servizio ferroviario della Lombardia, ha poi raccontato e fornito diversi dati sulla situazione trasportistica della regione Piemonte, evidenziando come oggi    sia necessario uscire dalla logica di considerare come puro costo l'investimento nelle infrastrutture,   per valutarlo in stretto rapporto con il servizio ai cittadini-utenti. 

A Stagni ha fatto seguito Giovanni Currado, architetto trasportista e Consigliere d'Amministrazione dell'Agenzia della Mobilità Piemontese, che si è concentrato sulla realtà delle nostre zone e ha segnalato un interessante progetto che si sta sviluppando in Inghilterra - finanziato da bandi pubblici - per sviluppare una "hydrogen valley", declinabile nell’astigiano, immaginando dunque un futuro  importante per l'applicazione del nuovo "carburante" per il trasporto su rotaia. 

Non è mancato l’intervento sui benefit inerenti l’investimento nelle piste ciclabili da parte di Lorenzo Pagliano, Fisico e Docente Universitario del Politecnico di Milano. Subito dopo Gianluigi Barone, CEO di LMR Events-TrEno Langhe-Monferrato e Roero ha raccontato l'esperienza di una forma di turismo enogastronomico a bordo di un treno d'epoca originale, già avviata nelle zone Unesco piemontesi (ma anche in Abruzzo) e di particolare successo attrattivo.

Infine sono intervenuti Dennis Marcela Bejaramo, portavoce della Rete Asti Cambia, e il vice presidente di Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta Angelo Porta, che hanno confrontato gli spunti  suggeriti dagli interventi dei Relatori con le difficoltà che la realtà locale continua a mostrare nei confronti di una "vision" strategica e complessiva che continua a mancare e che, in particolare per la città di Asti, registra criticità strutturali con superamenti cronici delle soglie che la legge impone per l'inquinamento atmosferico e che fa del nostro capoluogo la terza città più critica d'Italia nella protezione della salute umana, all'interno di una Regione che detiene il primato del maggior numero di linee ferroviarie sospese dell'intero Paese.
 
I contenuti del convegno sono condivisi nel seguente link: https://www.youtube.com/watch?v=Gkkvujrt9ps
 
 

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