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Cronaca

Getta in una scatola i gattini appena nati e li abbandona al cimitero

Avevano ancora il cordone ombelicale: sui social tutta l'indignazione della L.I.D.A.

La cucciolata

La cucciolata

Sono le ore dieci di ieri sera. La pioggia batte senza tregua sulle strade di mezzo Piemonte. Alla Lida di Ciriè, i volontari ricevono una chiamata. Qualcuno, dall'altra parte del telefono, racconta all'associazione un fatto scioccante: ci sono tre cuccioli di gatto abbandonati per strada.

Ce la immaginiamo già la faccia dei volontari: di episodi simili, probabilmente, ne avranno visti a decine. Il loro lavoro è da anni riconosciuto come eccellente nel campo della protezione e della difesa degli animali più sfortunati. I loro profili social sono attivissimi: condividono appelli e comunicano con chi lancia le segnalazioni. Sono un vero e proprio punto di riferimento.

Ciononostante, probabilmente ad andare a raccogliere dei cuccioli abbandonati non ci si abitua mai. I volontari indossano un kway, escono e vanno a recuperare i gattini. Sono vicino al cimitero di Lanzo, gettati in una scatola di un ferro da stiro come un mucchio di carne senza vita.

Li trovano bagnati, infreddoliti. Evidentemente non mangiavano da giorni perché, raccontano i volontari, erano incredibilmente affamati. Un dettaglio sconcertante: attaccato ai corpicini scheletrici e minuscoli dei gattini sporgeva ancora il cordone ombelicale. Chi li ha abbandonati, evidentemente, l'ha fatto subito dopo il parto di mamma gatta.

"La tecnologia avanza come molte altre cose - il commento della LIDA su Facebook - ma restano ancora troppo poche le persone ad aver empatia e senso civico. Tu che a pochi giorni di vita hai allontanato i cuccioli dalla loro mamma in un giorno di pioggia torrenziale, sai che non potendoli allattare entrerà nuovamente in calore e a breve ti ritroverai con lo stesso 'problema'?".

Evidentemente no. Chi ha abbandonati i gattini pensava di disfarsene come si fa con la roba che non serve più. Chissà per quale motivo, chissà con quale forza. Ma l'ha fatto. La storia, e questo è l'importante, ha un lieto fine. I tre cuccioli ora sono al caldo tra le coperte offerte dall'associazione.

La foto che la Lida ha postato sui social li ritrae infatti l'uno abbracciato all'altro su una coperta rosa. Un'immagine di pace e di tranquillità che tenta di coprire quella violenza con cui i tre gattini sono venuti al mondo. "Non commentiamo oltre" scrivono laconici dalla Lida. 

"Li ha abbandonati un essere umano, e non avranno neanche una settimana..."

"Ci sono persone che addirittura ci dicono spesso che la natura deve fare il suo corso - ci dice incredula Laura Masutti, della Lida di Ciriè - ma il corso della natura non prevede di abbandonare gli animali da parte degli uomini. La natura è quando gli animali vengono abbandonati volontariamente dalla madre. Quando lo facciamo noi violiamo la natura".

In questo caso era inequivocabile: l'abbandono è stato fatto da degli esseri umani, perché i cuccioli sono stati trovati dentro degli indumenti che sapevano di gatto. "Qualcuno avrà messo dentro due magliette e li avrà abbandonati sotto la tettoia" dice Laura.

Che poi racconta come ha vissuto l'ultimo episodio: "Tornavo giù da Monastero di Lanzo e sono stata chiamata. Così, alle undici di sera sono andata a recuperarli e li ho portati a casa per iniziare l'allattamento. Non avranno neanche una settimana". Eppure un'altra soluzione ci sarebbe stata.

"Se tu sei una persona onesta chiami l'associazione e spieghi che vuoi dare via tre gattini. E invece no". Laura è furiosa: "Queste persone hanno figli? Hanno mogli? Ci si rende conto che abbandonando dei gattini li si strappa alla madre che poi li cerca e si dispera?".

Le leggi sul maltrattamento ci sono, ma per Laura si sta facendo troppo poco per perseguire chi compie questi reati. "In questi vent'anni, purtroppo c'è stato un imbarbarimento sul tema di chi la legge dovrebbe farla rispettare". 

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