Cerca

Settimo Torinese

Piastra: tanto fumo e niente arrosto o, se preferite, tante foto e niente fatto. 

Dove stanno gli investimenti buoni?

Elena Piastra

Elena Piastra

Sono passati oltre tre anni da quando i draghini nostrani spiegavano ai cittadini settimesi quanto erano bravi loro che avevano capito il verbo del banchiere e sapevano distinguere tra investimenti buoni e cattivi.

L’Assessore al Bilancio, che nel tempo perso studiava da Sindaco, provava a rubare qualche minuto di propaganda (ora la chiamano comunicazione) inventandosi il bilancio social, pop, di genere, di specie pur di apparire in qualche foto anche lui.  Ma, come sempre, la scena poi la prendeva la Sindaca, che le piace giocare facile, e silenziava il suo assessore parlando (lei che è un’esperta) di visioni, di teleferiche, di bealere da scoprire, di case della salute, di scuole da fare e disfare, di nuovi immobili comunali da comprare.

Questi erano, gli investimenti buoni (figuriamoci come dovevano essere quelli cattivi). Intanto sono passati anni nei quali, per fortuna quasi nulla di quanto propagandato è stato fatto e le casse comunali hanno evitato, almeno per ora, di essere prosciugate per opere inutili quanto costose.

I danni più evidenti di questa sciatteria si possono però vedere nello stato in cui versano molti immobili di proprietà comunale.  Il mulino vecchio di via Castiglione sta letteralmente crollando.  E’ il biglietto da visita all’ingresso della città. A giudicare dal suo stato Settimo più che Capitale della cultura sta diventando una zona terremotata. L’Eco Museo del Freidano. Per lo più inutilizzato, vista la verve del Presidente della Fondazione comunale più adatto a curare l’insonnia che a promuovere eventi culturali, versa in uno stato di manutenzione a dir poco preoccupante. Trasformato in caserma per i vigili urbani, sta infiltrando acqua dal tetto e i serramenti e gli intonaci sono in pessimo stato. Il cattivo stato di manutenzione comporta considerevoli danni patrimoniali per il Comune di Settimo. 

La casa di via Fiume, ex Farmitalia, in campagna elettorale destinata, secondo la Sindaca, ad ospitare nuovi spazi per la salute mentale, è abbandonata e le porte murate non impediscono che la casa sia ricettacolo di immondizia varia con conseguente degrado di tutta la zona e rischi di incendio. 

Foto d'archivio

Il Dado, l’edificio di via Milano nel passato fiore all’occhiello di progetti di accoglienza riconosciuti su scala nazionale ed europea è chiuso per inagibilità (vera o presunta non lo sappiamo) e destinato a nuovi alloggi di edilizia popolare. Anche in questo caso i tempi lunghi (infiniti) di cantierizzazione del nuovo intervento edilizio del Comune produce degrado su un’altra zona di ingresso della città con possibili rischi che l’immobile diventi un luogo di occupazione abusiva o peggio ancora di riferimento per attività illecite. La chiesetta di Piazza degli Alpini, nel passato sede di mostre e riferimento per molte associazioni settimesi di pittura e di arte oggi versa in un gravissimo stato di degrado con rischi di lesioni irreversibili a uno dei pochi edifici storici della città.  La stessa SIVA, propagandata come luogo che doveva attrarre milioni di persone  ricomincia a risentire del suo stato di semi abbandono e di flop organizzativo di quello che è stato pomposamente definito “Museo della chimica”.  Per non parlare del poliambulatorio di via Leinì che sta cadendo a pezzi e dell’inadeguatezza di molte delle strutture che ospitano servizi socio sanitari.  

L’elenco potrebbe continuare ed è molto lungo se si considerano anche gli immobili privati abbandonati per i quali basterebbe poco sforzo da parte del Comune in termini di promozione per rimetterli in uso, le numerose aree pubbliche abbandonate quali ad esempio le strutture presenti nel parco del Po, le esigenze manutentive degli stabili più recenti che tuttavia dovrebbero già essere interessati da un programma di manutenzione (Biblioteca civica, scuole, municipio, torre, centri di incontro nei parchi pubblici, ecc.)

Certo è più facile mettere qualche illuminazione sulle facciate che pensare a conservare nel tempo un immobile ed è ciò che è successo in questi anni. 

In questa situazione in Comune, anziché riparare decide di acquistare nuovi immobili da abbandonare come è il caso dell’ex Supermercato di via Montenero destinato a diventare Caserma dei Vigili. Con quali costi ? Quando ? Non si sa, l’importante è annunciare.

Ma poi intanto arriva il PNRR, una pioggia di miliardi da spendere. La Sindaca annuncia un programma straordinario e l’assessore al Bilancio gli fa eco parlando nuovamente di investimenti buoni. 

Ideona: buttiamo giù la scuola funzionante di via Fiume (che per altro era piena di amianto, in parte rimosso e in parte incapsulato nell’edificio e nulla trapela dal Comune sulla reale possibilità di demolirla senza rischi) per rifarla a pochi metri di distanza. Prendiamo il mercato (funzionante) e lo rifacciamo poco più in là e poi prendiamo il centro di incontri (funzionante) lo demoliamo e lo rifacciamo dove c’era la scuola. Il tutto per la modica cifra di 20 milioni di Euro presi con il PNRR. 

E dove stanno gli investimenti buoni ? Quanto e come tornerà alla comunità settimese di quell’investimento?

Non importa se i bambini in età scolare stanno ancora riducendosi e in prospettiva avremo oltre che gli asili anche le scuole semi vuote, l’importante è fare propaganda e dire che abbiamo speso gli Euro in istruzione. 

E dove stanno gli investimenti buoni ? Quanto e come tornerà alla comunità settimese di quell’investimento?

Non si sa e forse non interessa, per ora, a nessuno. Tra qualche anno, quando occorrerà pagare i debiti e verranno chieste più tasse ai cittadini i politici si daranno la colpa a vicenda e i cittadini dovranno pagare con gli interessi i debiti fatti per opere inutili. 

Ma non temete, anche in questo caso si può sperare nella finzione. Dopo l’annuncio non è più successo nulla. I lavori sbandierati non sono partiti, i progetti non sono ancora approvati, le gare d’appalto non sono iniziate. Sono migliaia i progetti PNRR gestiti dai Comuni che non riusciranno a partire entro giugno. A meno che, sulla scorta di quanto è successo all’Ospedale civico, si intenda anche in questo caso assegnare i lavori senza gara probabilmente i tempi sono stretti e i cittadini di Settimo, ma anche i contribuenti italiani ed europei potranno forse evitare di dover pagare nuove tasse per opere inutili e costose. 

Tanto fumo e niente arrosto o, se preferite, tante foto e niente fatto. 

La risposta di Elena Piastra

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori