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C'è anche un rivarolese nel comitato consultivo del centro dedicato all'ex presidente del Piemonte

Si tratta di Guido Novaria, consigliere comunale nella maggioranza di Alberto Rostagno

Gianni Oberto

Gianni Oberto

Il Consiglio regionale del Piemonte ha designato quattro membri del comitato consultivo del Centro Gianni Oberto che collabora al calendario celebrativo per la Festa del Piemonte, completando così la composizione dello stesso: si tratta di Valter Serra, Mauro Tosco, Gian Franco Visca, già sindaco di Trofarello, e di Guido Novaria, consigliere comunale con delega alla memoria a Rivarolo. 

Il Centro Gianni Oberto, istituito nel 1980 con legge regionale  22 aprile 1980, ha lo scopo di salvaguardare e promuovere il patrimonio culturale piemontese, compreso quello delle minoranze linguistiche, raccogliendo e conservando il materiale di interesse storico e letterario presente sul territorio e incoraggiando nuovi studi e ricerche relativi alla storia, alla letteratura e al patrimonio culturale e linguistico piemontese.

Guido Novaria, consigliere di maggioranza a Rivarolo Canavese

Il Centro è diretto dall’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale del Piemonte e si avvale di un Comitato Consultivo, eletto dal Consiglio Regionale.

Il Centro, in ottemperanza dell’art. 4, comma 1, della legge n.8/2022, che istituisce la giornata regionale del valore alpino, al fine di incentivare e diffondere la conoscenza della cultura letteraria, storica e musicale legata al corpo degli alpini istituisce una borsa di studio a favore di studenti universitari e di giovani neolaureati per studi, ricerche, saggi o raccolta di testimonianze relativi all’attività del corpo degli alpini.

Promuove la conoscenza dei luoghi storici e culturali legati agli alpini anche attraverso viaggi di istruzione ed organizza eventi informativi.

Chi era Gianni Oberto?

Di professione avvocato, nato a Brosso il 9 settembre 1902, Gianni Oberto iniziò la sua carriera nell'Azione Cattolica, percorrendo tutte le tappe della sua organizzazione, ma per la politica dovette attendere di ritornare dall'internamento in Germania; l'8 settembre 1943 era ad Ivrea quale difensore di un processo, con un'autorizzazione data sulla parola dal colonnello comandante la piazzaforte di Asti.

Volle rientrare perché appunto aveva dato la sua parola di uomo e di ufficiale. Alle elezioni amministrative del 1951 fu eletto nelle lista della Democrazia Cristiana ad Ivrea e divenne capogruppo e tale rimase per 25 anni. Contemporaneamente era stato eletto consigliere provinciale per la provincia di Torino.

Dal 1957 fu anche presidente del Parco del Gran Paradiso, presidenza che mantenne sino al giorno della morte; fu tra i promotori del Salone della Montagna. Dal 1965 al 1970 fu presidente della provincia di Torino, incarico che lasciò per entrare a far parte del Consiglio regionale da poco istituito e fu eletto per varie volte fino a diventare presidente del Giunta dal 1973 al 1975.

Morì a Ivrea il 12 gennaio 1980.

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