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Escluso dall'esame di Stato, studente perde il ricorso al Consiglio di Stato. Si chiude così una lunga battaglia legale

I giudici hanno respinto la richiesta di annullamento della decisione degli insegnanti riguardo alle valutazioni insufficienti in Storia e Meccanica

Escluso dall'esame di Stato, studente perde il ricorso al  Consiglio di Stato. Si chiude così una lunga battaglia legale

Dopo una lunga battaglia legale durata sei anni, il Consiglio di Stato ha emesso una sentenza che conferma l'esclusione di uno studente dall'esame di Stato a causa delle insufficienti valutazioni in quattro materie.

La vicenda ha visto contrapposti lo studente e l'istituto superiore Olivetti di Ivrea, e ha sollevato dubbi sull'utilizzo del registro scolastico elettronico.

Secondo la sentenza del Tar Piemonte, il collegio degli insegnanti dell'istituto aveva deciso all'unanimità di non ammettere lo studente all'esame di Stato per l'anno scolastico 2016/17. La decisione si era basata sull'insufficiente impegno profuso dallo studente e sulle carenze riscontrate ini Storia, Matematica, Meccanica e Tecnologie.

Lo studente, supportato dai suoi legali, aveva presentato un ricorso sostenendo che il registro scolastico elettronico era stato gestito in modo "disinvolto" e che vi erano state ripetute scorrettezze che lo avevano penalizzato. Il Tribunale ordinario di Torino aveva riconosciuto in parte la fondatezza delle sue argomentazioni riguardo alla falsità delle annotazioni relative alle materie di "tecnologie meccaniche" e "matematica". Tuttavia, i giudici hanno respinto la richiesta di annullamento della decisione degli insegnanti riguardo alle valutazioni insufficienti in Storia e Meccanica.

Il Consiglio di Stato ha confermato la decisione del Tar Piemonte, basandosi sull'ordinanza ministeriale 257 del 4 maggio 2017, secondo cui gli alunni delle scuole statali devono conseguire una votazione non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina per essere ammessi all'esame di Stato. Insomma, anche se le insufficienze in tecnologie meccaniche e matematica erano state superate grazie alla sentenza del Tribunale di Torino, i giudizi insufficienti in Storia e Meccanica sono rimasti irrisolti.

Secondo i giudici del Consiglio di Stato, tali insufficienze non possono essere superate, poiché ciò significherebbe ottenere dal Tar lo stesso risultato che era stato respinto dal giudice competente. Pertanto, il ricorso dello studente è stato definitivamente respinto con la sentenza del Consiglio di Stato.

Questa vicenda solleva interrogativi sul ruolo del registro scolastico elettronico e sulla gestione delle valutazioni da parte delle scuole. Mentre il tribunale ha riconosciuto alcune irregolarità nella gestione del registro, non è stato sufficiente a invertire la decisione degli insegnanti. Resta da vedere se questo caso avrrà un impatto sulle pratiche di valutazione e sull'utilizzo del registro scolastico elettronico nelle scuole.

L'istituto Olivetti di Ivrea ha difeso la sua decisione sottolineando l'importanza di mantenere alti standard di valutazione per garantire la qualità dell'esame di Stato. Secondo la scuola, le valutazioni insufficienti riflettevano l'impegno e le competenze effettive dello studente nelle materie in questione.

Il sistema educativo

Questo caso solleva importanti questioni sul sistema educativo e sulle modalità di valutazione degli studenti. L'uso sempre più diffuso della tecnologia nelle scuole, come il registro elettronico, richiede una corretta gestione e supervisione per evitare controversie e possibili discriminazioni.

È fondamentale garantire la trasparenza e l'equità nel processo di valutazione degli studenti, fornendo loro opportunità di ricorso e di difesa delle proprie posizioni. Inoltre, è importante che le scuole si impegnino a gestire correttamente i registri elettronici, evitando errori e irregolarità che potrebbero influire negativamente sul percorso scolastico degli studenti.

La decisione del Consiglio di Stato in questo caso specifico sottolinea l'importanza di un equilibrio tra il diritto degli studenti a una valutazione oggettiva e il compito delle scuole di garantire la qualità dell'istruzione.

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