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Dopo un anno passato qui i profughi ucraini tornano a casa

La guerra non è finita e forse durerà ancora molto ma hanno scelto di tornare nel loro paese

Dopo un anno passato qui i profughi ucraini tornano a casa

GUERRA IN UCRAINA, I RIFUGIATI ATTRAVERSANO IL CONFINE CON LA POLONIA. PROFUGHI UCRAINI

Erano arrivati qui, a Leinì, circa un anno fa.

Poco dopo lo scoppio della guerra: le bombe sulle loro case, la paura, la morte. 

Tutte cose che avevano indotto milioni di famiglie ad abbandonare le loro case per cercare riparo altrove.

Molti ucraini sono arrivati in Italia e alcuni proprio su questo territorio, a Leinì. 

Ora, però, hanno deciso che è il momento di tornare a casa.

La comunicazione, qualche giorno fa, l’ha data la Caritas, che in questi mesi ha “curato” l’integrazione dei profughi.

La famiglia di Ucraini che ospitiamo da poco più di un anno, dal 15 marzo 2022, - comunicano dalla  Caritas - ci ha comunicato la loro decisione di tornare in Ucraina. La mamma Lily, la nonna Antonina, e i figli Roman, Sviatoslav e Anton partiranno il prossimo sabato 20 maggio affronteranno un lungo viaggio (quasi una giornata intera) per ritor-nare nella loro amata terra”.

Il loro sarà un percorso lungo, fatto di tappe intermedie.

In un primo momento, - continuano dalla Caritas - per ragioni di sicurezza, si fermeranno a Leopoli, ma è loro intenzione ritornare a Zaporìzhzhia, regione dell’Ucraina dalla quale provengono e dove ci sono la loro casa e i loro affetti”. La zona di Zaporìzhzhia, dove faranno ritorno i profughi, è considerata tutt’altro che sicura. Proprio qui, infatti, c’è una centrale nucleare, da mesi al centro del dibattito relativo alla guerra. 

“La situazione generale intorno alla centrale nucleare di Zaporizhzhya sta diventando sempre più imprevedibile e potenzialmente pericolosa. Sono estremamente preoccupato per i reali rischi per la sicurezza e la sicurezza nucleare che l’impianto deve affrontare”.

Lo ha detto il direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea)  Rafael Grossi.

La speranza, dunque, è che gli ucraini possono ritrovare, in qualche modo, sicurezza anche a casa loro.

In questi giorni, sul territorio, verranno organizzati dei momenti di saluto con le scuole del territorio per Anton e Sviatoslav.

Mentre venerdì 19 maggio, alle ore 18,00, è in programma, per chi volesse partecipare, un piccolo rinfresco in casa Ferrero (via  Provana 33) per salutare Lily e la sua famiglia.

Si coglie l’occasione - proseguono dalla Caritas - per ringraziare tutta la comunità parrocchiale e civile, i vo-lontari e i benefattori che hanno avuto a cuore questa accoglienza”.

C’è, invece, anche chi resta.

A Brescia, dove ha trovato lavoro, rimarranno Andrii e la sua pri-mogenita Dana che ha raggiunto il papà negli scorsi giorni.

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