Cerca

Attualità

Maria Loretta Tordini, monsignor Bettazzi e "Il Rubacuori"

L'ex dirigente scolastica presenta il suo ultimo romanzo con prefazione del vescovo emerito di Ivrea

Maria Loretta Tordini

Maria Loretta Tordini, Monsignor Bettazzi e "Il Rubacuori".

E' fresco di stampa l'ultimo libro dell'ex dirigente scolastica ed insegnante di Lettere negli istituti di Ciriè. Un romanzo la cui prefazione è stata scritta dal vescovo emerito di Ivrea, Monsignor Bettazzi.

"Ci siamo conosciuti quando ero dirigente scolastica all'Aldo Moro di Rivarolo - racconta la scrittrice di Ciriè -. Ed è nata una bella amicizia. L'avevo invitato ad intervenire ad un dibattito organizzato dalla scuola, sulla figura di Aldo Moro. Bettazzi, che nella trattativa per la liberazione dell'allora Presidente del Consiglio ebbe un ruolo in prima linea, accettò di buon grado".

L'ISTITUTO ALDO MODO DI RIVAROLO

Un'amicizia cresciuta con gli anni.

"Sono andata spesso a trovarlo ad Albiano - racconta Maria Loretta Tordini - anche perché mia figlia Viola è farmacista a Caravino, nell'Eporediese, proprio lì vicino, quindi vado di sovente da quelle parti".

Durante l'ultima stesura del romanzo la scrittrice invia una copia a Bettazzi: "Ci tenevo ad avere un suo parere. E lui mi ha scritto la prefazione".

ALBIANO D'IVREA

MA CHI E' "IL RUBACUORI"?

Il titolo di questo scritto è, in realtà, molto impegnativo.

"Nel dire Rubacuori - spiega la scrittrice - pesco nel passato e trovo Rodolfo Valentino, il tanghero tenebroso, Paul Newman, dagli occhi penetranti, ma anche Richard Gere, l’uomo da sposare".

Tanti sono i personaggi famosi e non che, comunque, hanno fatto e fanno battere il cuore delle “ragazze” di ogni età. Perché quando batte il cuore, l’età conta poco. La loro caratteristica peculiare è il fascino, quell’attrattiva che emanano, il feeling che instaurano con le donne al di là del tempo e dello spazio.

Possiedono qualcosa che fa breccia nel cuore femminile, a tal punto da renderli preziosi.

È così anche per il suo "Rubacuori"?

"In un certo senso sì - risponde - visto che ha strappato il cuore di Lia, la cooprotagonista del libro, sua conterranea e contemporanea. Anche altre donne - Caterina, Teresa e Teresina, lo hanno amato profondamente, percependone la grandezza, la potenza, l’attenzione verso di loro, in momenti in cui la donna era considerata un soggetto pericoloso, da sottomettere, oltre che indegna di leggere e studiare. Ai tempi di Lia - protagonista de Il Rubacuori - gli scritti del Talmud non dovevano essere presi da mano femminile, piuttosto era meglio buttarli nel fuoco. E queste tre Donne, vissute nei secoli successivi a Lui, attraverso la lettura dei testi che narrano le vicende del nostro Rubacuori e ne riportano le parole, hanno imparato ad amarlo e ne hanno fatto il loro amore speciale, totalizzante".

Il "Rubacuori" di Maria Loretta Tordini è Gesù.

Si tratta di un romanzo sulla vita di Gesù?

"Il protagonista è Gesù, ma la storia è vissuta da Lia, una ragazza ebrea di 15 anni che vede passare Gesù e se ne innamora. Si innamora di questo profeta. Sia per il suo aspetto che per le cose che dice. Inizia, così, a seguirlo. Le pagine si snodano seguendo l'evoluzione del suo percorso interiore. Il solco del libro è tracciato dai momenti della predicazione evangelica di Luca".

A monte di questo romanzo, c'è un grande lavoro di studio. La professoressa Tordini, infatti, per raccontare fedelmente la vita di Gesù ha ripreso il Vangelo di Luca direttamente dalle scritture in greco. 

Un grande lavoro di studio?

"Veramente, la realizzazione di questo romanzo è stata mossa dall'urgenza di scriverlo. Ho dovuto scrivere per forza. Un impulso. Non potevo fare a meno. L'idea è quella di sdoganare il cristianesimo dalle paludazioni, dalle sovrastrutture che gli sono state buttate sopra. In un momento così difficile, con il Covid, la guerra, sorgono domande. E la risposta è solo una ed è nell'amore per Dio e per il prossimo".

Lei si riconosce in Lia?

"Sì, mi riconosco molto in questa ragazza".

Qual è il messaggio contenuto nel romanzo?

"Il messaggio che il mio libro vuol trasmettere è di amore, giustizia sociale, attenzione nei confronti delle persone deboli e delle donne, in particolar modo. L'epoca in cui vive Gesù è impregnata da forte misoginia. Lui, invece è molto attento alle donne. Ed è importante far emergere questo aspetto".

Il suo libro parla ai giovani?

"Sì, certo. D'altronde Lia è una ragazza di 15 anni che cresce nell'amore per il profeta incrociato e ne diventa una seguace. Monsignor Bettazzi, nella sua prefazione scrive "Mentre ringrazio la professoressa che ha scritto il libro, faccio gli auguri più convinti che esso capiti in mano a tanti giovani (di tutte le età), convinto come sono che, se iniziano a leggerlo, lo finiranno … tutto d’un fiato". 

LA PREFAZIONE DI BETTAZZI

"Quando questo scritto m’è arrivato per e-mail, ho iniziato a leggere … ma l’ho finito tutto d’un fiato. Tanto ti interessa, ti coinvolge, perché ti riassume tutto il Vangelo (soprattutto quello di Luca, e qualche accenno ti fa pensare alla sua stesura originaria, in lingua greca), ma lo inserisce nel racconto romanzesco di una fanciulla, prima incuriosita di questo bel giovane galileo che annuncia un mondo tanto opposto al mondo di egoismi, di violenze e di prepotenze a cui si è abituati, poi interessata e conquistata tanto da seguire, con un amico sempre più coinvolto anche lui, quell’uomo galileo fino alla sua cattura, al processo, alla sua morte ignominiosa, alla sua ricomparsa gioiosa e alla sua definitiva scomparsa verso il cielo.

MONSIGNOR BETTAZZI

Mi ha colpito questa rapida e fedele concentrazione della vita di Gesù, così come l’arte – propria di una Persona che ha vissuto la sua vita nel mondo dell’educazione e della scuola di inserirla in un racconto che accompagna la crescita, interiore ed esteriore, dell’altra protagonista (il primo protagonista è Gesù!) tanto da interessare i giovani (giovani di tutte le età se penso alla mia molto progredita) e da farsi leggere così rapidamente.

Mentre ringrazio la professoressa che ha scritto il libro, faccio gli auguri più convinti che esso capiti in mano a tanti giovani (di tutte le età), convinto come sono che, se iniziano a leggerlo, lo finiranno … tutto d’un fiato".

Il Rubacuori verrà presentato martedì 16 maggio alle 18 presso il centro "Volontariato Volto" di via Giolitti 21 a Torino. Un evento organizzato dall'associazione Amico Libro con la collaborazione della Fondazione Paolo Ferraris.

L'autrice, inoltre, sarà presente al Salone del Libro di Torino giovedì 18 maggio presso lo stand K10 Editori Piemonte, Padiglione 2. 

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori