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Commercianti in rivolta per lo spostamento della scuola: "Così rischiamo di chiudere"

Grandissima protesta in città

Commercianti in rivolta per lo spostamento della scuola: "Così rischiamo di chiudere"

Lannuncio del trasferimento delle classi dalla scuola “Collodi” di via Guibert alla “Rodari” di viale Bona sta generando una forte reazione negativa tra i commercianti del centro storico e le famiglie. 

La scuola Collodi, verrà chiusa

Un cambio che sarà operativo già a partire dal prossimo anno scolastico (un progetto che, è bene dirlo, era presente nel programma elettorale della lista che ha sostenuto Marsaglia e che tiene conto di alcune raccomandazioni dell’Enac, Ente nazionale per l’aviazione civile).

Un’altra grana, dunque, per il Sindaco Giuseppe Marsaglia. Dopo un incontro tra l’Amministrazione e i commercianti, dove la giunta ha ribadito la sua posizione, è già iniziata una raccolta firme per chiedere al sindaco Marsaglia di cambiare idea. Inoltre, c’è preoccupazione riguardo ad un’altra ipotesi che si sta facendo strada: la pedonalizzazione di via Torino, già tentata e fallita anni fa durante il mandato di Marsaglia come sindaco. La situazione sta suscitando allarme e timore tra i residenti della zona.

Il Sindaco di Caselle, Giuseppe Marsaglia 

Proprio per questo la Libera Associazione Commercianti e Artigiani Caselle Torinese ha preso carta e penna e scritto una durissima lettera contro l’amministrazione comunale.

Su richiesta di un considerevole numero di Soci di questa Associazione, - si legge - mercoledì 29/03/2023, è stata convocata una riunione d’urgenza della Libera Associazione Commercianti e Artigiani di Caselle. Il tema della riunione verteva sulla comunicazione alla cittadinanza, da parte del Sindaco Giuseppe Marsaglia, avvenuta durante la seduta del Consiglio Comunale di Caselle Torinese in data 22/03/2023, in merito allo spostamento delle classi della scuola Collodi, presso il plesso di Viale Bona, già a partire dall’inizio del nuovo anno scolastico 23/24”.

Una scelta che rischia di mettere in ginocchio il commercio locale. 

Questa notizia - continuano dall’associazione - ha profondamente turbato i Soci delle attività commerciali del centro storico cittadino poiché se, quanto annunciato, dovesse avvenire con le tempistiche prospettate, metterebbe in seria difficoltà le attività stesse, che vedrebbero un ulteriore importante calo nei propri fatturati. A questo diffuso malumore, si aggiunge la preoccupazione di non aver avuto alcuna notizia, sull’eventuale cambio di utilizzo della struttura e con quali tempistiche, se già vi fosse un progetto attivo, questo verrebbe messo in atto. Nelle nostre attività, stiamo già ricevendo numerose lamentele da parte dei cittadini e delle famiglie casellesi su questa improvvisa scelta”.

Ma non è tutto: il centro città, infatti, rischia di perdere anche altri servizi. 

Se pensiamo che, - continuano i commercianti - oltre alla scuola, viene prospettata la chiusura delle due sedi comunali ora presenti, con il loro trasferimento presso la struttura del vecchio Baulino, il quadro che ci si presenta per il futuro è inequivocabile; la desertificazione del centro storico è servita! Il futuro delle attività nel centro storico cittadino, già messo a dura prova dal lungo periodo di pandemia e dalle inefficienti politiche di sviluppo economico messe in campo in tutti questi anni, ci vede ancora una volta attori protagonisti non considerati da chi, in realtà, dovrebbe essere al nostro fianco per trovare una strada comune e condivisa per il rilancio dello stesso. Ora, vista la palese volontà di evitare qualsiasi rapporto o confronto con la nostra Associazione, volontà espressa chiaramente da questa Amministrazione fin dal proprio insediamento alla guida del governo cittadino avvenuto lo scorso anno, con atti ed atteggiamenti inequivocabili, che hanno cercato fin da subito di creare malumore e divisione negli animi dei nostri associati, possiamo oggi affermare che, questi atteggiamenti, hanno sortito l’esatto effetto contrario. La Libera Associazione Commercianti e Artigiani di Caselle Torinese con i suoi Soci, non è mai stata così unita e coesa come in questo preoccupante momento, ed è pronta a mettere in campo fin da subito tutte le risorse necessarie, per far sì che la propria voce di protesta, arrivi nelle sedi opportune. Il motto “divide et impera” con noi non funziona!”.

I commercianti, dunque, sono pronti a dare battaglia.

Le nostre attività, - concludono - oltre ad essere la nostra unica fonte di reddito, sono le vere custodi della vita del centro storico cittadino. Su di queste abbiamo investito ed abbiamo ancora intenzione di investire in futuro perché, al contrario di chi ci governa, noi sul futuro commerciale di Caselle crediamo e vogliamo che quanto seminato fin qui porti i suoi frutti! Non permetteremo che delle discutibili scelte politiche, ad oggi inspiegabili ed irrazionali, minino il futuro delle nostre attività e lotteremo perché questo non avvenga!”. Polemiche anche da parte della minoranza.

Il consigliere di minoranza, Andrea Fontana

Se si vuole svuotare il paese - attacca Andrea Fontana, consigliere di minoranza di Caselle Futura - hanno votato la persona giusta. Marsaglia l’ha già fatto nel precedente mandato con Piazza Garambois. Il Baulino, poi, l’aveva chiuso sempre lui. Il prossimo passo è chiusura del castello. Se la popolazione ha scelto un’amministrazione di questo genere sapeva benissimo a cosa andava incontro. Sono amministrazioni distruttive verso questa città. Loro sono lì per distruggere, io lo dico da 20 anni ma resto inascoltato. Avremo un paese a forma di ciambella, un buco in mezzo e tutte le costruzioni intorno. A questo punto chiudiamo anche le chiese e mettiamo tutto non si sa dove”.

Endrio Milano, consigliere di Progetto Caselle, propone una soluzione di compromesso, se ne parlerà in un incontro ad hoc, Venerdì 14 aprile, ore 20,30, presso la Sala Giunta in piazza Europa, 2.

Endrio Milano, consigliere di minoranza

Noi organizziamo quell’evento - precisa - perché sono anni che sappiamo che la scuola è da spostare. Prima, però, bisogna avere un’idea di cosa si fa nel centro storico. Ad esempio siamo contrari allo spostamento del Municipio dal centro. Così il centro rischia di diventare un deserto. Vogliamo organizzare la discussione sul centro storico, chiedere all’amministrazione di rimandare di un anno lo spostamento della scuola, decidere cosa fare in quei locali, pensiamo ad un piano per il rilancio del centro e poi facciamo gli spostamenti del caso”.

Critico anche il consigliere di minoranza di Caselle per Tutti, Paolo Gremo.

Paolo Gremo, consigliere di minoranza 

È un tema - precisa - che anche a noi non era passato inosservato. C’era una raccomandazione da parte di Enac, è vero, che però non prevedeva uno spostamento in fretta e furia. È chiaro che va trovata un’adeguata ricollocazione di quell’edificio. Togliere la scuola in 90 giorni, senza alternative mi sembra una cosa un po’ azzardata. Io credo che tutto si possa fare ma mi aspettavo un percorso condiviso con tutti, con i commercianti, con le parti sociali, per non lasciare il centro svuotato. Io trovo che le cose fatte in fretta e furia siano molto azzardate. In questa modalità noi come gruppo non siamo d’accordo. Un conto è aprire un ragionamento, cercare soluzioni alternative per quell’edificio. Così invece rischiamo di essere il Comune con più immobili d’Italia inutilizzati. Il Sindaco ci ha accennato alcune idee ma sono cose che hanno bisogno di tempo, poi per riutilizzare la scuola servono interventi credo. Non c’è stata un’attenzione verso i commercianti che già sono in crisi da anni. Nel centro ci sarà certamente meno mobilità. Cambiare così lo trovo un po’ azzardato, sono stupito. Se questa cosa si doveva fare ci andava un po’ di concertazione e dei tempi più lunghi”.

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